Prince of Persia The Lost Crown, il magnifico ritorno della serie Ubisoft

Prince of Persia The Lost Crown è un gioco di azione e avventura in stile “Metroidvania” sviluppato e pubblicato da Ubisoft. Il titolo è stato rilasciato per Nintendo Switch, per Pc, Per le console della famiglia Xbox e PlayStation. La storia di questo nuovo avvincente capitolo della serie è molto interessante e ricca di colpi di scena, ma per capire di cosa stiamo parlando è necessario partire dal principio. L’antico regno di Persia è sempre stato minacciato dai paesi confinanti, ma ogni tentativo d’invasione nemica è stato respinto dalla principessa Thomyris grazie all’aiuto di sette valorosi guerrieri dotati di abilità straordinarie capaci di tener testa a qualsiasi minaccia, gli Immortali. Quando un giorno il figlio della principessa, il Principe Ghassan, viene rapito da una delle più fedeli guerriere del regno, nonché mentore del protagonista, è proprio ai sette prodi Immortali che la regnante si rivolge per cercare di salvare l’erede al trono. Questa ricerca li porta ai piedi del monte Qaf, luogo dove sorge una misteriosa città antica. Proprio qui ha inizio l’avventura, nel momento in cui i guerrieri si separano per perlustrare le diverse aree della città e cercare il principe rapito. In Prince of Persia: The Lost Crown si vestono i panni di Sargon, il più giovane degli Immortali ma non per questo meno potente o valoroso. Sargon è infatti dotato di una strabiliante agilità e di una grande abilità nel combattimento a due spade. Sin dai primi passi nella Città Antica, il ragazzo si rende conto però che non tutto è come sembra e che qualcosa non va come dovrebbe andare; strani nemici gli si scagliano contro e sembra che il tempo stesso non scorra come dovrebbe, con anomalie che si manifestano ovunque. D’altronde il monte Qaf era la casa di Simurgh, dio della Conoscenza Temporale e protettore dei Persiani, il quale è ormai scomparso da tempo. Ma non tutto il male vien per nuocere: anche grazie all’aiuto di alcuni degli abitanti della città, Sargon acquisisce durante l’avventura utilissime abilità e dei poteri temporali che gli permettono di compiere azioni altrimenti impossibili, come velocissimi scatti, creare un suo “duplicato temporale”, passare ad una versione alternativa della realtà e molto altro ancora. In Prince of Persia The Lost Crown bisogna affrontare un’avventura densa di sorprese e di colpi di scena in un luogo sconosciuto e misterioso. L’avventura di Sargon è ambientata in un mondo 2.5D, ossia con movimenti bidimensionali ma in ambientazioni 3D, e con una struttura pienamente “Metroidvania”. E’ quindi presente l’immancabile mappa tipica del genere, che verrà fornita molto presto nel corso della storia, nella quale appaiono man mano tutte le aree esplorate ed i punti d’interesse, come ad esempio gli alberi Wak-Wak, che fungono da checkpoint in caso di morte. Esplorando accuratamente il mondo di gioco è possibile anche trovare le mappe complete delle varie aree, vendute da una misteriosa bambina, ma la mappa mostra comunque solo le macro-aree, cioè le enormi “stanze” che compongono la mappa, mentre le aree segrete, le piattaforme, i tunnel ed i meccanismi presenti all’interno non sono visualizzati. Quindi anche acquistando la mappa le sorprese non vengono a mancare. Per quanto riguarda gli indicatori presenti sulla mappa di Prince of Persia The Lost Crown, il gioco offre due diverse tipologie selezionabili in qualsiasi momento dalle opzioni: “Esplorazione”, in cui la mappa presenta pochi indicatori e sta a noi trovare gli obiettivi esplorandone ogni angolo, e “Guidata”, con marcatori che mostrano missioni principali e secondarie (in gran parte compiti di raccolta collezionabili), punti d’interesse ed altre informazioni. Gli sviluppatori hanno inoltre introdotto un’assoluta ed utilissima novità per i titoli “Metroidvania”: i Frammenti di Memoria, ossia la possibilità di scattare un fermo immagine alle aree che si visitano ed appuntarli sulla mappa, così da ricordare zone inaccessibili al momento o segreti specifici in attesa di tornarci in futuro quando si ottengono i poteri appropriati. Tale funzione non può essere utilizzata in maniera illimitata, visto che i Frammenti si consumano e vanno poi acquistati o recuperati, quindi bisogna scegliere bene dove catturare gli screenshot.

