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REGIONE BASILICATA: INSEDIATA LA CONSULTA DEI PARCHI

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Tempo di lettura 7 minuti Subito dopo l’atto di insediamento la consulta ha proceduto all’elezione degli organi dirigenti.

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di Domenico Leccese
Potenza
– È stato sottoscritto il 17 novembre 2015, nel corso di una riunione tenutasi presso la sala Bramea del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, il documento di insediamento della Consulta per lo Sviluppo economico-sociale del Parchi della Regione Basilicata, già istituita con apposita delibera di giunta.
La consulta è organo di consulenza e supporto tecnico-scientifico della Giunta Regionale, una cabina di regia, come ha spiegato l’assessore Berlinguer, “che ha lo scopo di sviluppare politiche comuni dei Parchi, in armonia con la regione e la Soprintendenza, in modo che diventino luoghi di attrazione turistica e di sviluppo di imprese sostenibili. È il momento (ha sottolineato l’assessore) che si superi la fase del solo impegno pubblico e che i Parchi promuovano servizi al turismo per favorire i germi di imprenditorialità soprattutto nei giovani”.

 

Subito dopo l’atto di insediamento la consulta ha proceduto all’elezione degli organi dirigenti. Presidente del nuovo organismo è stato eletto il sindaco di San Severino Lucano, Franco Fiore, e vicepresidente Pierfrancesco Pellecchia, presidente del Parco Archeologico Storico Naturale della Chiese rupestri del Materano.
Insieme a Fiore, designato dal Parco Nazionale del Pollino, e a Pellecchia, fanno parte della Consulta l’assessore regionale all’ambiente Aldo Berlinguer, il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Domenico Totaro, Vincenzo Leonardo Fogliano, designato dal presidente della giunta regionale, Severino Romano, designato dall’Università di Basilicata, Mario Atlante, Presidente del Parco Regionale Gallipoli Cognato, Marco De Biasi, designato dal coordinamento Federparchi Basilicata quale membro delle associazioni ambientaliste, Maria Carmela Santoro, Dirigente Generale del dipartimento ambiente, e Luigia Cirigliano, designata dalla Soprintendenza Bella Arti e Paesaggio di Basilicata.

Già nel corso di questo primo incontro sono stati citati alcuni nodi che saranno al centro dei lavori della consulta, come la revisione della Legge Regionale n. 28/1994 e i criteri della progettualità legata alla nuova programmazione dei Fondi FESR, rispetto alla quale, ha sottolineato la Santoro, occorre fare un salto di qualità e concepire progetti di sistema che creino economia e imprenditorialità. “Il primo obiettivo della consulta (ha detto il presidente Totaro) è la rivisitazione della Legge regionale 28. Partiamo da qui e giungiamo insieme, tutti i soggetti della Consulta, a supportare le istituzioni in sede di programmazione. Quanto alla promozione dei nostri territori ritengo che ormai sia superata la fase degli studi e che sia giunto il momento dell’azione, il momento in cui i temi che abbiamo trattato e approfondito, e riscuotono l’ammirazione di tante persone fuori dalla nostra regione, si trasformino in azioni pratiche di supporto all’imprenditorialità, che possano dare una risposta alla domanda di lavoro che viene da tanti giovani”.

Parchi, Riserve ed altre Aree Naturali Protette in Basilicata:
provincia di Potenza
Parchi Nazionali: Appennino Lucano – Val d'Agri – Lagonegrese Appennino Lucano – Val d'Agri – Lagonegrese 68.996 ha – Pollino 192.565 ha

Parco Nazionale dell'Appennino Lucano -Val d'Agri – Lagonegrese
Un viaggio nell'Appennino Lucano tra natura, storia e arte
Il Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese è un'estesa fascia di area protetta interamente compresa nel territorio della Basilicata, il cui perimetro comprende alcune delle cime più alte dell'Appennino Lucano, richiudendo a ventaglio l'alta valle del fiume Agri. Posto a ridosso dei Parchi Nazionali del Pollino e del Cilento ne rappresenta un area di raccordo e di continuità ambientale. E' il Parco Nazionale più giovane d'Italia, istituito con DPR dell'8 dicembre 2007, la cui notevole estensione longitudinale ne fa un'area ricca di una serie di interessanti biotopi, che vanno dalle fitte faggete delle alture, al caratteristico abete bianco, fino alle distese boschive che si alternano a pascoli e prati. Le tante aree coltivate sono il segno della forte presenza della mano dell'uomo in questo Parco che, come dimostrano l'area archeologica di Grumentum e le numerose mete religiose, fin dall'antichità si presenta come uno splendido crocevia di tradizioni, arte, cultura e fede.

