Connect with us

Editoriali

Referendum costituzionale: l'ultima "bufala" alla fiorentina

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti I 500 milioni ai poveri in realtà sono l’ennesima presa in giro

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

di Roberto Ragone


Basta fare due conti: se i dati dell’Istat sono reali, e non possiamo dubitarne, se non quando fanno i conti dei nuovi posti di lavoro in confronto all’economia reale e alla deflazione italiana, in Italia ci sono sei milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà. Cinquecento milioni diviso sei milioni fa, più o meno, ottantatre euro a cranio, cioè il bonus che don Matteo ha già elargito a coloro che poi, per il loro reddito, lo hanno dovuto prontamente restituire sotto forma di imposizione fiscale.

Siamo al voto di scambio, al ricatto morale, ciò che aveva già tentato Berlusconi promettendo mille euro a tutte le pensioni minime se avesse avuto la maggioranza assoluta, il suo miraggio del 51%, inseguito fin dal 1994, ma mai realizzato. Solo che il Berlusca sapeva benissimo che la sua era solo propaganda, e che portare tutte le pensioni ad un minimo di mille euro sarebbe stato troppo costoso. Anche se, per essere sinceri,  questa classe politica che dichiara ad ogni piè sospinto che ‘non ci sono i soldi’, poi li trova quando si tratta di aumentarsi le entrate, mascherate sotto qualsiasi forma. Che siano stipendi, rimborsi spese, gettoni di presenza, rimborsi elettorali, portaborse, uffici, e via così, in questo dimostrando una creatività che bene impiegata potrebbe risolvere ben altri problemi della nazione. La nostra ‘Casta’ dimostra risorse a noi completamente ignote; anche perché quando si tratta di opere pubbliche, la maggior parte delle quali rimangono a metà strada per i soliti inghippi, si parla per lo più di ‘stanziamenti’. Al contrario, il ‘reperimento di fondi’ prelude a qualcosa di più concreto.

In questo caso Renzi vuol farci credere che votando SI’ al famigerato referendum si risparmierebbero 500 milioni di euro, mentre è chiaro a tutti che il Senato continuerà ad avere gli stessi costi, e il risparmio sugli emolumenti ai 95 nominati sarà vanificato dai rimborsi spese per gli spostamenti dalle sedi regionali e cittadine a Roma. I 5 senatori a vita continueranno bellamente ad essere pagati soltanto per pesar sui voti in maniera cruciale, sempre a favore del governo Renzi. Ormai potrebbero anche dirci che il SI’ al referendum farà volare gli asini e cadere la pioggia da sotto in su, tanto nessuno è in grado di contestarlo, tranne gli inascoltati e oscurati dalla Rai comitati per il NO, costituiti da eminenti costituzionalisti, – non da personaggi più o meno noti pescati nello spettacolo e nel palcoscenico della società, come Benigni, che dalla prima ora hanno analizzato nel merito la modifica della Costituzione, bocciandola in toto, e dimostrando, cifre alla mano, che non si risparmierebbe un accidente. Ma le manovre di Renzi e del suo Giglio d’Oro, di cui fa parte anche Campo Dall’Orto, nominato opportunamente direttore generale della Rai, sono riuscite ad oscurare tutti i tanti e autorevoli personaggi, che obiettivamente sono dalla parte del NO. Non ultima la campagna propagandistica sui vari Tiggì, di cui sono stati prontamente sostituiti i direttori di testata, a favore del SI’, con uno spacchettamento mascherato; una spiegazione per il colto e l’inclita che dovrebbe soddisfare tutti, ripetendo le stesse cose che sia Renzi che la Boschi portano in giro per l’Italia. Abbiamo conosciuto Matteo Renzi come rottamatore, e ci faceva anche simpatia, con quel suo piglio guascone mentre proclamava dai palchi di tutta Italia, lui, giovane sindaco di Firenze, che avrebbe rottamato i vecchi politici e la vecchia politica, cosa di cui tutti noi eravamo stufi. In realtà i vecchi politici sono ancora al loro posto, solo un po’ incazzati, e la vecchia politica è ancora in pista, mascherata da nuova politica. Chissà perché, tutti quelli che vanno al potere vogliono ‘cambiare la nazione’: così è stato per Berlusconi, che non c’è riuscito, così è stato per Obama; così è per la Clinton; così è per Trump. E così è per ogni leader, o aspirante tale,  che voglia essere eletto. Fatto sta che gli elettori credono sempre che si tratti di qualcosa di ‘nuovo', sono tutti alla ricerca del ‘nuovo’ purchessia, perché porta voti e invece, dato che poi i personaggi sono sempre quelli, di nuovo non c’è nulla, se non l’ennesima fregatura. Anche la modifica alla Costituzione vorrebbe passare per qualcosa di ‘nuovo’, e c’è qualcuno che ingenuamente, bisogna dire così, dichiara che purchè si cambi, va bene anche quella. In realtà non va bene per niente.

