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Cronaca

QUARTO: SINDACO CAPUOZZO IN COMMISSIONE ANTIMAFIA. DOPO L'ESPULSIONE DI GRILLO NON MOLLA

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Tempo di lettura 5 minutiRosa Capuozzo: "Al di la' dei colori politici il nostro prioritario senso di responsabilità verso i cittadini ci impone di continuare ad amministrare con coscienza ed onestà”

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di Angelo Barraco
 
Roma “Al di la' dei colori politici il nostro prioritario senso di responsabilità verso i cittadini ci impone di continuare ad amministrare con coscienza ed onestà”, sono queste  le parole del Sindaco di Quarto Rosa Capuozzo che, dopo essere stata espulsa da Movimento Cinque Stelle, è decisa a continuare, insieme al gruppo di consiglieri di maggioranza. Ma non è tutto, Rosa Capuozzo il 19 gennaio sarà ascoltata in commissione Antimafia, a stabilirlo è stato l’ufficio di presidenza della commissione parlamentare Antimafia che si è riunito ieri sera. I componenti Cinquestelle della commissione riferiscono che vogliono chiarezza. La Capuozzo oggi si ha regolarmente svolto il suo lavoro negli uffici del comune di Quarto e si starebbe occupando di un rimpasto di giunta. Non ha voluta incontrare la stampa perché ancora emotivamente provata per la vicenda, ad incontrare la stampa è stato invece Gianluca Carotenuto, consigliere comunale che ha risposto ad alcune domande che gli sono state poste. Ha riferito: “non ci sono state comunicazioni da parte dei vertici del Movimento 5 Stelle, nè indicazioni di sospensione o espulsione di consiglieri. Tutti e 15, insieme con la giunta, sono accanto al sindaco e sperano che, passato questo momento così difficile, venga loro consentito di espletare il compito per il quale sono stati eletti”. Ha aggiunto inoltre che il Sindaco è provata  per quanto accaduto. La comunicazione fatta da Beppe Grillo sul suo blog è molto chiara in merito alla situazione che si è verificata: “È dovere di un sindaco del Movimento 5 stelle denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve. Perché noi siamo geneticamente diversi dai partiti che invece di sbattere la porta in faccia alla criminalità organizzata, come fatto a Quarto, la fa accomodare e sedere al proprio tavolo per spartirsi la torta” continua dicendo “La nostra differenza sta proprio nel non predicarla solamente, l'onestà, ma nell'applicarla giornalmente. Come diceva Paolo Borsellino in riferimento alla necessaria pulizia da fare all'interno dei partiti, non bisogna soltanto essere onesti, 'ma apparire onesti', al di fuori di ogni dubbio e al di sopra di ogni sospetto” e conclude “Rosa Capuozzo è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione dal Movimento 5 Stelle per grave violazione dei suoi principi. Perché siamo il Movimento 5 Stelle e non un Pd qualsiasi”. Di Maio tende a fare una precisazione sulla sua pagina facebook i merito alla questione Capuozzo: “Tanti giornali, anche importanti, stamattina affermano che io sarei stato a conoscenza della questione legata al ricatto a Rosa Capuozzo già da novembre. E ciò lo desumono da una riga di intercettazioni in cui il sindaco di Quarto afferma di avermi "avvertito". Ma di cosa?
In realtà sarebbe bastato salire di qualche riga nella stessa telefonata per sentire il sindaco parlare del consigliere Nicolais. Ma a questo nessuno ci ha fatto caso.
L'intercettazione porta la data del 24 novembre scorso. Quello che potete vedere è lo scambio di messaggi avuto con Rosa Capuozzo qualche giorno prima. La questione è legata alla proposta di aumento dei gettoni di presenza perorata da Nicolais. Un'istanza chiaramente contraria ai nostri principi e al nostro modo di agire”.
 
L’espulsione dal Movimento Cinque Stelle di Rosa Capuozzo è avvenuta  a distanza di 24 ore dalla richiesta di dimissioni fatta da Beppe Grillo sul suo blog: “Noi siamo il M5S e l’esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto”. Nella nota del Movimento Cinque Stelle si legge: “la strada dell’onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto. A Quarto, un Comune già sciolto due volte per mafia, dove il Movimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l’unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni, lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare”. 
 
Inchiesta: Sul finire di ottobre il consigliere comunale di Quarto, Giovanni De Robbio (Movimento Cinque Stelle), si sarebbe rivolto con toni discutibili con il Sindaco Rosa Capuozzo, Movimento Cinque Stelle. Da qui parte l’inchiesta. Il consigliere avrebbe mostrato al Sindaco una foto aerea della sua casa dal cellulare, il consigliere De Robbio avrebbe alluso a presunte irregolarità nell’abitazione, il Sindaco aggiunge inoltre “disse che dovevo stare tranquilla perché dovevo essere meno aggressiva, non dovevo scalciare, dovevo essere più tranquilla con il territorio”.
 
L’inchiesta è coordinata dal pm Henry John Woodcock e condotta dai Carabinieri di Pozzuoli. Dopo questo incontro il consigliere avrebbe avvicinato il Sindaco altre due volte, quest’ultima in compagnia di un geometra e lo avrebbe indicato come una persona capace che avrebbe potuto dare una consulenza in ambito edilizio. Il primo cittadino ha spiegato agli inquirenti: “Mi dissero che aveva la mia foto in cassaforte”. Il terzo episodio in cui De Robbio evvicinò il Sindaco ha avuto luogo in consiglio comunale e gli disse che avrebbe fatto si che il sopralluogo che ha portato all’irregolarità risultasse falso. De Robbio è indagato per tentata estorsione, per voto di scambio aggravato in concorso con Alfonso Cesarano, che è il titolare di una ditta di pompe funebri e secondo gli inquirenti è un esponente vicino al clan camorristico Poverino. Dalle intercettazioni fatte al figlio di Cesarano emergono le seguenti affermazioni: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni si devono portare là sopra e devono mettere la X sul Movimento Cinque Stelle che è la cosa fondamentale”, ma anche “Questo De Robbio, noi abbiamo fatto l'accordo con lui… ci siamo seduti al tavolo… hanno parlato, hanno chiacchierato, hanno concordato diciamo delle cose loro, hanno parlato di tutte le cose e noi abbiamo detto che gli avremmo dato una mano”, più esplicitamente si dice nell’intercettazione: “Questo assessore che gli diamo noi, lui ci deve dare quello che abbiamo detto che ci deve dare, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere”.
 
Oltre a De Robbio sono indagati il geometra Giulio Intemerato, per estorsione ai danni del primo cittadino, Mario Ferro. Intanto Alessandro Di Battista scrive su facebook: “Proprio oggi, mentre il PD fa partire l'ennesima macchina del fango contro il M5S, viene condannato Ozzimo (ex-assessore PD a Roma) per Mafia Capitale.Che pena, hanno favorito la crescita di fenomeni mafiosi nella Capitale, candidano condannati ovunque, hanno salvato dall'arresto il senatore NCD Azzollini, fanno leggi anti-corruzione che di "anti" hanno solo il nome e ancora parlano.Provano a confondere le acque. Infangano perché sono abituati ad avere fango addosso. Spaventano perché sono terribilmente spaventati. E sarà sempre peggio. Da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno.Rispondiamo colpo su colpo ma parliamo di temi. Di reddito di cittadinanza. Di sovranità monetaria. Di trasparenza sulle banche. Di legge anti-corruzione. Sono le nostre soluzioni. La strada è lunga. Ma è quella giusta. A riveder le stelle!”. In risposta ad Orfini che scrisse su Twitter: “Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al m5s,Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto,dove la camorra vota m5s”.