Un intreccio tra uomo e natura
Il Parco Nazionale Del Pollino è la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia. Tra le vette del Dolcedorme e di Cozzo del Pellegrino e gli orizzonti che si disegnano sulle acque del Tirreno e dello Jonio, lungo il massiccio montuoso calabro-lucano del Pollino e dell'Orsomarso, la Natura e l'Uomo intrecciano millenari rapporti che il Parco Nazionale del Pollino, istituito nel 1993, conserva e tutela sotto il suo emblema, il pino loricato.

Parchi Regionali: Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane 27.027 ha
Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane
Il cuore verde della Basilicata
Il Parco, che ha un'estensione di 27.027 ettari, protegge un'ampia area posta al centro del territorio regionale che presenta importanti valori naturalistici, storici ed etno-antropologici: la foresta di Gallipoli Cognato estesa per oltre 4.200 ettari; il bosco di Montepiano formato da imponenti esemplari di cerro, macchia mediterranea con residui nuclei di leccio, rocce di arenaria, che formano i bizzarri profili delle Dolomiti Lucane di Castelmezzano e Pietrapertosa, resti della fortificazione della città lucana edificata nel IV sec. a.C. sulla sommità del Monte Croccia.

Riserve Statali: Agromonte – Spacciaboschi 51 ha – Coste Castello 25 ha – Grotticelle 209 ha – I Pisconi 148 ha  – Rubbio 211 ha
Riserva Statale Agromonte Spacciaboschi
Presenta i resti di una torre e di mura perimetrali e le vestigia di una chiesa di epoca bizantina coperta da una densa vegetazione forestale.
Per quanto riguarda la fauna, significativa la presenza, anche se saltuaria, del lupo appenninico e di numerose specie di uccelli rapaci.
Riserva Statale Coste Castello
Densa vegetazione forestale accompagnata da specie erbacee da fiore tra le quali l'anemone appenninico, il bucaneve, il giglio rosso e l'orchidea sambucina. La riserva comprende al suo interno il "Castello di Lagopesole", costruito da Federico II di Svezia nel 1242, importante monumento di interesse storico.
Riserva Statale Grotticelle
Area di notevole interesse scientifico, che presenta nella flora e nell'entomofauna aspetti ed elementi asiatico-balcanici, quali la farfalla Acanthobrahmea europea, rinvenuta nell'area della riserva nel 1963, unica specie europea di un genere per il resto diffuso in Asia e nell'Africa Nord-Orientale e che si riteneva estinta in Europa da almeno300 milioni di anni. Di grande interesse anche le formazioni forestali dell'area, che rappresentano un lembo residuo di quelle che un tempo coprivano l'intera regione Calabro-Lucana, caratterizzate dalla presenza di specie dell'Europa Sud-Orientale.
Riserva Statale I Pisconi
Area che ospita una ricca fauna grazie alla densa vegetazione che favorisce la riproduzione indisturbata e protetta di numerose specie animali, tra le quali lupo, gatto selvatico, donnola e faina. Il bosco, che presenta numerose specie di querce e frassini, é accompagnato da un folto sottobosco. Sono state inoltre rinvenute nell'area della riserva pitture rupestri risalenti al Paleo Mesolitico.
Riserva Statale Rubbio      
La foresta di Rubbio costituisce uno degli ultimi relitti delle formazioni miste di faggio e abete bianco che originariamente rivestivano le pendici del Pollino e diverse altre zone appenniniche. Per quanto riguarda la fauna, nell'area risultano ancora presenti lupo, istrice, gatto selvatico e martora. Fra gli uccelli sono stati segnalati falco pellegrino, nibbio reale e picchio nero, specie caratteristica di boschi maturi e ben conservati.

