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Quando potremo rientrare negli stadi? Alla FIGC è arrivato l’ok del Governo per gli Europei

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Alcuni giorni fa il Prefetto Tagliente voce autorevole in tema di sicurezza aveva anticipato una possibile riapertura graduale degli stadi agli spettatori vaccinati o con doppio test negativo al Covid-19

Il ministro della salute, Roberto Speranza, ha dato la sua disponibilità per la presenza del pubblico allo stadio Olimpico di Roma per le partite degli Europei di calcio che partiranno il prossimo 11 giugno.

Nella mail inviata dal Ministro al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina viene aggiunto che toccherà ora al Cts “chiarire i protocolli che consentano di svolgere in sicurezza gli eventi”.
Gabriele Gravina soddisfatto: “Ottimo risultato che fa bene al Paese, non solo al calcio”.
Il 30 marzo scorso nel corso di una intervista rilasciata a Fabio Splendore del Corriere dello Sport il prefetto Francesco Tagliente, fondatore dell’Osservatorio nazionale sulle Manifestazioni Sportive, voce autorevole in tema di sicurezza aveva anticipato una possibile riapertura graduale degli stadi agli spettatori vaccinati o con doppio test negativo al Covid-19.
Questo in sintesi il pensiero dell’ex Questore di Roma: “Il nuovo impulso dato alla campagna di vaccinazione, con l’annuncio che a fine giugno potremmo avere vaccinata la metà della popolazione, ci consente di iniziare a pensare a riaperture graduali. Questo bene inteso, se l’andamento dei dati epidemiologici consentirà di farlo in sicurezza, e previa verifica sul campo delle potenziali criticità in fase di gestione delle nuove misure organizzative anche sanitarie.
E quale migliore occasione della giornata inaugurale del campionato europeo di calcio in programma l’11 giugno 2021 allo stadio Olimpico di Roma.
La disponibilità di un organismo come la Federcalcio a fare un investimento importante con un protocollo severo, potrebbe rappresentare una garanzia, anche per un primo test con una percentuale di spettatori da concordare e sotto la valutazione e la responsabilità delle autorità sanitarie competenti.
Peraltro gli stadi, per la loro dotazione tecnologica, ben si prestano alla mappatura degli spettatori anche a fini sanitari. Biglietti nominativi e identificativi di un posto a sedere caricabili anche su smartphone, fidelity card sulla quale caricare biglietti ma anche il semplice diritto ad acquistali per esempio perché vaccinati, steward addestrati per gestire masse a cui far curare il rispetto delle norme igienico sanitarie, ingressi idonei al controllo della temperatura con termo scanner. Insomma luogo ideale già allenato per avviare una sperimentazione.
Penso che per quella data, dati epidemiologici permettendo, si potrebbe iniziare a consentire un ritorno graduale degli spettatori, con prenotazione e preassegnazione dei posti a sedere, iniziando da chi è stato sottoposto alla vaccinazione completa o è in possesso di un certificato di test negativo al Covid-19 rilasciato nelle 48 ore precedenti.
Un adeguato investimento sulla organizzazione del monitoraggio potrebbe consentire uno screening nell’area di sicurezza per la verifica delle certificazioni, dalla misurazione della temperatura e test antigenici rapidi eseguiti sul posto.
Penso anche alla necessità di anticipare l’apertura dell’impianto, scaglionare l’orario di presentazione per differenziare l’orario di arrivo allo stadio, organizzare il controllo interno per il rigoroso rispetto delle misure di distanziamento fisico e l’uso delle mascherineFfp2, senza trascurare l’igienizzazione delle mani e il divieto di consumare cibo sugli spalti”.
Francesco Tagliente, ha contribuito allo sviluppo dello sport e a promosso un nuovo modello di pianificazione e gestione della sicurezza negli stadi. Atleta Azzurro di lotta greco-romana probabile olimpico per i giochi di Monaco del ’72, Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI, Medaglia d’oro al merito sportivo della Federazione italiana judo lotta Karate arti marziali e Medaglia d’oro della FIFA conferitagli a conclusione dei campionati mondiali di calcio Berlino 2006.
E’ stato il promotore della normativa antiviolenza negli stadi, dall’arresto in flagranza differita alla carta del tifoso, dall’abbattimento delle barriere alla gestione delle partite con i reparti antisommossa lontani dalli stadi. La sua gestione ha fatto parlare anche la stampa estera di “modello italiano”. Privilegiando “l’inchiostro” alle cariche con lacrimogeni e manganello, è riuscito a portare in sicurezza sugli spalti, per un derby serale Roma Lazio, fino a 5.000 bambini.
Attraverso la politica del “doppio binario”, ha assicurato il bilanciamento tra il diritto dei tifosi di andare allo stadio in sicurezza garantendo allo stesso tempo rigore in relazione agli illeciti registrati.