Connect with us

Editoriali

Profughi, richiesta d’asilo e principio di territorialità: qualcuno risponda in maniera chiara

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti

Senza in alcun modo voler entrare nel merito della triste faccenda giudiziaria che vede come protagonista il Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, che indaga il vice premier e ministro Matteo Salvini per la strana faccenda della nave U. Diciotti della Guardia Costiera, non possono essere taciute alcune perplessità che da diverse parti si sollevano.

La polemica su questa triste storia è stata ed è tuttora molto accesa

Stampa, telegiornali, forum diversi e dibattiti sul web non tendono a diminuire. Sembra che la parola dordine sia . dai addosso alluntore e ogni salotto televisivo invita il  fior fiore degli opinionisti, giornalisti di grido e costituzionalisti di fama ad avvalorare la tesi del procuratore Patronaggio e la sua accusa di sequestro di persona.

Il presente articolo non si vuole occupare di tutto questo dibattito bensì di una dichiarazione di principio sostenuta in coro durante questi talk show

Estensione del suolo italiano

Lo ha ribadito il costituzionalista Giovanni Maria Flick che quei profughi sulla nave Diciotti già stavano su suolo italiano. Dopo il giurista, politico sennonché accademico e già presidente della Corte Costituzionale, sono seguite le dichiarazioni, in diversi talk show ,del giornalista Antonio Capranica. Non è mancata la voce della Sinistra  e a ribadirlo  con forza per disarmare le argomentazioni di Salvini , si è candidata la deputata Pd Alessia Moroni confermando che sulla nave italiana è considerato suolo nazionale. Sostiene questa tesi Claudio Cerasa, direttore del Foglio e altri ancora, quasi tutti avversi a Salvini, il più apprezzato dagli italiani e come è stato scritto già su questo stesso giornale,  considerato da tanti, al pari di Evita Peron, come il leader spiritual della nazione.

 Incuriositi da tante dichiarazioni, molta gente ha voluto  documentarsi e facendo una rapida ricerca sul web ha trovato il testo ufficiale a conferma  e cioè:

Si considera territorio dello stato italiano:

Territorio della Repubblica/ Le navi/Gli aeromobili/Mare costiero entro 12 miglia marine/ Spazio aereo fino allultratmosfera/ Sottosuolo fin dove i macchinari consentono di arrivare. Continuando con la ricerca, poi, si  è trovata  la nota:  nell’ambito del diritto internazionale il principio di stretta territorialità sembra destinato a cedere il posto al principio di ultraterritorialità”. Questultima nota non è per niente da trascurare per il ragionamento che si vuole sviluppare.

Trattato di Dublino

Il 15 giugno 1990 fu firmato il Trattato di Dublino I° dai 12 Stati membro della Comunità europea (Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito).  Venne poi sostituito dal Dublino II° e ancora fu modificato  e rinominato Dublino III° nel 2013

Condizioni tuttora vigenti nel trattato di Dublino

Il trattato ricalca la stessa norma che prevedeva la Convenzione del 1990 e cioèI cittadini extracomunitari che fuggono da Paesi di origine perché in guerra o perseguitati per motivi di natura politica o religiosa possono fare richiesta di asilo solo nel primo Paese membro dell’Ue in cui arrivano.” Le navi e gli aeromobili con principio di territorialità nelle missioni anti-migranti. Nella missione anti-migranti Sofia, partecipano Islanda con una nave, Finlandia  con un aereo e lInghilterra con la nave della guardia costiera.

Alle  missioni anti-migranti di Frontex ed EUNAVFOR MED invece partecipano: la fregata tedesca Schleswig-Holstein; la fregata britannica Richmond con un elicottero Lynx, un drone da sorveglianza ScanEagle e un contingente dei Royal Marines; la rifornitrice tedesca Werra; la nave ausiliaria Enterprise e un elicottero AW101 MK2 Merlin britannici; un velivolo per la sorveglianza Falcon 50 della marina francese; un pattugliatore marittimo lussemburghese Seagull Più tardi  sono assegnati ad EUNAVFOR Med anche la fregata belga Leopoldo I, la fregata spagnola Canarias, il pattugliatore sloveno Triglav e un aereo per il pattugliamento marittimo P-3C Orion spagnolo.

Tante navi, tanti aerei, tanti pattugliatori e fregate di tante nazionalità diverse, tanti suoli diversi, tanti territori diversi

Riassumendo questa breve riflessione, partendo dalla dichiarazione del giurista Giovanni Maria Flick, proseguendo con la  dichiarazione della deputata Pd Alessia Moroni, del giornalista della Repubblica Antonio Capranica e compagni  e  tenendo ben presente  il passaggio della Costituzione laddove stabilisce il principio di territorialità,  sorgono spontanee  le domande:

  • Quelle navi di Triton, Frontex  o Sofia che siano, perché non si devono considerare come suolo del paese della bandiera che battono?
  • I cittadini extracomunitari che fuggono da Paesi di origine perché in guerra  perseguitati per motivi di natura politica o religiosa.(omissis) tratti in salvo dalle suddette navi, perché non  dovrebbero  fare richiesta di asilo lì, essendo quello il primo Paese membro dell’Ue in cui arrivano ?

Queste sono le domande alle quali tanti sperano di avere risposta. Chissà se qualche ospite, opinion leader o bravo giornalista di quelli che presenziano assiduamente i salotti televisivi,  riuscirà  a soddisfare la curiosità cittadina?

Emanuel Galea

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.