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di Angelo Barraco
Reggio Calabria – E’ successo a Locri, dove un operatore del 118 si era recato presso un bar per consumare un caffè e per bere un bicchiere d’acqua, ma per errore, all’operatore del 118 gli viene data della candeggina. L’uomo attualmente si trova ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. In un primo momento era stato portato però presso l’ospedale di Locri, ma le condizioni dell’uomo erano molto gravi ed è stato necessario il trasferimento. La domanda sorge spontanea: come fa un bar a sbagliare e a servire candeggina ad un cliente? Solitamente i bar l’acqua la servono; o attraverso il distributore posto sul bancone principale oppure con le bottiglie che prelevano dal frigo; com’è che della candeggina è andata a finire su quel bancone? L’ipotesi più logica è che la candeggina si trovasse all’interno di una bottiglia di plastica e che tale bottiglia di plastica fosse dello stesso tipo in uso delle bottiglie del bar, ma perché tenerla sul bancone? Solitamente la candeggina emana fortissimi odori quindi all’apertura della bottiglia il barista avrebbe potuto sentire l’odore acre del prodotto chimico. Sicuramente ci sono delle responsabilità in questa vicenda e soprattutto delle negligenze di natura professionale da parte del barista che, a causa di una distrazione (non vogliamo pensare si sia trattato di uno scherzo di cattivo gusto), ha arrecato gravi danni ad una persona.
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