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Referendum, Lucarella: “La Giustizia pilastro della democrazia. Si intervenga sulle storture”

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Nel mezzo c’è la riforma del Ministro Cartabia che, dopo il primo passaggio alla Camera dei Deputati, è incardinata al Senato della Repubblica.

Questo il commento a caldo di Angelo Lucarella, vice coordinatore della commissione giustizia del Ministero dello sviluppo economico, che L’Osservatore d’Italia ha raccolto per i lettori.

“Il referendum è un istituto costituzionalmente sacro del nostro Paese. Non si tratta di essere pro o contro la magistratura o sostenere una iniziativa di colore politico. Si tratta di riconoscere che esiste un problema e di non sottovalutare che la democrazia si deve esprimere, soprattutto, con la chiamata del popolo al voto. 

Illustri giuristi come Nordio, Cassese, ecc. hanno sposato la questione perché siamo ad un punto cruciale della vita del sistema giudiziario. 

Ecco, sebbene il referendum non risolva tutti i problemi di certo ne evidenzia quelli indifferibili da trattare. Porte girevoli in primis. Anzi, poiché c’è un limite oggettivo di natura costituzionale si dovrebbe anche intervenire con una revisione puntuale che includa un nuovo assetto del giusto processo e che fissi una volta per tutte la separazione delle carriere (che ad onor del vero, se passasse oggi il referendum, porrebbe un problema di politica giudiziaria ulteriore ovvero come pensare i percorsi sin dalle Università).

In sostanza siamo tutti per una magistratura sana, perché ci sono tanti giudici seri, coraggiosi, garantisti. È anche per loro, oltreché alle circa 30 mila persone colpite da ingiuste carcerazioni dagli anni 90 in poi (dati pubblicati dall’Osservatorio ErroriGiudiriari in collaborazione con l’Unione Camere Penali d’Italia) che occorre rispettare il voto referendario.

In ultimo è da tener conto che il Ministero della Giustizia ha riportato che nel 2021 ci sono stati circa 24 milioni di euro di risarcimenti per ingiusta carcerazione preventiva (nel 2020 il totale fu 37 milioni) e che 43 mila euro, invece, è la media-importo per caso.

Ad ogni modo l’importante è andare a votare (a prescindere dall’orientamento per il Si o per il No) perché più forte è la voce dei cittadini, migliore più essere il dialogo tra i poteri dello Stato”.

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Emergenza Peste Suina Africana (PSA): misure stringenti per tre regioni italiane per contenere i focolai

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Il Commissario Straordinario per la peste suina africana, Dott. Giovanni Filippini, ha firmato l’Ordinanza n. 3/2024

La diffusione della peste suina africana (PSA) sta destando grande preoccupazione in Italia, con nuovi focolai individuati nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. In risposta a questa emergenza sanitaria, il Commissario Straordinario per la peste suina africana, Dott. Giovanni Filippini, ha firmato l’Ordinanza n. 3/2024, che introduce misure urgenti per la gestione dei focolai negli allevamenti suini di queste regioni.

La peste suina africana è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce i suini domestici e selvatici, causando gravi danni economici e sanitari. Sebbene non rappresenti un pericolo diretto per l’uomo, la sua diffusione può avere conseguenze devastanti per l’industria suinicola e per l’economia agricola in generale.

Le misure di prevenzione e controllo

L’Ordinanza firmata dal Dott. Filippini prevede diverse restrizioni per contenere la diffusione del virus. L’articolo 1 stabilisce i divieti principali, tra cui il blocco dei movimenti di suini in entrata o uscita dagli allevamenti situati nelle zone di restrizione delle tre regioni interessate, con eccezioni limitate per gli animali destinati al macello. Inoltre, viene imposto il divieto di accesso agli allevamenti per chiunque non sia direttamente coinvolto nella gestione quotidiana degli animali, compresi veterinari e tecnici, a meno di autorizzazioni specifiche.

Le norme sono particolarmente severe anche per quanto riguarda l’igiene e la sicurezza: i lavoratori devono utilizzare abbigliamento monouso e sono tenuti a rispettare rigidi protocolli per evitare la trasmissione del virus. Sono vietati anche eventi come fiere e mercati suinicoli nelle zone a rischio, per ridurre al minimo il rischio di ulteriori contagi.

