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Redazione
Reggio Calabria – Doveva essere l'officina di un maneggio, in realtà nascondeva una vera e propria fabbrica di armi con cui la 'Ndrangheta alimentava il proprio arsenale.
Nel laboratorio clandestino, situato a Terranova Sacco Minulio, in Contrada Castello, gli artigiani delle 'Ndrine fabbricavano pezzi particolari come canne, caricatori o silenziatori, oltre a riparare e modificare armi di ogni genere.
Gli agenti del commissariato di Gioia Tauro (Reggio Calabria), hanno fatto irruzione nel capannone, arrestando due cittadini romeni, entrambi incensurati, che in quel momento si trovavano nella struttura.
I poliziotti hanno posto sotto sequestro la fabbrica abusiva e tutto il suo contenuto: due torni, un trapano a colonna, attrezzature per lavorare i metalli e decine di parti di armi come caricatori, molle di recupero, cani, percussori e materiale per effettuare la ricarica delle munizioni.
Sequestrati anche una pistola, tipo revolver, calibro 38 e un fucile calibro 12, appena revisionati e pronti a sparare
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