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Editoriali

Referendum: Quello che nessuno vi dirà mai sulla riforma costituzionale

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Tempo di lettura 2 minutiUna propaganda del SI, anche presso gli Italiani all’estero, che vedono tutto rosa e nulla sanno di ciò che il governo di Renzi combina in Italia

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di Roberto Ragone

 

Alla notizia che la riforma referendaria della Boschi era stata approvata di notte e con la maggioranza semplice, tutti noi abbiamo pensato che fosse stato fatto per brevità, essendo difficile ottenere la maggioranza prescritta dei due terzi degli aventi diritto. Abbiamo pensato che, nonostante tutto, la legge avrebbe previsto un referendum popolare, questa volta confermativo, delle norme varate dal governo. Abbiamo pensato che sarebbe stato un bene avere la possibilità di vagliare le nuove norme, un segno di democrazia. Poi abbiamo capito che la manovra era stata orchestrata a nostro danno, con una spropositata propaganda del SI, anche presso gli Italiani all’estero, che vedono tutto rosa e nulla sanno di ciò che il governo di Renzi combina in Italia. Infine ci siamo convinti che tutto tendeva a legare il voto con una rete fitta di iniziative al limite della decenza, per irretire il voto degli Italiani. Ma non sapevamo fino a che punto. In realtà il  testo della modifica costituzionale è stato approvato di proposito con una maggioranza semplice. Questo per due ragioni: la prima, per evitare di subire ‘noiose’ lungaggini democratiche da parte del contraddittorio; la seconda, per legare l’approvazione della stessa ad un referendum popolare, in modo da scaricare la patata bollente in mano a noi cittadini. Di notte, perché a quell’ora tanti vogliono soltanto andare a dormire. Ormai, acquisita la scheda elettorale, definita da molti come ingannevole e che neanche un ricorso al Tar è riuscito a correggere. Gli slogan sono sempre quelli: più velocità nell’approvazione delle leggi, riduzione del numero dei parlamentari, con conseguente riduzione dei costi. Ma soprattutto i difensori del SI dichiarano il superamento del bicameralismo, che, definito ‘inutile’ – e non un segno di controllo democratico – viene sbrigativamente liquidato. Bene, abbiamo trovato, fra le tante… [Continua]

[ESTRATTO DALL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA VIRTUAL PAPER – PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI PER APRIRE L'EDIZIONE DEL GIORNALE E ANDARE ALLE PAGINE 1 E 3]