L’articolo 2, invece, riguarda la verifica delle condizioni di biosicurezza negli allevamenti, con ispezioni mirate da parte dei servizi veterinari locali. Queste verifiche devono garantire che gli allevamenti rispettino tutti i requisiti di sicurezza per prevenire la diffusione della malattia. Se durante le ispezioni vengono rilevate carenze gravi che non possono essere risolte in tempi brevi, il provvedimento prevede lo svuotamento degli allevamenti attraverso la macellazione o l’abbattimento degli animali, senza possibilità di risarcimento per gli allevatori in caso di gravi violazioni.

Importanza della prevenzione

La peste suina africana non è pericolosa per l’uomo, ma il virus può essere trasportato da persone, mezzi di trasporto e oggetti contaminati, facilitando così la sua diffusione. Per questo motivo, la prevenzione è essenziale. Gli allevatori devono adottare tutte le precauzioni necessarie, compresa la limitazione dei contatti tra suini domestici e selvatici, che sono i principali vettori del virus.

Implicazioni per l’industria suinicola

Le misure contenute nell’ordinanza sono cruciali per evitare che la peste suina africana si diffonda ulteriormente, mettendo a rischio l’intera filiera produttiva. La chiusura degli allevamenti, il divieto di movimentazione degli animali e la sospensione di eventi zootecnici sono azioni dolorose ma necessarie per tutelare l’industria e prevenire perdite economiche su larga scala.

L’Ordinanza resterà in vigore fino al 30 settembre 2024 e rappresenta un segnale chiaro dell’importanza di agire con rapidità e determinazione per proteggere il settore agricolo e prevenire una crisi sanitaria su vasta scala.

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Cronaca

Catturato in Argentina il latitante delle Brigate Rosse Leonardo Bertulazzi: dopo 44 anni fine di una lunga fuga

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La giustizia ha finalmente raggiunto Leonardo Bertulazzi, uno dei latitanti più ricercati delle Brigate Rosse. Arrestato ieri in Argentina, dove si era rifugiato, Bertulazzi è ora in attesa di estradizione verso l’Italia, dopo che le autorità argentine hanno revocato lo status di rifugiato che gli era stato concesso nel 2004.
 
La cattura segna un punto di svolta in una lunga e complessa caccia all’uomo. Bertulazzi, legato alla colonna genovese delle Brigate Rosse, era latitante dal 1980 e deve scontare una pena di 27 anni per gravi crimini, tra cui sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata. Tra i suoi reati più noti, la partecipazione al sequestro dell’ingegnere navale Piero Costa, avvenuto a Genova il 12 gennaio 1977. Questo sequestro aveva un obiettivo chiaro: raccogliere fondi per sostenere le attività terroristiche delle Brigate Rosse. I 50 milioni di lire ottenuti con il riscatto furono usati per acquistare l’appartamento di via Montalcini 8 a Roma, dove fu tenuto prigioniero Aldo Moro durante i tragici giorni del suo sequestro.
 
La cattura di Bertulazzi è il risultato di un’operazione congiunta tra le forze dell’ordine italiane e argentine. Già arrestato una prima volta a Buenos Aires nel 2002, Bertulazzi era stato rilasciato poco dopo, continuando la sua fuga fino a oggi. Tuttavia, la revoca del suo status di rifugiato ha riaperto le porte alla giustizia.
 
L’arresto è avvenuto grazie al lavoro coordinato della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione italiana, della Digos di Genova e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che hanno collaborato strettamente con l’Interpol e le autorità argentine. Da settimane, investigatori italiani si trovavano già a Buenos Aires per monitorare la situazione e preparare il terreno per l’operazione che ha messo fine alla latitanza di Bertulazzi.
 
La sua estradizione in Italia segnerà la chiusura di un capitolo oscuro nella storia del terrorismo in Italia, con la speranza che la giustizia possa finalmente fare il suo corso.
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Tutti pazzi per “Joker 2, Folie à Deux”: dal 2 ottobre nelle sale italiane

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Come la maggior parte di noi ben sanno, dopo una lunghissima attesa, Joker 2: Folie À Deux sta finalmente per arrivare nelle sale italiane il 2 ottobre 2024, dopo l’anteprima attesa alla Mostra del Cinema di Venezia.

Joker (2019) era stato realizzato come un pellicola autonoma, senza sequel, però il regista Todd Phillips ha dichiarato, nell’agosto 2019, che sarebbe stato interessato a realizzare un seguito, a seconda del successo del film e se Phoenix (l’attore che interpreta joker) fosse interessato;  Subito dopo decise quindi di “trattare” con la Warner Bros per un probabile sequel e nel giugno del  2022, annunciò che il successivo joker era in fase di sviluppo, con una sceneggiatura scritta da lui e Silver. Giorni dopo l’annuncio ufficiale del film, è stato comunicato che Lady Gaga era in trattative per interpretare Harley Quinn, e che il film sarebbe stato un musical.

