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Redazione
Reggio Calabria – Sono partiti dai piccoli spacciatori e hanno ricostruito l'intera filiera della droga, fino ad arrivare a coloro che organizzavano e gestivano i traffici.
Con l'operazione "Cirello", gli agenti del commissariato di Palmi (Reggio Calabria), coordinati dal procuratore capo della Repubblica presso il locale tribunale, Giuseppe Creazzo, hanno arrestato 16 uomini e 2 donne, appartenenti a un'organizzazione di narcotrafficanti. Di questi, nove sono finiti in carcere e altrettanti agli arresti domiciliari.
Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo e in concorso, di spaccio di sostanze stupefacenti nonché detenzione e porto abusivo di armi.
Dalle indagini, iniziate nel 2010, è risultato che alcuni degli arrestati sono molto vicini alle cosche di 'Ndrangheta dei Pesce di Rosarno e dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica, tradizionalmente coinvolte nel traffico di grandi quantità di droga.
L'attività degli investigatori prende spunto dall'analisi dello spaccio al dettaglio, per concludersi ai vertici dell'organizzazione.
Gli agenti, monitorando i tossicodipendenti di Palmi, sono arrivati nelle zone di Cirello di Rizziconi (che dà il nome all'operazione) e Laureana di Borrello, entrambe nella provincia di Reggio Calabria.
I poliziotti hanno verificato che in quelle zone, oltre che a Rosarno e Marina di Gioiosa Ionica, arrivavano clienti da tutta la Calabria per rifornirsi di cocaina, eroina, hashish e marijuana.
Dopo aver individuato coloro che rifornivano quei mercati, sono riusciti ad individuare il livello superiore, arrivando così ai vertici dell'organizzazione.
Durante il corso delle indagini sono stati effettuati diversi sequestri di droga, e gli investigatori hanno stimato che i criminali riuscivano a vendere decine di chili di merce ogni settimana.
All'operazione hanno partecipato anche agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria, dei commissariati di Gioia Tauro, Siderno, Taurianova, Cittanova, Polistena, Villa San Giovanni, Condofuri, Bovalino e del Reparto prevenzione crimine "Calabria", con il supporto di unità cinofile e di un elicottero del V Reparto volo reggino.
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