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Scienza e Tecnologia

R-Type Final 3 Evolved l’ultima incarnazione della storica saga

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Tempo di lettura 5 minuti

R-Type Final 3 Evolved arriva come esclusiva su Playstation 5 in una versione che mira a catturare l’attenzione del giocatore retrò, ovvero di colui che è cresciuto a pane e sala giochi e che era abituato ad affrontare sfide assai difficili a colpi di monetine nel nome della gloria. Per capire pienamente l’importanza di questo titolo però, è necessario fare un salto nel lontano 1987 e capire le origini del mito. Proprio nel corso di quell’anno Irem Corporation (oggi conosciuta come Granzella), sfornò quello che divenne uno dei più influenti videogiochi coin-op di un’epoca in cui si pensava che gli shoot ’em up avessero raggiunto il massimo grado di splendore. In un micro-settore del gaming iniziato con opere storiche come Space Invaders e arricchito da molte altre, come dal Gradius di Konami, R-Type era una perla rara. Un’importanza, quella data allo sparatutto sci-fi, che derivava soprattutto dalla cura maniacale dei livelli sotto il profilo estetico; da varie introduzioni rivoluzionarie in termini di gameplay, come quella del super raggio (chiamato “Beam”) generato dalla pressione prolungata di un tasto; e da una struttura dei livelli capace di rendere l’intera esperienza altamente godibile, tanto da permettere a Irem Corporation di estendere il titolo e di farne un brand che, ad oggi, è giunto al settimo capitolo, senza contare gli spin-off, che prende il nome di R-Type Final 3 Evolved. Particolarità della serie non è più l’esclusivo utilizzo dei riflessi fulminei, ma è indispensabile utilizzare la ragione, eseguire uno studio mnemonico dei livelli e avere elasticità mentale. Tutti questi cambiamenti sono dovuti alla presenza del “Force”, un modulo addizionale che, oltre ad aggiungere potenza di fuoco al velivolo, poteva essere posizionato di fronte alla navicella, agganciato sul retro della stessa o, ancora, poteva essere lasciato fluttuare al suo fianco, il tutto a discrezione del giocatore. La presenza di questo pod, quindi, impone al giocatore di riflettere su quale posizione risulta maggiormente efficiente in quel dato momento di gameplay. Insomma, da sempre R-Type rappresenta il top del suo genere.