Nell’aprile 2023, le riprese si sono svolte presso le “Joker Stairs”, la scalinata sulla West 167th Street nel Bronx che ha avuto un ruolo di primo piano nel primo film e che si sono concluse ufficialmente il 5 aprile 2023.

Ma lasciamo parlare alcuni  fan sfegatati del cinema, futuri critici cinematografici e futuri registi e sceneggiatori: “Quali sono le aspettative dei ragazzi riguardo questo inaspettato sequel? Sono d’accordo sul riscontro del personaggio di Harley Quinn, non più interpretato da Margot Robbie ma stavolta impersonificato da Lady Gaga? Se lo sarebbero aspettato un seguito di Joker?

Qui con noi a dibattere, diversi ragazzi, amanti del cinema:

“Sono molto molto felice di questo sequel – commenta Emiliano Calabrese, studente del Cine-TV Roberto  Rossellini – perché onestamente nonostante la bellezza del primo film sentivo che la storia sarebbe benissimo potuta continuare, in quanto il primo film finiva in un modo che lasciava abbastanza spazio all’immaginazione e alle teorie. Infatti quando ho visto la notizia, ormai diversi anni fa, di un sequel sono stato da subito molto coinvolto, anche perché sia il regista che Joaquin Phoenix hanno detto che avrebbero preso parte ad un sequel solo se la storia avesse funzionato. Ma la notizia più bella – prosegue Calabrese –  è stata proprio quella della partecipazione di Lady Gaga nei panni di Harley Quinn, in quanto innanzitutto è un film musical e lei è una delle popstar più talentuose dei giorni nostri, quindi sicuramente sa cantare e inoltre perché sento che Margot Robbie nonostante all’altrettanta bravura non avrebbe funzionato col joker di phoenix, oltre ad una questione di età si tratta proprio che non ce li vedevo bene sullo schermo non sarebbero sembrati una vera coppia nonostante la follia dei personaggi. Comunque i due trailer mi sono piaciuti moltissimo per musiche, costumi, scenografie, fotografia e regia che già dalle poche scene mostrate sembra pazzesca. soprattutto alla fine del primo trailer la scena di lui che ride col rossetto dall’altra parte del vetro. quindi sono molto in hype e non vedo l’ora che esca!”.

Anche un’altra ragazza- studentessa del Rossellini Ginevra Astrologo– ha esposto un giudizio, affermando di non aver seguito molto la vicenda dietro le riprese del film,di aver invece visto il trailer, dichiarando di aver fatto benissimo a fare un sequel al primo, perchè è fenomenale, è cupo e umano e ti porta a chiedere quanto l’essere umano si possa trovare sempre sul filo del rasoio, in quanto una cosa possa essere disumana o umana, c’è sempre il limite morale, e soprattutto che la popstar Lady Gaga sia perfetta per fare Harley Quinn: “le dà quel tono di donna adulta consapevole delle sue scelte e che non si lascia solo “trasportare” come era per esempio in suicide squad dove La bella ragazza  si innamora del cattivo” In questo sequel ci sarà sicuramente di più.

Ci sono altri interessanti commenti, come per esempio quello di una ragazza del Liceo Artistico San Giuseppe di Grottaferrata, che non vede l’ora che questo sequel esca, affermando di adorare Lady Gaga, perfetta per interpretare il ruolo di Harley Quinn, visto che sarà un musical, essendo una popstar è altrettanto brava. 

“Non mi sarei mai aspettata un sequel, come tutti sappiamo, il primo film era stato fatto apposta per non avere un seguito… però sono molto emozionata, perché, joker rappresenta la sofferenza dell’umanità, che si nasconde, a volte non viene percepita, insomma, è molto realista, ti fa vedere anche il lato negativo delle cose, e secondo me questo è importante”.

Tante altre dichiarazioni  di ragazzi che non si aspettavano un sequel ma che allo stesso tempo sono felici che ci sia, felici anche che lady gaga, farà parte di questo seguito. Almeno di tutti i commenti, non c’è nessuno che abbia detto che la popstar in questione non sia  adatta a impersonificare Harley Quinn.

Molto contenta anche io, appena uscirà, tutti al cinema e soprattutto, dopo averlo visto, sapere che cosa ne pensano gli altri; Insomma, inaspettato, ma emozionante per tutti quanti.

Il sequel, sarà come lo immaginiamo? Il 2 ottobre lo scopriremo!

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