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Redazione Lazio

PROTEZIONE CIVILE, AVVIATO ITER PER NUOVA LEGGE

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Redazione

La Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Stefano Galetto (Pdl), ha avviato stamane l'iter legislativo per rinnovare la normativa sul sistema regionale della protezione civile, ferma alla legge n. 37 del 1985, anche attraverso l'istituzione di un'Agenzia regionale. La base di partenza è costituita da due proposte di legge: la n. 217, di iniziativa del gruppo del Pd, illustrata in commissione dalla consigliera Daniela Valentini e sottoscritta anche da Bruno Astorre e Giuseppe Parroncini, e la n. 222, di iniziativa della Giunta regionale, illustrata in commissione da Luca Fegatelli, direttore del Dipartimento istituzionale e territorio della Regione. Al termine delle due relazioni, dagli interventi dei consiglieri è emersa la volontà unanime di procedere ad un esame abbinato dei due testi, attraverso una sottocommissione composta dal presidente Galetto, dalla stessa Valentini e da Alessandro Vicari (Lista Polverini), per giungere ad una proposta condivisa da sottoporre alla commissione. Il presidente della commissione ha fissato alle ore 14 del 13 febbraio il termine ultimo entro cui poter presentare emendamenti. "Nel frattempo – ha aggiunto Stefano Galetto – propongo di effettuare una serie di audizioni di tutti i soggetti interessati, sia pubblici che privati, perché si tratta di una riforma importante, che investe un settore cruciale della nostra società. In commissione – ha proseguito Galetto – c'è un clima di grande convergenza sull'obiettivo di dotare la Regione di norme e procedure che garantiscano nello stesso tempo tempestività ed efficacia agli interventi della protezione civile".
Luca Fegatelli, nell'illustrare ai commissari la proposta della Giunta, ha sottolineato come la legge del 1985, "seppur lungimirante", sia ormai stata superata dalla normativa nazionale del 1992 e dal fatto che la Protezione civile interviene sempre di più in tante situazioni nuove. "Peraltro – ha aggiunto Fegatelli – quest'organismo viene visto sempre come struttura di emergenza ma invece va intesa anche come strumento di previsione e di prevenzione". Secondo il direttore, infine, le due proposte di legge sono molto simili e possono essere integrate tra loro nei punti dove l'una è più completa dell'altra.
Posizione condivisa dalla prima firmataria dell'altra proposta, Daniela Valentini, la quale, prima di illustrarla ai commissari, ha voluto ringraziare la presidente Renata Polverini "per aver rispettato l'impegno di presentare in tempi rapidi anche la proposta della Giunta, in modo da accelerare l'iter legislativo". Valentini ha poi spiegato che "occorre ridefinire il sistema integrato di protezione civile, attraverso un coordinamento tra tutti i soggetti impegnati, sia quelli pubblici che le associazioni di volontariato, basato su tre punti fondamentali: prevenzione, trasparenza ed efficacia". Con riferimento alla proposta di legge, la consigliera del Pd ha sottolineato che "oltre all'attività di soccorso e di intervento emergenziale, su cui si basa la vecchia protezione civile, noi puntiamo molto anche sulla programmazione, sull'analisi dei rischi, sulla prevenzione, sulla formazione e sulla conoscenza del territorio. Il tutto – ha concluso – sotto la presidenza della Regione, perché è l'unico Ente che conosce il quadro complessivo di tutti i settori". Sotto questo aspetto, entrambe le proposte di legge prevedono l'istituzione di un'Agenzia regionale di Protezione Civile, cui affidare il coordinamento delle attività sia ordinarie che emergenziali.

 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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