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Redazione Lazio

REGIONE LAZIO, DISTURBI ALIMENTARI: MICHELE BALDI PRESENTA UNA PROPOSTA DI LEGGE

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Tempo di lettura < 1 minutoIn Italia, più del 5% della popolazione, soprattutto femminile in età adolescenziale e pre-adolescenziale, è vittima di questi disturbi.

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La nutrizione all’interno della nostra società riveste un ruolo primario. Il cibo costituisce il principale mezzo di sostentamento dell’essere umano ma può essere anche fonte di processi patologici gravi, noti come Disturbi del Comportamento Alimentare.

Sul tema, il Consigliere Regionale Michele Baldi, Capogruppo della Lista Civica Nicola Zingaretti, ha presentato una proposta di legge dal titolo ‘Disciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione, diagnosi e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare’. “Lo scopo – dichiara Michele Baldi – è quello di portare avanti le attività di prevenzione, formazione e informazione a livello regionale e creare una solida rete di sostegno, anche attraverso l’attivazione di un numero verde e la creazione di una mappa di reti di servizi, per supportare le persone affette da questi disturbi. L’obiettivo dunque è quello di coinvolgere famiglie, associazioni, centri sportivi, strutture sanitarie, scuole, istituendo anche una giornata di formazione scolastica, in un percorso comune di sensibilizzazione ed educazione”.

A quanto risulta, in Italia, più del 5% della popolazione, soprattutto femminile in età adolescenziale e pre-adolescenziale, è vittima di questi disturbi. Anoressia e bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata, obesità e disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati, sono una vera e propria epidemia sociale e assumono anche le caratteristiche di una dipendenza pari a quella da alcol e droga. In più essi hanno aspetti addirittura più pervasivi se si considera che la sostanza da cui si ha dipendenza, il cibo, è imprescindibile nella vita e che un sano rapporto con il cibo va stabilito sin dalla prima infanzia. Questa legge, attraverso un approccio olistico alle patologie e alle abitudini alimentari, con particolare attenzione alla persona, si propone di contribuire a sbloccare meccanismi di dipendenza che rischiano di accompagnare chi ne è affetto per tutta la vita.