Riserve Regionali : Abetina di Laurenzana 330 ha – Lago Laudemio (Remmo) 25 ha – Lago Pantano di Pignola 155 ha – Lago Piccolo di Monticchio 187 ha –
Riserva Regionale Abetina di Laurenzana
Il paesaggio vegetale é rappresentato da un bosco misto di cerro, faggio ed un popolamento di abete bianco, quest'ultimo un tempo ben più esteso in questa regione, ma ora ridotto a causa delle pratiche selvicolturali. Fra gli animali, numerose le specie legate alla presenza di zone boscate.
Riserva Regionale Lago Laudemio (Remmo)
Lago di origine glaciale che occupa una conca montana di origine morenica, con presenza di caratteristiche associazioni floristiche e faunistiche. La vegetazione é costituita da una faggeta in cui si trovano specie arboree caratteristiche di ambienti umidi.
Riserva Regionale Lago Pantano di Pignola
Vecchio lago bonificato, sommerso dall'acqua per la gran parte dell'anno. L'area presenta aspetti tipici dell'ambiente paludoso-lacustre, con una vegetazione caratteristica costituita da fragmiteti e scirpeti. Si rivela inoltre la presenza di rade boscaglie o esemplari isolati di specie arboree che prediligono ambienti umidi. Area di grande importanza per la fauna acquatica e come zona di sosta per gli uccelli durante le migrazioni.
Riserva Regionale Lago Piccolo di Monticchio e Patrimonio Forestale Regionale
Area contigua al Lago Piccolo di Monticchio di particolare interesse naturalistico-ambientale. La vegetazione che caratterizza la riserva é una faggeta di bassa quota, situata a soli 650 m s.l.m, la cui origine é imputabile alle particolarissime condizioni microclimatiche che si vengono a creare in questa zona.

Parchi, Riserve ed altre Aree Naturali Protette in Basilicata:
provincia di Matera
Parchi Nazionali: Pollino 192.565 ha

Parchi Regionali: Chiese Rupestri del Materano (della Murgia Materana) 10.856 ha – Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane 27.027 ha

Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano
Uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d'Italia
Una superficiale conoscenza del territorio del Parco induce frettolosamente a considerarlo con un'immagine nuda ed aspra, resa ostile da estese pietraie e scoscesi strapiombi. Ma in questa orografia così accidentata che sembra voler respingere la presenza dell'uomo, una ricchezza naturalistica che sorprende ed affascina consente una lenta conquista di un mondo pieno di seduzioni.
Nel Parco sono presenti grotte preistoriche, insediamenti monastici rupestri, insediamenti preistorici.

Riserve Statali: Marinella Stornara 45 ha – Metaponto 240 ha – Monte Croccia 36 ha
Riserva Statale Marinella Stornara
Riserva naturale biogenetica statale. Fa parte del più ampio complesso forestale che dà luogo alla riserva naturale Stornara.
Riserva Statale Metaponto
Fascia boscata di protezione di preminente formazione artificiale, si caratterizza per l'associazione con altre specie pregiate indigene mediterranee. Presenti specie tipiche di ambienti dunali e con ristagni d'acqua quale la cannuccia marina ed il giunco. Per la fauna, notevole lungo la costa la presenza della tartaruga Caretta caretta, che depone le uova nella sabbia tra metà giugno e metà agosto.
Riserva Statale Monte Croccia
Area boscata a prevalenza di farnetto, con sottobosco rado, in cui oltre al cinghiale, si rileva la presenza di specie quali volpe, faina, donnola e tasso.
Fra i rapaci si segnala la presenza dello sparviero. Al suo interno si ritrovano i resti di un'antica città alpestre fortificata.

Riserve Regionali: Bosco Pantano di Policoro 500 ha – San Giuliano 1.000 ha
Riserva Naturale Orientata Bosco Pantano di Policoro
Riserva Naturale Orientata San Giuliano
Vasta area lungo le sponde del Bradano con formazioni forestali ripariali ben conservate. Consistente l'avifauna acquatica, in particolare quella migratoria che utilizza l'area come zona di sosta. Le pareti rocciose della gravina formata dal fiume ospitano numerosi uccelli rapaci.

