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di Roberto Ragone
RONCIGLIONE (VT) – Lo scorso sabato 17 settembre, alle ore 17,00, presso la Sala Comunale del Collegio, a Ronciglione, in provincia di Viterbo, si è tenuto un incontro in uno dei 10.000 circoli de ‘La rete dei SI’’ annunciati da Matteo Renzi all’esordio della propaganda del referendum confermativo per la riforma costituzionale. È particolare l’atteggiamento del nostro premier nei confronti di questo referendum, rispetto a quello sulle trivelle, vera calamità per i nostri mari – che non sono l’oceano – e per la pesca. Referendum al quale lo stesso Renzi esortava a non andare a votare. Trattandosi di una consultazione popolare, non è stato certo un bell’esempio di democrazia. Come non è un bell’esempio di democrazia questo voler pesantemente condizionare il voto per il referendum confermativo. Da film e telefilm assistiamo in televisione ai sistemi e metodi adottati negli USA quando si vuol fare propaganda per un candidato ad una qualsivoglia elezione. In questa creazione di circoli per il "SI" avvertiamo la mano di Jim Messina, il consulente americano che da gennaio scorso mister Renzi ha assunto affinché, come ha fatto per Obama e come sta facendo per la Clinton, porti ad un successo elettorale sia la riforma che Renzi stesso. È falso che la permanenza di Renzi al governo non sia legata all’esito di questa consultazione referendaria: sarebbe infatti una pietra d’inciampo nei programmi che da tempo sono stati preordinati e ratificati da chi questo governo dirige e controlla. Prova ne è il recente intervento dell’Ambasciatore USA John Phillips, oltre ad un documento del 28 maggio 2013, reperibile anche su Wikipedia, in cui la JP Morgan, la banca delle truffe subprime e non solo, dichiarava che in Italia la Costituzione repubblicana da troppi diritti ai cittadini e ai lavoratori, soprattutto quello di protestare quando fossero proposte modifiche sgradite ai cittadini stessi. Nello stesso rapporto la banca affermava "la necessità di intervenire politicamente a livello locale presso gli Stati del Sud Europa, per consentire ai governi riforme strutturali improntate all’austerity", cosa che Monti ha fatto egregiamente, riducendo un popolo sul lastrico. Le Costituzioni adottate dopo il fascismo sarebbero "inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea", mostrando "forte influenza delle idee socialiste". …
[ESTRATTO DALL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA VIRTUAL PAPER – PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI PER APRIRE L'EDIZIONE DI OGGI DEL GIORNALE E ANDARE A PAG. 2 E PAG. 5]
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