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Redazione Lazio

Regione Lazio: Leodori e Malagò premiano i campioni laziali di Rio 2016 e dell'Amatrice Calcio

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Tempo di lettura 2 minuti Il Lazio ha partecipato alle Olimpiadi con 38 atleti, dei quali 9 medagliati: i più numerosi a livello nazionale

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REGIONE LAZIO – Un premio per celebrare gli atleti del Lazio che hanno trionfato ai giochi olimpici e paralimpici di Rio e per sostenere l’impegno della società sportiva Amatrice Calcio, simbolo di ricostruzione e rinascita dopo il terremoto dello scorso 24 agosto. A consegnarlo, mercoledì pomeriggio nella sala Mechelli del Consiglio regionale, il presidente Daniele Leodori assieme a consiglieri regionali e ai presidenti di Coni, Giovanni Malagò, e Coni Lazio, Riccardo Viola. A ritirare i premi Daniele Lupo (argento beach volley), Niccolò Gitto (bronzo pallanuoto), Matteo Lodo (bronzo canottaggio) e Loredana Trigilia (bronzo scherma in carrozzina).
 
Premiata anche una rappresentanza dell’Amatrice calcio guidata dal presidente Tito Capriccioli. Il Lazio ha partecipato alle Olimpiadi con 38 atleti, dei quali 9 medagliati: i più numerosi a livello nazionale. Due i risultati storici: quello di Lupo prima medaglia azzurra, in coppia con Paolo Nicolai, da quando il beach volley è diventato disciplina olimpia e quello di Trigilia, fiorettista con Beatrice Vio e Andrea Mogos nella squadra che ha riportato l’Italia tra le prime 10 nazioni in una paralimpiade dopo 44 anni. Riconoscimenti sono andati anche a Coni, Coni Lazio e Comitato italiano paralimpico. Il Consiglio regionale ha assegnato il premio anche a Salvatore Rossini (argento volley), Nicholas Presciutti e Marco Del Lungo (bronzo pallanuoto), Tania Di Mario e Federica Radicchi, Odette Giuffrida (argento judo) e Daniele Garozzo (comitato regionale Sicilia) assenti oggi a causa di impegni sportivi.
 
“Come Consiglio e Regione – ha detto Leodori – tenevamo molto a ringraziare gli atleti per gli straordinari risultati ottenuti a Rio, lo abbiamo fatto oggi perché la seconda parte dell’anno è stata contrassegnata da eventi drammatici: i terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre”. Il presidente ha poi ricordato che il Consiglio ha approvato una mozione a sostegno della candidatura di Roma come sede delle Olimpiadi 2024. Leodori ha quindi sottolineato come sia compito delle istituzioni “stare vicino ai ragazzi che si impegnano con fatica per raggiungere traguardi così importanti” e ha ringraziato la delegazione del Comune di Amatrice e della società Amatrice calcio “per aver portato avanti l’attività anche in momenti tanto difficili. Aver proseguito con l’impegno sportivo anche dopo gli eventi che hanno colpito il territorio – ha affermato Leodori – significa contribuire a riportare speranza e volontà di andare avanti”.
 
Il presidente del Coni Malagò ha posto l’accento sul fatto che il Lazio, con le sue eccellenze, è “tra le regioni trainanti in tante discipline sportive”. Sottolineando l’alto valore simbolico della presenza alla cerimonia della rappresentanza di Amatrice, Malagò ha quindi annunciato l’impegno a realizzare in quel territorio un liceo sportivo, al quale potranno iscriversi 25/30 ragazzi, “anche di altre regioni o che vivono all’estero”. “L’idea di studiare e contemporaneamente praticare sport rappresenta una bella opportunità – ha detto – vogliamo fare di questa esperienza anche un mezzo di ripopolamento di un territorio.”
 
Il presidente del Coni Lazio Viola ha aggiunto che il Lazio, oltre a contare campioni di prestigio ha “un’impiantistica sviluppata in tutto il territorio” ed è una regione che può rappresentare un punto di riferimento. Come Malagò anche Viola ha tenuto a sottolineare che per i ragazzi di Amatrice lo sport può rappresentare un aiuto per “andare avanti” e ricreare un clima di “normalità”.L’assessore regionale allo Sport Rita Visini ha posto l’accento sui valori che sono alla base della pratica sportiva, valori “che devono essere raccontati e condivisi”. E proprio perché “lo sport rappresenta un veicolo fondamentale di valori” ha detto Visini “a partire da gennaio distribuiremo in tutte le scuole medie superiori del Lazio kit di attrezzature sportive”.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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