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Scienza e Tecnologia

Puffi Kart, corse sfrenate su minibolidi scatenati

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Puffi e motori, gioie e dolori. Eh si perché Puffi Kart, l’ennesimo videogame in stile Mario Kart ha un’ottima idea di base, ma per via dell’inflazionatissimo tipo di gioco non riesce proprio a spiccare il volo. Il gioco, uscito lo scorso novembre su Nintendo Switch, è finalmente approdato su altre console ma purtroppo, ben poco è cambiato dalla prima release. Ci saremmo aspettati qualche miglioria degna di nota visto il potenziale offerto da Ps5 e Xbox Series X/S, ma purtroppo ciò non è avvenuto. Puffi Kart presenta purtroppo le stesse, grosse, problematiche che erano presenti con la prima release, ossia: pochi contenuti e poca varietà. Una volta avviato il gioco ci sono tre modalità a disposizione dei giocatori: Prova a Tempo, dove bisogna confrontarsi con tre diversi tempi che corrispondono a Bronzo, Argento e Oro; Gara Libera, dove si può scegliere il proprio circuito preferito dove correre e regolare vari parametri a piacimento; Coppa, dove bisogna affrontare un campionato e vincere le rispettive medaglie. Infine, è presente anche la modalità multigiocatore, quest’ultima limitata al locale fino a un massimo di quattro giocatori. In Puffi Kart sono presenti dodici circuiti, che possono diventare ventiquattro una volta sbloccata la versione al contrario. Le piste presentano solitamente un layout anche piuttosto accettabile, soprattutto se si ha poca familiarità col genere, ma che finiscono presto con il venire a noia piuttosto presto proprio perché di numero ridotto e soprattutto privi di stimoli per la rigiocabilità. Ogni singolo tracciato presenta un paio di scorciatoie o percorsi alternativi, ma nulla di particolarmente memorabile. Apprezzabile, quantomeno, la presenza di diversi elementi riconoscibili. Ci si potrà infatti imbattere in Gargamella intento a studiare se nell’orata all’acqua calda ci vada o meno il pachino; oppure il suo fidato gatto Birba, intento a dormire sul tetto della dimora dello stregone. Purtroppo però i lati negativi non finiscono qui, questi circuiti purtroppo non brillano nemmeno dal punto di vista estetico e non reggono il passo con le musiche, queste fortunatamente molto coinvolgenti. Graficamente, le piste presentano più di una lacuna, tra texture slavate, una mole poligonale abbastanza scarsa e un’illuminazione tutto tranne che perfetta, e la scarsa direzione artistica aiuta a enfatizzare il tutto. Non mancano inoltre problemi di telecamera che rendono alcune sequenze più confusionarie del dovuto. La già citata scarsità di poligoni si nota anche sui protagonisti del gioco: i Puffi stessi e i loro Kart. E purtroppo, questo non è l’unico problema che affligge i piccoli esserini blu.

A livello contenutistico in puffi Kart si avrà la possibilità di scegliere fra 12 Puffi diversi ma, a conti fatti, sono tutti troppo simili tra loro, quasi indistinguibili. L’unica differenza consiste in una singola abilità che si potrà utilizzare per vincere contro gli altri Puffi, sia essa un turbo più prolungato oppure un oggetto che i rivali non possono avere. Pad alla mano, però, tutti i Kart si guidano alla stessa identica maniera. Un gran peccato, perché i mezzi in questione sono esteticamente molto ispirati. Il Kart di Puffo Inventore, ad esempio, si presenta con un aspetto molto più tecnologico rispetto a quello di Grande Puffo, mentre quello di Puffetta è caratterizzato da colori più vivaci che rispecchiano il suo personaggio. Sui circuiti, come di consueto, si possono raccogliere diversi oggetti, da bacche con cui liberarsi di pacchi bomba rognosi a ghiande da scagliare contro gli avversari, passando per tornado, capaci di far andare molto più veloci degli altri e rovinando anche la loro corsa, o le vespe, l’equivalente dei razzi di Mario Kart che colpiscono e rallentano per qualche secondo il bersaglio. A questi si aggiungono poi i soliti “trucchi” visti in altri titoli di questo genere, come l’uso della derapata per accumulare abbastanza turbo da usare poi per ottenere uno sprint proporzionale alla durata della derapata. Quest’ultima rappresenta un ottimo modo per affrontare velocemente una curva e guadagnare terreno sigli avversari. Non aiuta, inoltre, l’assenza di una vera progressione. Una volta avviato il gioco, ci si troverà infatti tutti i contenuti subito sbloccati. È doveroso far notare che questo potrebbe essere un vantaggio per chi è semplicemente alla ricerca di un gioco da avviare sul momento per far divertire i propri bambini, ma è al tempo stesso non c’è nulla che spinga qualcuno ad avviare il gioco per sbloccare una determinata pista particolare o un personaggio o un’abilità. Si può dire che l’unico elemento di rigiocabilità è dato dal perfezionamento delle traiettorie e dagli elementi collezionabili: ben 110 adesivi differenti da guardare nel menu apposito. Essi consistono in immagini tratte dal cartone che rappresentano i Puffi in svariati outfit, così come Gargamella o il suo fidato gatto. Tirando le somme quindi questo Puffi kart è altamente sconsigliato a chi cerca un videogame che possa essere giocato e rigiocato per ore ed ore. Diciamo che rappresenta più che altro un punto d’inizio per chi non si è mai avvicinato al genere o per far divertire i propri figli. Intendiamoci, non è un brutto gioco, solo che nel 2023, soprattutto vista la concorrenza, da un titolo del genere ci si aspetta qualcosa in più.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7

Sonoro: 8,5

Gameplay: 7

Longevità: 7

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise

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