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Editoriali

questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo

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QUESTO PAZZO PAZZO PAZZO PAZZO MONDO

DI ROBERTO RAGONE

Finta lite di Renzi con l’UE, ormai un must dei loro rapporti, per cui s’è creata una complicità fra lui, la Merkel – che non si sente più fiatare – Juncker, che dopo una parentesi in cui ha detto che ‘se ne frega’ dell’Italia e di Renzi, pare aver capito e lo lascia giocare, Moscovici, con i suoi interventi né carne né pesce, mentre Schauble è sparito, forse perché è il più fegatoso, e non è capace di trattenere le sue espressioni. Il ragazzo bisogna lasciarlo fare, con una strizzatina d’occhio, purchè porti a casa il risultato. I conti li faranno dopo il 4 dicembre, ma per ora ha bisogno di tutta la collaborazione per portare a casa il SI’, decisivo per la continuazione dell’inciucio globale, quello del Nuovo Ordine Mondiale, a cui il SI’ aprirebbe le porte per una conquista incruenta del Bel Paese, e chiuderebbe definitivamente le manette ai polsi degli Italiani. Per cui, lasciamolo fare, lasciamogli credere che è importante, anche se Trump, alla notizia delle congratulazioni di Renzi per l’elezione, ha reagito come don Abbondio, quando veniva ruminando su Carneade, dicendo fra sé “Chi era costui?” Intanto Obama, a dispetto delle raccomandazioni di Trump, è andato di corsa in Grecia, a stringere la mano a Tsipras, quello che ha incominciato da una parte e ha finito dall’altra: l’Italia fa scuola. Ha poi portato il regalino d’addio ad Angela Merkel, per concludere ciò che andava concluso, cioè la sua collaborazione per gli accordi commerciali internazionali, che, ora che c’è Trump, andranno a margherite. Mentre Renzi, credendo d’essere una pedina di rilievo, una pietra angolare per l’Europa, continua a tuonare dai vari pulpiti, minacciando Berlusconi e Grillo di confronti in TV o alla radio; mentre non parla di Di Maio, con cui non s’incontrerebbe mai. E l’Unione Europea frena le riserve sulla politica economica italiana fino a dopo il referendum: non bisogna disturbare il manovratore. Qualcuno dice ancora che non c’è un inghippo transnazionale? Che interesse potrebbe avere la Germania, o meglio tutta l’Europa alla Costituzione repubblicana di uno dei suoi membri? Che, ci siamo mai preoccupati noi di criticare o avallare le Costituzioni di Francia, Belgio, Olanda Germania, Lussemburgo eccetera eccetera? Ma saranno cavoli nostri, o ci volete mettere becco anche in quelli? Nel frattempo gli studenti, pagati a 15 dollari al giorno, escono da scuola in USA, in tutti gli Stati che hanno appoggiato la Clinton, e vanno in giro con cartelli contro Trump, mentre gli inquilini dei Trumplace fanno togliere quella brutta scritta ‘Trump’ dalla facciata dei palazzi. Lasceranno solo ‘Place’, o ci scriveranno qualcos’altro, per esempio ‘A Summer Place’, evocando le ipocrisie sessuofobe tipicamente puritane degli anni ’70, portate sullo schermo in Italia con il titolo di Scandalo al Sole? Ipocrisia per ipocrisia; puritanesimo per puritanesimo; tutto rigorosamente a stelle e strisce, Stars and Stripes forever. Forse Berlusconi è diventato matto, come il mondo in cui stiamo vivendo: infatti ha dichiarato che l’unico leader oggi è soltanto Renzi: il che può essere letto in diverse maniere. O è sul serio diventato matto, e così ha porto un assist formidabile a chi vota il ragazzo di Rignano pur tappandosi il naso, perché tanto ‘non c’è più nessuno’; o intendeva dire ‘dopo di me’, ma lui è fuori gioco. Oppure sta cercando di creare le basi per un Nazareno-bis, visto che la fregatura che ha preso con il primo non gli è bastata. Non è esatto dire che Renzi è l’unico leader: Renzi, come sostengono tanti, è solo la testa di ponte di un coacervo