 

La dittatura nascosta "dietro l'angolo" La ‘nuova’ Costituzione assegna poteri illimitati al presidente del Consiglio, non escluso il potere di influire sulle nomine della Corte Costituzionale, quindi avendo in mano il potere reale. Quello che si nega, e che chi teme non vuole vedere, è la svolta autoritaria che ci aspetta dietro l’angolo. Ha ragione Renzi quando dice che i tempi della politica si accorcerebbero: in realtà non ci sarebbe più né Parlamento né opposizione, e quindi ogni decisone sarebbe presa e messa in atto secondo i suoi desideri, con un Senato di nominati, grati per il dono dell’immunità parlamentare e ben lungi dal voler contrastare le decisioni del ‘capo’.  La Costituzione non è una leggina qualsiasi, che si può abrogare con un referendum popolare: una volta che l’abbiamo approvata, ce la dobbiamo tenere e la dobbiamo subire. Perciò pensiamoci bene, prima di votare SI’: forse è il caso di rivedere alcuni tabella e rimandare ad una maggiore riflessione. Dopo tutto la ‘vecchia’ Costituzione, con tutti i suoi difetti, ci ha serviti bene fino ad ora, non buttiamola nel secchio dell’immondizia. E queste promesse ‘populiste’ e demagogiche di elargizioni medioevali, come i 500 milioni ai poveri, analizziamole bene, e non caschiamo per l’ennesima volta nella trappola di chi ha dimostrato solo di saper proclamare, ma non di fare gli interessi della nazione. Dopo e-bay, – qualcuno ricorderà le sette auto blu vendute su Internet, subito sostituite da altre più nuove e costose – le auto blu sono aumentate in tutta Italia, come riporta il quotidiano ‘Il Tempo’ in edicola lo scorso 10 agosto. Vorremmo meno proclami e più fatti, ma soprattutto che i nostri salariati – i politici – svolgessero una politica a favore del popolo che hanno scelto di governare, e non che rincorressero il potere fine a sé stesso, come invece dimostrano. Renzi ha la maggioranza, ma solo in Parlamento, e questa vuole mantenere, con accordi che non ci riguardano e a noi non portano alcun vantaggio. Ricordiamocelo quando promette di donare ai poveri i 500 milioni di risparmio originati dalla nuova Costituzione: intanto bisogna vedere chi sono i poveri, e perchè non li avete soccorsi fino ad oggi, visto che sapete che esistono  e ve ne ricordate solo quando vi fa comodo. Poi bisogna dimostrare come si risparmiano 500 milioni, perché e dove. Ottantatre euro a testa non trasformano un povero in persona benestante, ma questa Costituzione può trasformare un uomo libero in un’altra cosa.
 

Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

Continua a leggere

Editoriali

Aggressione omofoba a Roma: chi ha più prudenza l’adoperi!

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Mercoledì due ragazzi, per un bacio, sono stati aggrediti da un gruppo di egiziani al grido: “Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare” rischiando davvero grosso.


Per fortuna, invece di reagire, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’Ordine che, prontamente, sono intervenute mettendo in salvo i due ragazzi. In queste situazioni “Ci vuole prudenza!”

È un pensiero che la mia generazione ha recepito troppe volte in malo modo e, di contro, le generazioni attuali non sanno neanche da dove provenga.

E se alla mia età arrivo a scrivere di questo è perché il clima che si respira in ogni parte del mondo predica proprio la prudenza. Assistiamo, troppe volte, a situazioni in cui le aggressioni, le violenze, i soprusi colpiscono e fanno piangere proprio perché quella virtù molto predicata e poco praticata, la prudenza appunto, viene accantonata per imporre magari le nostre ragioni di fronte a soggetti che non hanno nulla da perdere pronti a tutto e senza scrupoli.

