Il risultato del referendum sul taglio dei parlamentari in Italia ha certamente rafforzato la coalizione di governo (PD + Movimento cinque stelle), ma ha anche dimostrato una tendenza italiana: l’odio per la politica e per i politici di professione. Il taglio al numero dei parlamentari verrà applicato a partire dalla prossima legislatura.
“L’antipolitica è ancora abbastanza forte in Italia” ha detto Giovanni Orsina, Professore di Scienze Politiche e Direttore della School of Government dell’Università Luiss di Roma. “Il motivo per cui la maggior parte degli elettori ha votato a favore delle riduzioni dei parlamentari, – ha proseguito Orsina – secondo me, è che volevano avere politici meno professionisti in giro”.
Questo referendum riduce i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. Il risparmio stimato sarà inferiore a 50 milioni di euro all’anno. Ora la questione è se andare alle elezioni anticipate con nuove camere ridotte o continuare con queste fino alla fine della legislatura ed eleggere anche l’arbitro supremo: il presidente della Repubblica, il cui mandato scade nel 2022.
I risultati elettorali hanno indebolito soprattutto Matteo Salvini che non ha saputo dare la spalla al governo. Un risultato che indubbiamente rafforza la coalizione di governo e fa sperare che questo governo arrivi indenne alle prossime elezioni. Il Pd si rafforza all’interno dell’esecutivo e riesce a frenare l’avanzata del centrodestra e in particolare della Lega di Salvini.