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La Regione Lazio di Nicola Zingaretti smette di essere “un’anatra zoppa”, come da molti definita al termine delle elezioni dello scorso 4 marzo quando il centrosinistra non aveva la maggioranza in Consiglio regionale con 25 consiglieri contro i 26 delle opposizioni.
Convocata stamane alle 10 e conclusa verso le 13 e mezza, la seduta del consiglio d’Aula ha votato all’unanimità la sostituzione del consigliere Adriano Palozzi, sospeso dalla stessa carica e da quella di vicepresidente a seguito del provvedimento giudiziario che lo relega agli arresti domiciliari dopo il caso Stadio AS Roma, con Roberta Angelilli, area Forza Italia. L’ex eurodeputata accoglie la notizia e rilascia su Facebook il suo commento: “ Per tutto il tempo che durerà il mio mandato sarò come d’abitudine a disposizione dei cittadini e del territorio”.
Seconda votazione espressa dal Consiglio è stata quella per lo scranno di vicepresidente dell’Aula
È qui che la neo maggioranza Centrosinistra e Misto ha provato di essere quanto meno valida. Pino Cangemi è stato eletto con 26 voti, mentre il Movimento 5 Stelle ha espresso le sue preferenze in favore del sorano Loreto Marcelli (9 voti). Il centrodestra, che ha accusato la beffa dell’elezione di un suo ex collega di partito, è uscito dall’aula con l’intenzione di non assicurare il numero legale. Raggiunto, però, grazie alla permanenza in aula di Pino Simeone legato da atavica amicizia a Cangemi con il quale condivide il legame di fedeltà al coordinatore Claudio Fazzone. Dentro è rimasto anche Sergio Pirozzi che prima della votazione si è espresso con toni molto duri riferendosi al patto d’aula promulgato dal dem Buschini (che ha agguantato Cangemi e Cavallari):” ora, se c’è un patto d’aula fra la Giunta e una forza di opposizione deve essere sui temi e deve valere sempre. Invece qui mi pare che ai patti corrispondano le poltrone”.
La protesta di Forza Italia che oggi ha visto sfilarsi la vicepresidenza, si è concretizzata nella bagarre dei consiglieri con vari cartelli e cori, e soprattutto con il testa a testa tra il capogruppo forzista Aurigemma e il capogruppo dem Buschini. Mentre la consigliera “d’acciaio” dei pentastellati, Lombardi, strappa durante il suo intervento la lettera dell’avvocato di Palozzi che diffida l’aula dal procedere alla votazione con cui sostituirlo, tacciandola di essere “un tentativo di intimidazione”. I toni della lettera in generale non sono certo da dialogo tra forze politiche.
Il governatore Zingaretti invece, al termine, sorridente afferma come “ la rappresentanza degli equilibri democratici nell’aula della Pisana è di gran lunga la più ampia nella storia di tutti i Consigli regionali”, ed insieme a Buschini decide di non chiudere al dialogo con le opposizioni ma sicuramente esprime un niet ai vecchi ricatti per l’approvazione dei vari provvedimenti.
Gianpaolo Plini
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