Altre Aree Protette: Oasi WWF Lago di San Giuliano 1.300 ha
Oasi WWF Lago di San Giuliano
L'Oasi WWF del Lago di San Giuliano si trova in una Zona di Protezione Speciale (ZPS IT9220144) e in un Sito d'Importanza Comunitaria (SIC IT9220144) nei Comuni di Grottole, Miglionico e Matera. L'area di circa 1.300 ettari è una delle più importanti zone umide della Basilicata. La varietà di ambienti ed habitat della Riserva favorisce la presenza di una fauna diversificata, soprattutto specie ornitiche tra le quali: cicogne, gru, spatole, aironi rossi, aironi bianchi maggiori, morette tabaccate, avocette, cavalieri d'Italia.
 

 

Il Video :

 

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Nobody Wants to Die, il videogame thriller in salsa cyberpunk

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Nobody Wants to Die, titolo sviluppato da Critical Hit Games disponibile su Pc, Xbox e PlayStation, è un’avventura di stampo noir ambientata nella città di New York del 2329. Protagonista dell’avventura è il detective James Karra che si trova a dover indagare su una serie di misteriosi omicidi. Il poliziotto però non è solo, ma dovrà affrontare le indagini assieme alla giovane collega Sara Kai, suo braccio destro nonché personaggio fondamentale nel corso della storia. Fin dai primi passi mossi in questo thriller decisamente molto curato per quanto riguarda l’aspetto grafico, siamo rimasti affascinati dall’atmosfera da detective story in stile Blade Runner, dove però il focus devia totalmente dalle dinamiche di combattimento che ci si aspetterebbe. Nel corso di tutta la durata di Nobody Wants to Die, infatti, non si incontrerà alcuna sequenza di combattimento. Un vero peccato perché a nostro avviso qualche sparatoria avrebbe sicuramente messo più pepe al tutto. Come si può intuire, quindi, i cardini della produzione sono racchiusi tutti in tre elementi: storia, personaggi e ambientazione. A livello narrativo l’avventura ha inizio con il detective James Karra che torna a lavorare in polizia dopo un recente incidente in seguito al quale sembra aver avuto delle conseguenze sulla sua salute psichica. Proprio nel suo giorno di riposo viene incaricato dal suo capo di indagare sul presunto suicidio di uno degli uomini più ricchi di New York, Edward Green. L’uomo si accorgerà ben presto però che il caso affidatogli non è quel che sembra e, in compagnia della sua collega, Sarah, si troverà invischiato in un intrigo politico estremamente pericoloso e complesso.

Fra livelli che si sviluppano in verticale man mano che aumenta il tenore di vita dei cittadini, auto volanti che affollano i cieli ed enormi insegne luminose a fendere l’oscura decadenza di una metropoli in cui piove sempre o quasi, l’ambientazione di Nobody Wants to Die si ispira in maniera palese a Blade Runner ed è ovviamente un peccato che la si possa solo ammirare da lontano. Sono presenti infatti sequenze in cui il protagonista si ritrova a contemplare il profilo della sua New York e il traffico che scorre fra i palazzi, magari mentre si affaccia dallo sportello aperto della sua stessa auto volante. Tuttavia, una volta messo in moto il veicolo, l’atto di viaggiare verso una qualsiasi destinazione viene rappresentato in maniera automatica, senza la possibilità di pilotare il mezzo. Di fatto i momenti in cui viene concesso di esplorare lo scenario sono pochi e limitati, a dimostrazione di come il contorno scenografico dell’avventura sia appunto questo: un semplice sfondo, pensato per arricchire e contestualizzare un gameplay che di fatto si limita all’analisi delle scene del crimine o ai puzzle che concludono un’indagine andando a sommare i vari elementi. A livello di giocabilità, una volta giunti sulla scena del crimine si può azionare un dispositivo in grado di “riavvolgere il tempo” e rivelare elementi da approfondire e visualizzare, ricorrendo anche ad apparecchi come la fotocamera, la lampada UV e il visore a raggi X per ricostruire di volta in volta ciò che è accaduto e chi ha fatto cosa. Questa parte dell’esperienza è piacevole e molto ben coreografata, ma come detto risulta parecchio guidata. L’interfaccia del gioco, infatti, dispensa suggerimenti in continuazione, al punto che la modalità di visualizzazione teoricamente deputata a fornire dei consigli si rivela inutile. Viene detto fino a dove far scorrere il tempo, che strumento utilizzare e quando, rendendo futile persino la ruota di selezione dei dispositivi; e così anche il gameplay stesso di Nobody Wants to Die si rivela semplicemente funzionale alla narrazione e nient’altro.

