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Quesito referendario, per il Tar il ricorso M5S è inammissibile

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Tempo di lettura 2 minutiNell'istanza si contestava il testo che per la sua formulazione avrebbe favorito il fronte del Sì

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Redazione

E' "inammissibile per difetto di giurisdizione" il ricorso presentato da esponenti del Movimento 5 stelle e di Sinistra italiana contro il quesito referendario sulla riforma costituzionale al voto il 4 dicembre. Nell'istanza si contestava il testo che per la sua formulazione avrebbe favorito il fronte del Sì. La seconda sezione bis del Tar del Lazio ha rilevato un "difetto assoluto di giurisdizione", ovvero la propria impossibilità a decidere sulla materia che non rientra tra quelle demandata alla giustizia amministrativa. Sentenza che infiamma il dibattito politico: una "truffa" del governo ai danni degli italiani per le opposizioni e sostenitori del No al referendum, un atto dovuto e imparziale, per maggioranza e fronte del Si'. "Il Tar del Lazio ha stabilito che il quesito, così come formulato nella scheda elettorale che sarà presentata agli elettori il 4 dicembre, mantiene quei requisiti di 'neutralità'' che lo sottraggono sia al giudizio dei magistrati, sia, ci auguriamo, alle polemiche politiche che nelle ultime settimane hanno oscurato un confronto libero e pacato sui contenuti della riforma", è il commento che arriva dal comitato Basta un Si'. La fine delle ostilità invocata dal comitato sembra però lontana.

Opposizioni in rivolta Al Comitato Basta un Si' risponde direttamente Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. "Il Tar non ha dato alcun giudizio sul quesito, non ha detto che il quesito è 'neutrale'". Dunque, "la sostanza del testo ingannevole rimane", affermano i senatori firmatari del ricorso Loredana De Petris, capogruppo di Sinistra italiana, e Vito Crimi, M5S: "I magistrati del Tar non hanno dichiarato che il quesito referendario è corretto, ma solo che loro non possono farci nulla". La sentenza del Tar del Lazio "conferma che il quesito referendario è una truffa finalizzata a raggirare gli elettori", spiega ancora De Petris. Sulla stessa linea l'esponente di Sinistra Italiana, Alfredo D'Attorre, che parla di "pacco del governo Renzi. Il pronunciamento del Tar non entra nel merito della congruità del quesito referendario". La Lega si dice "interessata al No della gente" alla riforma e "non alla guerra di carte bollate".

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