Analizzando da vicino questo nuovo R-Type Final 3 Evolved, possiamo notare che le prime novità si vedono già al primo approccio col menù di gioco. Proprio da qui è infatti possibile accedere a tre diverse sezioni, oltre a quelle che interessano la campagna principale e il codex. Tra di esse, spiccano senza dubbio il Museo, l’Hangar e lo Shop. Al completamento di ciascun livello della modalità storia, i giocatori ottengono un dato numero di risorse, raccolte grazie all’annientamento di nemici alieni. Le risorse in questione permettono di accedere a navicelle spaziali sempre più efficienti, presenti nella sezione Museo: una vera e propria raccolta a cielo aperto di velivoli, esplorabile anche con visuale in prima persona, dalla prospettiva del pilota. Una volta sbloccate le navicelle, queste potranno essere equipaggiate nell’Hangar, per poi essere alla mercé dei giocatori che, pad alla mano, avranno il potere di modificarne l’estetica, cambiandone il colore o applicandovi alcuni fra i molti stickers disponibili. Colori e decalcomanie aggiuntive saranno acquistabili, sempre tramite le risorse trovate lungo la rotta, presso lo Shop del gioco. Sempre nel negozio si può accedere anche a modifiche estetiche relative al pilota: sono presenti nuovi outfit, nuovi caschi e pose in cui mettersi per poter fare un figurone nel caso si volesse scattare una foto. Queste tre sezioni sono tutte ben contestualizzate e utili a rendere ancor più personale l’avventura. Tre idee buone, se non fosse che la loro realizzazione lasci parecchio a desiderare. Di grande pregio la colonna sonora di questo R-Type Final 3 Evolved, soundtrack fatta di brani “trance” e musiche di grandissimo impatto. Fra queste evidenziamo la musica al momento della partenza che è davvero una piccola perla che fa sognare. Unica vera pecca di questo titolo è che al suo interno è possibile giocare i livelli di R-Type Final 2 e ahimè tali livelli sono gli stessi identici di Final 3 Evolved ma con una grafica meno bella e fluida. Fortunatamente il brand è un brand che da sempre diverte nonostante sia estremamente complesso e a tratti davvero snervante. Proprio per tale ragione, a meno che non si abbia un buon livello di dimestichezza con certe meccaniche, è bene selezionare un grado di difficoltà adatto all’abilità del giocatore, pena la costante frustrazione e l’azzeramento del fattore divertimento per i meno esperti. Di default, si può scegliere fra cinque diversi livelli di difficoltà (anche il livello più semplice riuscirà comunque a mettere in difficoltà chiunque): addestramento, bambino, normale, Bydo ed R-Typer. Ciascun grado differisce dall’altro per due aspetti: cambia leggermente la quantità di nemici a schermo e diminuisce la mole di gettoni a disposizione del giocatore. A ogni morte, infatti, il giocatore inserisce un gettone virtuale, che gli permette di respawnare all’ultimo check-point raggiunto. Al termine dei gettoni, questi dovrà ricominciare da capo. Nella modalità “addestramento”, inoltre, a ogni game over, si avrà a disposizione fin da subito il primo livello del Force. Completato il gioco a difficoltà R-Typer, sarà possibile accedere ai livelli estremi “R-Typer 2” e “R-Typer 3”. Ma per giungere a questi livelli di bravura sarà necessario passare su R-Type Final 3 Evolved un numero di ore molto elevato e affrontare centinaia e centinaia di morti per mano di nemici, proiettili vaganti, muri, esplosioni, boss e chi più ne ha più ne metta. Insomma, se pemnsate che la natura del gioco lo renda una passeggiata, allora vi sbagliate di grosso.

A livello di giocabilità R-Type è sempre coinvolgente e adrenalinico. Il titolo presenta, come al suo solito, una struttura dei livelli capace di farsi definire retrò ma per nulla bypassata. Non ci si sente mai sereni durante un livello. Ciascuna orda di terribili Bydo che si fa spazio su schermo è imprevedibile. Anche quando sembra tutto apparentemente tranquillo, non si può mai sapere se da sotto non possa comparire un mostro particolarmente aggressivo o una serie di meteoriti pronti ad abbattersi sulla nave o, perché no, entrambi. Completare la campagna però, al netto di qualche attimo di scoraggiamento, conferisce un buon grado di appagamento. Arrivare alla fine di ciascun livello per scoprire con quale boss fight ci si dovrà misurare, è sempre soddisfacente. E, neanche a dirlo, le battaglie con i nemici di fine livello sono sempre uniche e ben congeniate. Forse, dei sette livelli del terzo capitolo, gli ultimi sono quelli meno esaltanti a livello di boss fight. Le ambientazioni, però, sanno sempre fare centro. A fare da sfondo ad R-Type è sempre stato quel giusto mix fra setting sci-fi ed elementi di materia organica, che conferisce sempre una sensazione di disgusto, ma in senso buono. Tirando le somme possiamo dire che R-Type Final 3 Evolved, è un buon prodotto, riesce a divertire senza portare in campo l’evoluzione di cui si è tanto chiacchierato. Cerca di omaggiare la serie cercando di non snaturare mai il titolo. Facendo ciò, però, traspare una mancanza di coraggio che non ha saputo far spiccare il volo all’opera, tanto da farla apparire agli occhi dei più una semplice espansione di Final 2, piuttosto che un vero e proprio terzo capitolo. In ogni caso consigliamo a chiunque ami le sfide di dargli una possibilità, siamo certi che nessuno rimarrà deluso dalla potenza di questo titolo.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 9,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco pellegrino Lise

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