L’ambientazione oscura scelta dal team polacco è di certo la componente meglio riuscita dell’intera produzione perché, al netto delle sue evidentissime ispirazioni, riesce a far emergere una discreta personalità all’interno delle suggestioni cyberpunk grazie ad un retro-futurismo datato ma efficace: l’impatto scenografico prestato da Blade Runner è qui mescolato ad un’estetica anni Quaranta, generando una dose di malinconia mista a tristezza nell’osservare auto volanti e dal design antiquato sfrecciare tra le piogge acide di una notte perenne. La colonna sonora doom jazz accompagna le elucubrazioni di un protagonista costretto a vivere per sempre nonostante la mancanza di stimoli reali, tratteggiando i confini di un universo in cui l’immortalità non è un dono, ma una condanna a vivere con i propri rimorsi. L’Unreal Engine 5 è qui utilizzato per donare un elevato grado di dettaglio ad ambientazioni contenute e ben diverse tra di loro, con un preset “Qualità” che fa sfoggio di un ray tracing corposo e di un’illuminazione efficace, mentre quello “Prestazioni” – che mantiene stabilmente i 60 fps – smorza il colpo d’occhio facendo calare la definizione e riducendo i giochi di luce. Tirando le somme possiamo dire che questo Nobody Wants to Die è nel complesso un’avventura a base narrativa caratterizzata da un’affascinante ambientazione cyberpunk, che attinge a piene mani da alcune opere piuttosto celebri, come il già citato Blade Runner, per raccontare una storia interessante e coinvolgente, costruita interamente sui due protagonisti. È vero: il gameplay si limita all’analisi delle scene del crimine e gli sviluppatori non hanno osato sconfinare, infarcendo anzi le meccaniche investigative di suggerimenti contestuali che rendono l’esperienza parecchio guidata, ma non per questo meno piacevole. Se quello che si cerca è un titolo tranquillo, con un’ambientazione molto suggestiva e che sia privo di una componente action, allora Nobody Wants to Die è il titolo che fa per voi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Gameplay: 7
Longevità: 6,5

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise

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Threads in forte ascesa, superati i 200 milioni di utenti

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Threads, l’ultimo nato fra i social di Meta, ha superato il traguardo dei 200 milioni di utenti. Lo ha affermato con un post online Adam Mosseri, capo di Instagram, sulla cui rete Threads si basa. L’annuncio arriva un giorno dopo che Mark Zuckerberg aveva dichiarato durante una call sugli utili di Meta, che l’app stava per raggiungere i 200 milioni di utenti. In passato, il fondatore di Facebook ha più volte ipotizzato che Threads mira a diventare un social da un miliardo di iscritti. “La mia speranza è che Threads possa ispirare idee che uniscano le persone e che questa straordinaria comunità continui a crescere. Grazie a tutti per aver investito il vostro tempo e fornito feedback che rendono questo posto migliore per tutti” ha scritto Mosseri dal suo profilo su Threads. Come concorrente di X, l’app deve ancora risolvere alcune lacune che la differenziano ancora dal colosso guidato da Elon Musk. Come scrive Engadget, la stessa Meta è conscia del fatto che l’algoritmo che presenta i post in tempo reale di X sia molto più veloce di quello su Threads. “Non siamo ancora abbastanza veloci, e stiamo lavorando attivamente per migliorare” ha proseguito Mosseri. In ogni caso i numeri parlano chiaro, Threads in poco tempo sembra aver conquistato un elevato numero di utenti e sembra che il fenomeno sia destinato a crescere. Riuscirà a diventare la nuova punta di diamante di Meta? Lo scopriremo solo seguendo gli sviluppi e la crescita di questo giovanissimo social media.

F.P.L.