E non mi si venga a dire “ci rivuole il manganello” perché violenza chiama violenza, aggressione chiama aggressione, sopruso chiama sopruso.

Non so “offrire” una ricetta perché i tanti “Soloni”, esperti in materia, sono decenni che “toppano”, sbagliano, predicando il “dente per dente”.

Occorre “certezza di pena” e “controllo del territorio”. E se a tutto ciò aggiungiamo un “cultura woke” che, a mio avviso, vuole imporre a colpi di “politicamente corretto” scelte sulla vita di ognuno ci ritroveremo davvero a riconsiderare vero ed attuale il pensiero di Thomas Hobbes “Homo hominis lupus”, l’uomo è lupo agli uomini.

Perché l’integrazione non si impone per legge come anche l’inclusione.
Sono processi che passano attraverso l’accettazione di entrambe le parti in modo paritetico e rispettoso ognuno dell’altro.

Quindi, “prudenza” perché, come diceva Henry de Montherlant: Bisogna fare cose folli, ma farle con il massimo di prudenza”.

l’immagine rappresenta l’allegoria della Prudenza

Continua a leggere

Editoriali

L’illusione della superiorità e l’incoscienza di chi crede di avere una coscienza superiore: Beata ignoranza!

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nell’era dell’informazione e dell’autorealizzazione, sempre più individui si convincono di possedere una coscienza superiore, una sorta di illuminazione intellettuale e morale che li pone al di sopra della massa. Questa percezione, spesso priva di una reale base di merito, non solo è pericolosa, ma anche profondamente ingannevole. L’illusione della superiorità può infatti condurre a un’autocelebrazione sterile e alla svalutazione di tutto ciò che non rientra nella propria visione del mondo.

L’autocompiacimento dell’ignoranza

Uno dei fenomeni più diffusi è l’autocompiacimento dell’ignoranza. Alcuni individui, forti di una conoscenza superficiale acquisita attraverso fonti discutibili o parziali, si autoconvincono di avere una comprensione profonda e completa delle cose. Questo atteggiamento li porta a rifiutare qualsiasi opinione contraria, chiudendosi in una bolla di autoconferma. Il paradosso è che più limitata è la loro comprensione, più ferma è la loro convinzione di essere superiori.

La mediocrità travestita da eccellenza

Chi si illude di avere una coscienza superiore spesso ignora la necessità di un’autoanalisi critica e di un continuo miglioramento. Questa mancanza di umiltà e di riconoscimento dei propri limiti porta a una stagnazione intellettuale e morale. La mediocrità, in questo contesto, si traveste da eccellenza, mascherata da un velo di arroganza e presunzione. La vera eccellenza richiede infatti la capacità di riconoscere i propri errori e di apprendere continuamente dall’esperienza e dagli altri.

Il confronto con la realtà

Per smascherare l’illusione di una coscienza superiore, è essenziale confrontarsi con la realtà in modo aperto e onesto. Questo implica ascoltare opinioni diverse, accettare critiche costruttive e riconoscere l’importanza della competenza e dell’esperienza. Solo attraverso questo confronto si può sviluppare una vera comprensione e una consapevolezza autentica.

L’importanza dell’umiltà

L’umiltà è la chiave per evitare la trappola dell’illusione di superiorità. Riconoscere che la propria conoscenza è limitata e che c’è sempre spazio per migliorare è il primo passo verso una crescita autentica. L’umiltà permette di apprendere dagli altri e di riconoscere il valore della diversità di pensiero e di esperienza. Solo con questa attitudine si può sviluppare una coscienza realmente superiore, basata non sulla presunzione, ma sulla consapevolezza e sulla continua ricerca del miglioramento.

L’illusione di una coscienza superiore è un inganno pericoloso che porta all’arroganza e alla stagnazione. La vera superiorità non risiede nella convinzione di essere migliori degli altri, ma nella capacità di riconoscere i propri limiti, di apprendere continuamente e di confrontarsi con la realtà in modo aperto e umile. Solo attraverso questo percorso si può raggiungere una consapevolezza autentica e contribuire in modo significativo al proprio sviluppo e a quello della società.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti