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Regionali Lazio: ai Castelli Romani c’è chi fa “dietro front” e converge su Zingaretti

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A marzo in concomitanza con le elezioni nazionali, si stabilirà un nuovo assetto politico nella composizione del Consiglio Regionale del Lazio. E’ di qualche giorno fa la notizia che il sindaco di Ariccia, Roberto Di Felice ha reso noto il suo sostegno al Governatore uscente Nicola Zingaretti. Roberto Di Felice, dunque, che alle ultime comunali di Ariccia era sostenuto da una coalizione formata da ben sei liste civiche che decidevano di convergere unite su linee programmatiche condivise, con l’obiettivo di togliere lo scettro ariccino al candidato del Pd, ha duellato con il candidato di quel  partito Democratico che ora invece appoggia.

 

Un cambio di vedute per Roberto Di Felice? E pensare che il portavoce della coalizione rappresentata da “Patto Sociale Ariccia”, “Uniti per Cambiare Ariccia”, Un’Altra Ariccia”, “Lista Civica Ariccina Indipendente”, “Alternativa Democratica” e “Ariccia Popolare Di Felice sindaco” durante la campagna elettorale dichiarava: “Sei simboli che accolgono persone pulite, pensieri e sentimenti diversi ma tutte tese alla realizzazione di un programma condiviso che faccia finalmente il bene della città, senza nessuna intromissione di partiti o forze politiche esterne che voglio imporre le loro scelte e i loro interessi personali.”

 

E stesso modus operandi dei sindaci di Rocca di Papa e Grottaferrata. Tale dietro front, che ha scosso molti elettori, è stato confermato all’inaugurazione della “Foresta incantata” dove come ospiti di eccezione vi erano due deputati PD e il presidente del Consiglio regionale del Lazio. Sul sito internet www.sindaciperzingaretti.it si legge l’appello, firmato da 203 sindaci, “Ora non dobbiamo fermarci e non possiamo tornare indietro”. Affermando perciò la salda fiducia a che Zingaretti venga rieletto al vertice della Regione Lazio in risposta alla “china positiva degli ultimi 4 anni”.

 

Non la pensa allo stesso modo, invece, il sindaco pentastellato di Marino Carlo Colizza che ha visto pubblicare, sul social Facebook di Beppe Grillo, una sua lettera in risposta al comportamento di svariati sindaci dell’area dei Castelli Romani, i quali caldeggiano per la ricandidatura e conseguente vittoria di Nicola Zingaretti. “Ho letto dell’appello sottoscritto da tanti colleghi sindaci del Lazio che caldeggiano la ricandidatura del Presidente Zingaretti, affermando che la Regione sia ora più sana e che la china positiva degli ultimi 4 anni debba proseguire con la sua presenza. – Scrive Colizza – Trovo veramente mortificante – prosegue – che alcuni miei colleghi si stiano prestando a questa evidente opera di strumentalizzazione, nonché deprecabile il mettere a disposizione il ruolo istituzionale di sindaco, quindi amministratore di tutti i cittadini, a favore di una parte politica. Rispetto le opinioni di tutti ma raccontare di una Regione finalmente avviata alla soluzione dei problemi che la caratterizzano sa molto di spot e poco di realtà. Alla nostra amministrazione, ad esempio, hanno respinto i bandi di finanziamento delle palestre con motivazioni capziose, adducendo delle mancanze che, in base alla normativa, non c’erano. Il risultato? Abbiamo dovuto finanziare tutto con nostre risorse. Reale, invece, è l’azione pre‐elettorale messa in campo dal Presidente che punta a una miriade di liste locali, sfruttando le istituzioni, per recuperare i voti che il Pd ha ormai perso e anche questo “appello” sa di escamotage per apparire forte di un consenso che non c’è. Quindi, all’appello di Zingaretti, oppongo un “controappello” a tutti i miei colleghi laziali: rispettate i vostri cittadini, siate liberi e non vi fate coinvolgere in questa penosa operazione elettorale. Non voglio pensar male, ma non vorrei che alcuni siano stati indotti a sottoscrivere l’appello di Zingaretti dietro qualche forma di pressione, considerato quanto i comuni siano collegati  e spesso dipendano – dalle decisioni della Regione.”

 

Qualche sera fa, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi è stato avvistato alla cena per la nascita del nuovo quotidiano web dell’Ugl (sindacato storicamente vicino alla destra) nel palazzo romano Rospigliosi, in compagnia di Storace, Salvini, Meloni, Toti, Schifani e Gasparri. Appare evidente, ormai, il clima caldo pre-elettorale e l’attenzione degli elettori deve essere finalizzata ad un’informazione quanto più eterogenea al fine di evitare facili giochi di potere e di galvanizzazione.

Gianpaolo Plini – Ivan Galea)

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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