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Luigi’s Mansion 2 HD, il titolo icona del 3DS torna su Switch in alta definizione

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Luigi’s Mansion 2 ritorna, a più di 10 anni dalla sua uscita originale su Nintendo 3DS, in versione rimasterizzata per Nintendo Switch. Questa nuova edizione in alta definizione del piccolo capolavoro del colosso nipponico offre l’opportunità di rivivere una delle avventure più amate del fratello di Mario, con una veste grafica rinnovata e alcune migliorie tecniche. Ma come si comporta questo titolo del 2013 nel panorama videoludico attuale? Analizziamo nel dettaglio questa riedizione per scoprire se il fascino di Cupavalle resiste ancora alla prova del tempo oppure è destinato a soccombere sotto il peso degli anni. Seguendo in modo abbastanza diretto dal primo episodio, uscito su Game Cube nel lontano 2001, Luigi’s Mansion 2 HD (al tempo Luigi’s Mansion 2 o Luigi’s Mansion Dark Moon negli Usa) catapulta i giocatori nuovamente nell’avventura con un incipit decisamente semplice: dopo la vittoria dell’idraulico in verde nel primo capitolo, i fantasmi si sono acquietati e vivono in serenità con gli umani, permettendo al Professor Strambic di continuare i suoi studi con grande efficienza. Un “misterioso intervento esterno”, però, distrugge e frammenta la pietra a forma di luna che teneva sotto controllo gli spiriti, mandandoli in agitazione e costringendo lo scienziato a chiedere il soccorso del miglior acchiappafantasmi in circolazione. Così in men che non si dica quel fifone di Luigi si trova nuovamente impegnato a catturare spettri con aspirapolvere alla mano e gambe tremolanti. Questa volta però non si troverà più in una sola, vasta, magione, ma dovrà spostarsi in differenti aree per recuperare i pezzi del cristallo, scoprire chi si nasconde dietro le quinte e ripristinare tutto alla normalità, assicurandosi che nessuno dei suoi amici sia finito nei guai. Il tutto è possibile grazie al genio di Strambic, che oltre a essere il massimo esperto di fantasmi è anche riuscito a sviluppare una tecnologia chiamata “pixeltrasporto”, in grado di muovere Luigi da una parte all’altra del mondo sfruttando schermi e telecamere come veicolo. Da qui inizia un’avventura tendenzialmente in linea con gli altri episodi, che vede il buon Luigi esplorare ogni angolo delle location da lui visitate alla ricerca di tesori, chiavi, fantasmi e segreti: insomma, tutto il necessario per proseguire di livello in livello e soddisfare le richieste di Strambic. Idealmente la progressione ricorda un po’ quella di un metroidvania, in quanto c’è la libertà di muoversi in aree tutto sommato limitate, da sbloccare di volta in volta, mentre vengono mostrati al tempo stesso tanti passaggi apparentemente inaccessibili, muri misteriosi che sembrano nascondere qualcosa, stanze prive di accesso o sistemi di controllo che sembrano non rispondere alle sollecitazioni di chi gioca.

Luigi questa volta avrà insomma un bel da fare dovendo ripuloire ben cinque magioni infestate nel tentativo di ricomporre la pietra a forma di Luna e domare gli ectoplasmi aiutato dal fido aspirapolvere Poltergust 5000, versione potenziata del modello 3000 comparso in Luigi’s Mansion, e da una torcia multifunzione. Sulla carta per avere la meglio basterebbe “sparaflashare” gli evanescenti invasori per poi pescarli con l’aspirapolvere assecondando i loro movimenti. Nella pratica, però, i dispettosi fantasmi faranno di tutto per vendere cara la melma ricorrendo a trucchetti, armature o alla forza bruta: tutte cose che costringeranno i giocatori a indebolirli, aggirarli o quant’altro prima di poter procedere con la cattura. Su 3DS, come accennato, queste meccaniche soffrivano un poco i limiti del sistema di controllo, ma qui sono una vera goduria e bastano davvero pochi minuti per prenderci la mano e farsi trascinare dalla moltitudine di interazioni escogitata da Next Level Games e Nintendo per spremere fino all’ultima goccia le possibilità del Poltergust 5000 e il pensiero laterale dei giocatori. Il Poltergust 5000 nasce per aspirare i fantasmi, OK, ma nulla vieta di invertire il flusso e/o sfruttarlo per sollevare tappeti, afferrare tende, tovaglie e in generale passare al setaccio le magioni infestate svelandone i vari segreti o espugnandone le ricchezze in modo da potenziare il proprio arsenale. Sempre grazie all’aspirapolvere si può, ad esempio, afferrare oggetti congelati e trasportarli fino alla fiamma più vicina, oppure gonfiare dei palloncini e creare una piccola mongolfiera per raggiungere aree altrimenti inaccessibili; e queste sono solo alcune delle tante interazioni possibili per sfruttare o aggirare i limiti fisici del gioco. La torcia a sua volta non si limita a rendere vulnerabili gli spiriti ma consente di attivare interruttori e meccanismi, mentre l’Arcobaluce – sorta di versione “mariesca” degli ultravioletti – è in grado di svelare porte e oggetti nascosti aggiungendo di fatto una dimensione extra all’avventura, obbligando così il giocatore a prestare particolare attenzione a tubi mancanti, zerbini e persino ai complementi d’arredo apparentemente asimmetrici. Attorno a queste dinamiche gli sviluppatori hanno costruito un sistema di enigmi incredibilmente sofisticato; le missioni inizialmente appaiono circoscritte, ma col procedere del gioco diventano sempre più elaborate facendo “esplodere” il level design delle singole magioni e servendo alcune delle boss fight più creative mai viste in un videogioco Nintendo. Di contro il cuore dell’esperienza resta la caccia, e anche sotto questo aspetto dopo le prime semplici battute è necessario ricorrere all’astuzia e a tutte le opportunità offerte dai propri strumenti, senza contare le occasionali disinfestazioni da ragni, piante carnivore e altre simpatiche creaturine che infestano le aree di gioco.