di persone che lo controllano e dirigono, altro che leader. In vista della battaglia finale, quella per il controllo dell’Europa, dei suoi cittadini, del commercio e così via. Ma intanto lui continua la campagna acquisti per il SI’ , con 600 milioni a disposizione dello sgravio fiscale per chi assume nel sud. Mentre crescono le spese per i funerali. Come sempre,  ancora di più con Renzi, ciò che esce dalla porta rientra dalla finestra: di morire non si può fare a meno, è un’entrata sicura: aspettiamo quella sul respiro, con respirometro collegato in via cibernetica con l’Agenzia delle Entrate-ex Equitalia. Altra bufala. Ma l’abbiamo detto, questo mondo è matto. Spacciare per rottamazione di Equitalia un semplice cambio di nome e di competenze, è una bugia grossa quanto il mondo, ma nessuno protesta: anche questo è follia, ‘un correre dietro al vento’ come dice Salomone nel suo libro ‘Ecclesiaste’, Antico Testamento. Berlusconi licenzia Parisi, Riccardo Bossi – ricordate questo nome? – primogenito del fondatore della Lega si becca dieci mesi di carcere per non aver pagato dei gioielli, poi Berlusconi dice che Parisi non è in contrasto con Salvini – in fondo l’unica destra possibile oggi – e non lo licenzia più, ma Parisi promette, ‘Il cav. mi sosterrà’; poi, ancora, referendum e costituzione panacea universale, dopo che  la Lorenzin che ha detto che con la riforma tutti i malati saranno miracolati, pare che anche lo spread dopo il SI’ calerà immantinente; ma questo non è un miracolo, è la logica conseguenza dei giochi di potere delle banche internazionali collegate a Bilderberg/Unione Europea/Merkel/Renzi. Anzi, con le riforme pare che salga il Pil, chissà come, e questa è veramente opera miracolosa. Non c’entrerà Madre Teresa? E se Umberto eco avrebbe votato SI’, cosa avrebbe fatto la santa albanese? Ancora Berlusconi dichiara, pur essendo Renzi l’unico vero leader al momento, che è ora che vada a casa. Pazzo pazzo mondo. Si affaccia la Boldrini, in un’Ansa del 17 novembre, nell’intervento di saluto al forum sulla governance in Europa, organizzato da Eunews, il giornale italiano per gli affari europei – del quale si sentiva molto il bisogno – per dire che "Oggi più di ieri c'è un diffuso interesse affinché l'Europa fallisca. La congiuntura politica fa capire chiaramente che alcuni partner non hanno interesse ad un 'Europa coesa". Ma la presidenta della camera non dovrebbe avere un ruolo super partes, senza fare politica? Di che s’impiccia? Ma lo fa d’abitudine, purtroppo, fino al punto da voler riformare la lingua italiana. Ancora Renzi, disperato, non sapendo più a che santo votarsi, ma sapendo che la Casta è odiata dagli Italiani – anzi ‘la più odiata dagli Italiani’ – prova a insinuare che ‘chi vota NO difende la Casta’: senza rendersi conto che la Casta è lui e tutti i suoi del Giglio d’Oro e oltre. Ma Matteo, ma secondo te, ma chi è la Casta, al di là di una giovin pulzella pura di mente e di corpo? Forse Beppe Grillo, o Salvini, o la Meloni? Ma, Matteo, e Verdini dove lo metti? E quel Berlusca con cui state preparando l’ennesimo inciucio, a cui il Cav. s’inchina, pur di rimanere con un piedino nella stanza dei bottoni? E Alfano, la Lorenzin, e tutti i tuoi ministri, viceministri e sottosegretari, non sono la Casta? Forse pensi ancora a D’Alema, a Rosy Bindi, a Bersani, alla vecchia guardia che avevi dichiarato di voler rottamare? Ma Matteo è scatenato: se parte il Sud, l’Italia leader in Europa. Mentre dai dati ISTAT il Pil del mezzogiorno non è in buona salute. Ma don Matteo vola in Sardegna ad abbracciare il sindaco di Cagliari Zedda, a cui sono destinati 168 milioni di euro – in cambio dei un SI’? – ufficialmente per interventi infrastrutturali, recupero geologico e scuole. Cagliari tra le grandi capitali europee. Pazzo pazzo mondo.
 

