QUELLA FALSA ACCOGLIENZA AI MIGRANTI

La città metropolitana può rinascere solo con Giorgia, –  dal bando  di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) aggiornato al 19 febbraio nel territorio della città metropolitana di Roma in arrivo 4000 immigrati

 

di *Marco Silvestroni

È di questi giorni la notizia che nel 2015 risultano in condizione di grave deprivazione 1 milione 340 mila minori, pari al 13% della popolazione con meno di 18 anni. Lo ha riferito il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, nel corso dell'audizione alle Commissioni Bilancio di camera e Senato sul Def. 'Questa quota, che prima della crisi si attestava a livelli prossimi all'8% e che nel 2012 ha raggiunto il picco del 16,8%, e' ferma intorno al 13% da tre anni – ha aggiunto Alleva – Il dato nazionale del 2015 e' il risultato di andamenti territoriali diversi: migliora la situazione del Mezzogiorno (dal 24,2% registrato nel 2014 al 20,8% del 2015), pur mantenendosi su livelli considerevolmente piu' alti, mentre peggiora quella del Centro (da 6,8% a 9,9%)'. .

In italiano il termine “deprivazione” usato elegantemente dal presidente dell’istat  per definire la situazione di oltre un milione di minori in Italia,
  vuol dire “Privazione o insufficienza di elementi o condizioni essenziali al compiuto sviluppo e alla soddisfazione delle necessità dell'individuo. Nel manuale operativo per la gestione di servizi di accoglienza emanato dal ministero dell’interno si trova che nell’allestimento delle strutture che li ospitano si deve prevedere frigoriferi e spazi di conservazione degli alimenti;

‐ lavatrici e gli altri accessori di lavanderia (stendini, bacinelle, tavola da stiro, ecc.).

Testualmente nel manuale si evince che si possono, inoltre, prevedere: ‐ uno spazio per la televisione; ‐ un collegamento satellitare per consentire la visione dei canali esteri (secondo modalità puntuali e attuabili che possano garantire una condivisione dell’opportunità, senza renderla causa di tensioni); ‐ un accesso a internet, e sempre in questo fantastico manuale è previsto la  garanzia per  l'approvvigionamento alimentare oltre che – una scheda telefonica e/o ricarica, nei tempi e nelle modalità previsti dal patto di accoglienza; – l’abbonamento al trasporto pubblico urbano o extraurbano al fine di garantire l’accesso ai servizi e/o ai luoghi di socializzazione; – tabella di puericultura, vale a dire tutti quei prodotti necessari a far dormire, a far mangiare, a trasportare, a curare l’igiene del bambino (lettini, seggioloni, box, culle, passeggini, biberon, tettarelle. Sono previsti contributi per l’alloggio quando escono dal progetto di accoglienza e il contributo è destinato a coprire alcune spese, come: la caparra; i costi di agenzia; spese di registrazione del contratto; prime mensilità (anche in modo parziale); prime spese condominiali; prime spese di utenze (soprattutto per allaccio). E per uscire dal progetto di accoglienza sono previsti anche Il contributo alloggio consiste in un supporto economico concesso al beneficiario in uscita dal progetto di accoglienza, per agevolare il percorso di inserimento socio-economico-abitativo, un contributo destinato all’acquisto di mobili, elettrodomestici e altri oggetti destinati all’allestimento di un’abitazione da parte di titolari di protezione internazionale che accedono a un alloggio autonomo. Nelle famiglie italiane spesso non si ha un pc e una connessione per iscrivere i figli telematicamente a scuola è questa l’ingiustizia di una Stato che va nella direzione sbagliata, ma non finisce qui perché ai progetti territoriali dello SPRAR è consentito rendicontare un massimo di spesa di 2.000 euro, ed infine un contributo una tantum in supporto di beneficiari in uscita da un progetto territoriale di accoglienza e con un percorso di integrazione del quale non si conoscono o non sono facilmente individuabili i vari passaggi e dettagli.

L’importo massimo, dice il manuale di Alfano,
del contributo non può superare i 250 euro pro capite ed è calcolato in maniera modulare rispetto al nucleo familiare, salvo deroghe concesse dal Servizio Centrale a seguito della presentazione di una relazione, in cui siano puntualmente presentate le motivazioni della richiesta.

Un ragazzo italiano spesso non può andare all’università perché la famiglia non può garantire economicamente le spese di iscrizione dei testi e di viaggio, giovani coppie non fanno figli perché non potrebbero sostenere le spese. Non posso accettare che il 10 % dei minori della Città Metropolitana  sia in stato di “deprivazione” e 4000 immigrati abbiano vitto alloggio trasporti e incentivi di ogni tipo, solo se il sindaco della città Metropolitana è Giorgia Meloni abbiamo speranza che le cose cambino.

*capo gruppo Fratelli d’Italia in città metropolitana di Roma Capitale