Se il titolo originale ha proposto una più che discreta esperienza portatile, in questa occasione è opportuno chiedersi se e quanto abbia giovato la transizione a una nuova piattaforma. La risposta è a nostro avviso: decisamente più performante ma meno “peculiare” rispetto alla piccola console portatile della grande N. A livello puramente visivo, nulla da dire: pur non raggiungendo le vette di Luigi’s Mansion 3, questa edizione HD del secondo capitolo risulta comunque molto curata, potendo godere di modelli e texture ricreati da zero e un impatto scenico dovuto al cambio di proporzioni dello schermo decisamente più efficace. Molto bene invece per quello che concerne il lato controlli, che tornano a contemplare l’utilizzo dell’analogico destro (assente su 3DS) per rendere più agile il movimento che su portatile risultava piuttosto sacrificato. Forse il cambiamento più importante che il gioco ha vissuto in positivo. Esplorazione e combattimenti risultano quindi più fluidi e divertenti, così come tutte le prove “speciali” che vedono variare il gameplay. Dove si paga lo scotto è nella trasposizione dell’esperienza “stereoscopica” originale: in particolare basta vedere i boss, comunque tuttora apprezzabili, per cogliere come la messinscena sia frutto di un design collegato allo speciale effetto visivo offerto dallo schermo superiore di Nintendo 3DS, risultando sacrificata, se non quasi banalizzata, quando riprodotta in modo tradizionale. E’ necessario, quando si parla di Luigi’s Mansion 2 HD evidenziare due note sulla longevità e il multigiocatore. Per quanto concerne la durata, il titolo si assesta sui livelli del terzo capitolo, quindi intorno alle 10/15 ore per una partita classica, salendo se si va alla ricerca del completismo, sebbene il tutto possa risultare un po’ allungato per via del continuo “vai e vieni” dovuto alla struttura a missioni. Per quanto riguarda il multigiocatore tocca constatare come il tutto sia in linea con il titolo d’origine, mancando quindi di una modalità storia cooperativa e limitandosi invece alla Torre del Caos in cui collaborare fino a 4 giocatori, in wireless locale o online, per superare le tante e appassionanti sfide proposte. Tirando le somme, poter tornare a giocare a Luigi’s Mansion 2 HD è sempre un piacere, soprattutto perché in termini di level design, struttura degli enigmi e gestione dell’arsenale è sicuramente il capitolo più interessante della serie, persino al netto del terzo. In più il salto in avanti per quanto riguarda il sistema di controllo offerto a suo tempo da 3DS rappresenta una vera benedizione, persino più gradita del passaggio all’alta definizione. Certo, aggiornare anche il sistema dei salvataggi sarebbe stato un gradito cambiamento, ma tutto sommato non possiamo lamentarci. Tuttavia tra gioco base, contenuti extra e tutte le cose da fare per completare il titolo al cento per cento, ci sarà da spassarsela davvero per molte ore.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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