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Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

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La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

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Editoriali

Aggressione omofoba a Roma: chi ha più prudenza l’adoperi!

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Mercoledì due ragazzi, per un bacio, sono stati aggrediti da un gruppo di egiziani al grido: “Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare” rischiando davvero grosso.


Per fortuna, invece di reagire, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’Ordine che, prontamente, sono intervenute mettendo in salvo i due ragazzi. In queste situazioni “Ci vuole prudenza!”

È un pensiero che la mia generazione ha recepito troppe volte in malo modo e, di contro, le generazioni attuali non sanno neanche da dove provenga.

E se alla mia età arrivo a scrivere di questo è perché il clima che si respira in ogni parte del mondo predica proprio la prudenza. Assistiamo, troppe volte, a situazioni in cui le aggressioni, le violenze, i soprusi colpiscono e fanno piangere proprio perché quella virtù molto predicata e poco praticata, la prudenza appunto, viene accantonata per imporre magari le nostre ragioni di fronte a soggetti che non hanno nulla da perdere pronti a tutto e senza scrupoli.

E non mi si venga a dire “ci rivuole il manganello” perché violenza chiama violenza, aggressione chiama aggressione, sopruso chiama sopruso.

Non so “offrire” una ricetta perché i tanti “Soloni”, esperti in materia, sono decenni che “toppano”, sbagliano, predicando il “dente per dente”.

Occorre “certezza di pena” e “controllo del territorio”. E se a tutto ciò aggiungiamo un “cultura woke” che, a mio avviso, vuole imporre a colpi di “politicamente corretto” scelte sulla vita di ognuno ci ritroveremo davvero a riconsiderare vero ed attuale il pensiero di Thomas Hobbes “Homo hominis lupus”, l’uomo è lupo agli uomini.

Perché l’integrazione non si impone per legge come anche l’inclusione.
Sono processi che passano attraverso l’accettazione di entrambe le parti in modo paritetico e rispettoso ognuno dell’altro.

Quindi, “prudenza” perché, come diceva Henry de Montherlant: Bisogna fare cose folli, ma farle con il massimo di prudenza”.

l’immagine rappresenta l’allegoria della Prudenza

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Editoriali

L’illusione della superiorità e l’incoscienza di chi crede di avere una coscienza superiore: Beata ignoranza!

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Nell’era dell’informazione e dell’autorealizzazione, sempre più individui si convincono di possedere una coscienza superiore, una sorta di illuminazione intellettuale e morale che li pone al di sopra della massa. Questa percezione, spesso priva di una reale base di merito, non solo è pericolosa, ma anche profondamente ingannevole. L’illusione della superiorità può infatti condurre a un’autocelebrazione sterile e alla svalutazione di tutto ciò che non rientra nella propria visione del mondo.

L’autocompiacimento dell’ignoranza

Uno dei fenomeni più diffusi è l’autocompiacimento dell’ignoranza. Alcuni individui, forti di una conoscenza superficiale acquisita attraverso fonti discutibili o parziali, si autoconvincono di avere una comprensione profonda e completa delle cose. Questo atteggiamento li porta a rifiutare qualsiasi opinione contraria, chiudendosi in una bolla di autoconferma. Il paradosso è che più limitata è la loro comprensione, più ferma è la loro convinzione di essere superiori.

La mediocrità travestita da eccellenza

Chi si illude di avere una coscienza superiore spesso ignora la necessità di un’autoanalisi critica e di un continuo miglioramento. Questa mancanza di umiltà e di riconoscimento dei propri limiti porta a una stagnazione intellettuale e morale. La mediocrità, in questo contesto, si traveste da eccellenza, mascherata da un velo di arroganza e presunzione. La vera eccellenza richiede infatti la capacità di riconoscere i propri errori e di apprendere continuamente dall’esperienza e dagli altri.

Il confronto con la realtà

Per smascherare l’illusione di una coscienza superiore, è essenziale confrontarsi con la realtà in modo aperto e onesto. Questo implica ascoltare opinioni diverse, accettare critiche costruttive e riconoscere l’importanza della competenza e dell’esperienza. Solo attraverso questo confronto si può sviluppare una vera comprensione e una consapevolezza autentica.

L’importanza dell’umiltà

L’umiltà è la chiave per evitare la trappola dell’illusione di superiorità. Riconoscere che la propria conoscenza è limitata e che c’è sempre spazio per migliorare è il primo passo verso una crescita autentica. L’umiltà permette di apprendere dagli altri e di riconoscere il valore della diversità di pensiero e di esperienza. Solo con questa attitudine si può sviluppare una coscienza realmente superiore, basata non sulla presunzione, ma sulla consapevolezza e sulla continua ricerca del miglioramento.

L’illusione di una coscienza superiore è un inganno pericoloso che porta all’arroganza e alla stagnazione. La vera superiorità non risiede nella convinzione di essere migliori degli altri, ma nella capacità di riconoscere i propri limiti, di apprendere continuamente e di confrontarsi con la realtà in modo aperto e umile. Solo attraverso questo percorso si può raggiungere una consapevolezza autentica e contribuire in modo significativo al proprio sviluppo e a quello della società.

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