Sargon si muove negli ambienti di gioco principalmente correndo e saltando da una parte all’altra, quindi la struttura dei livelli si basa su questo tipo di abilità acrobatiche: scivolare a terra per infilarsi in angusti passaggi, effettuare scatti volanti per superare ampi strapiombi oppure saltare da una parete all’altra per risalire lunghi tunnel verticali sono azioni con cui bisogna subito prendere familiarità. Ovviamente non mancano i pericoli ambientali e le trappole: l’Antica Città è ricca di insidie come lame a pendolo, pozze di veleno, pareti ricoperte di spuntoni e diversi tipi di trabocchetti, che bisogna superare padroneggiando al meglio non solo le nostre abilità di Sargon, ma anche i poteri acquisiti proseguendo nell’avventura. Come già detto, infatti, nel corso della storia si acquisiscono alcuni speciali Poteri Temporali raccogliendo le piume del dio Simurgh, che donano al protagonista nuove abilità. Tali potenziamenti sono in tutto sei, includendo utili poteri come lo scatto in avanti, il doppio salto, la possibilità di marcare una posizione in cui ci si trova con un clone traslucido e successivamente teletrasportarsi lì alla pressione di un tasto, e persino un “artiglio dimensionale” che permette di inglobare un oggetto o un nemico per poi successivamente lanciarlo dove si vuole, utile sia in combattimento che per lanciare oggetti esplosivi contro muri all’apparenza indistruttibili. Inutile dire che, in pieno stile “Metroidvania”, ognuno di questi poteri sblocca la possibilità di accedere ad aree precedentemente bloccate. I poteri sono anche al centro dei tanti enigmi ambientali che si incontrano durante il proseguire di Prince of Persia The Lost Crown. Spesso infatti il gioco pone il giocatore di fronte ad aree che richiedono una certa arguzia nell’uso combinato dei poteri e delle capacità atletiche di Sargon. Riuscire a superare tali aree è una sfida spesso molto difficile, ma superarle non è assolutamente impossibile e quando ci si riesce si ha sempre una sensazione di gran soddisfazione che ripaga gli sforzi fatti. Ovviamente le aree di gioco sono costellate di nemici da abbattere, ognuno con le sue peculiari abilità, punti di forza e debolezze. Proprio per tale ragione il sistema di combattimento di Prince of Persia: The Lost Crown si basa tutto sul giusto tempismo di parate e schivate, fondamentali per evitare di soccombere ai colpi nemici, alternate ad un vortice di colpi delle affilatissime doppie lame del protagonista. I nemici, boss compresi, possono sferrare attacchi standard, per i quali le parate effettuate con il giusto tempismo sono essenziali, o anche attacchi imparabili caratterizzati da un bagliore rosso; in questo caso l’unica via è cercare di sfuggire tramite scivolate a terra o scatti in aria. Altri tipi di assalti invece, caratterizzati da un bagliore giallo, sono colpi che se parati col giusto tempismo possono scatenare una contromossa letale, contro i nemici standard, o un potente colpo che toglie una buona quantità dalla barra di energia dei boss. E’ importante dire che colpire i nemici o parare i loro attacchi consente di riempire una speciale barra che consente l’utilizzo di alcune mosse più potenti (acquisibili durante il gioco sconfiggendo un particolare nemico di cui però non vi diremo l’identità) in grado di causare danni ingenti, rigenerare le ferite, ma anche aumentare forza e velocità. Quelle elencate fino ad ora sono però solo le basi del combattimento in Prince of Persia The Lost Crown, infatti ci pensano poi i Poteri del Tempo ed altre abilità a rendere i combattimenti più vari, oltre ovviamente alla grandissima varietà di nemici che richiedono spesso strategie diverse. Immancabili poi i combattimenti con i boss, che presentano sfide particolarmente lunghe ed impegnative.

I combattimenti sono generalmente tanto impegnativi quanto soddisfacenti: richiedono un ottimo tempismo nell’alternare parate, schivate e attacchi di vario tipo mentre i nemici, spesso più di uno, attaccheranno senza sosta Sargon. Ma nel caso in cui il gioco dovesse risultare troppo ostico o magari troppo semplice, gli sviluppatori hanno introdotto numerose opzioni di personalizzazione della difficoltà, da quelle standard (facile, normale, difficile) a personalizzazioni più approfondite che permettono di decidere la salute dei nemici, la resistenza ai danni del protagonista e altri parametri. Ci sono poi diversi modi per migliorare le prestazioni del protsagonista: da amuleti che si trovano in giro per il mondo o che si possono acquistare per aumentare determinate caratteristiche, alla possibilità di migliorare le armi presso l’armaiola della città, fino ad aumentare la barra della salute massima o il numero di pozioni di guarigione a disposizione. Tutte queste possibilità sono spesso acquistabili utilizzando diversi tipi di valuta reperibili durante il gioco, la più comune delle quali sono i Cristalli del Tempo che vengono rilasciati dai nemici sconfitti. A livello di longevità Prince of Persia The Lost Crown per essere portato a termine servono dalle 25 alle 30 ore, ma per chi volesse scovare tutti i segreti presenti nell’enorme mappa allora vanno aggiunte almeno un’altra decina di ore. Tale tempo sicuramente non è male per un titolo comunque venduto a prezzo economico, soprattutto considerato che si tratta in gran parte di tutto tempo denso d’azione e senza particolari momenti “filler”, tranne che per l’inevitabile backtracking che inevitabilmente il genere metroidvania porta con sé. Per quanto riguarda la resa tecnica, il gioco va a 4K e 120 (60 sugli schermi che non lo supportano) fps su Pc e sulle console di attuale generazione. L’ultima versione dello Unity Engine sostiene un comparto grafico di grande pregio, graziato da una modellazione poligonale eccellente per quel che riguarda protagonisti e avversari, da un comparto animazioni di assoluto valore e dall’utilizzo magistrale dell’effettistica. Ci sono alcuni frangenti dell’avventura in cui gli sfondi regalano scorci di una bellezza mozzafiato e restare incantati dal panorama è davvero molto facile. A livello audio il gioco offre alcune musiche assolutamente in linea con l’ambientazione e ciò che avviene sullo schermo, per quanto riguarda la lingua invece Prince of Persia The Lost Crown è localizzato in italiano nei testi, mentre il parlato rimane in inglese. Tirando le somme, il nuovo capitolo del brand targato Ubisoft è un gioco promosso a tutti gli effetti. L’unico modo per non farselo piacere è non amare i “Metroidvania”, ma siamo certi che anche chi si dovesse avvicinare al genere per la prima volta resterà colpito dalla bellezza e dalla profondità offerta dall’avventura di Sargon. Il nostro consiglio? Prendetelo senza pensarci su due volte.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Gameplay: 9,5

Longevità: 9

Sonoro: 9

VOTO FINALE: 9

Francesco pellegrino Lise