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Editoriali

PRATO: PUSHER IN MANETTE

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Tempo di lettura 2 minutiL'accurato controllo che seguiva permetteva di sequestrare al diciassettenne anche denaro contante per 290 euro

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Redazione

Prato (FI) – Ieri pomeriggio, alle ore 15.30 circa, personale della Squadra Mobile – Sezione IV "Antidroga e Contrasto Crimine Diffuso" – ha effettuato un mirato servizio di osservazione e verifica in abiti civili su possibile attività di spaccio di stupefacenti che alcuni nordafricani avevano avviato nella zona immediatamente afferente un circolo sociale nella periferia ovest di Prato. Gli Operatori dell'Antidroga decidevano pertanto di effettuare un controllo anche all'interno del circolo, sorprendendo due cittadini marocchini intenti a giocare ai videogiochi che, fermati e identificati per un trentottenne e per un diciassettenne, quest'ultimo minorenne, sono apparsi da subito particolarmente preoccupati dell'attività di polizia in corso.

Durante tali fasi del controllo il trentottenne ha bisbigliato qualcosa in arabo al minorenne che, con gesto quasi impercettibile, ha lasciato cadere in un cestino dei rifiuti del locale alcuni piccoli oggetti, immediatamente recuperati degli Operatori della Polizia di Stato, risultati essere complessivamente 28 dosi di sostanza stupefacente di tipo cocaina pronte alla vendita, per un peso complessivo di 16,74 grammi.

L'accurato controllo che seguiva permetteva di sequestrare al diciassettenne anche denaro contante per 290 euro, sicuro provento di attività di spaccio, tenendo conto del fatto che i due marocchini fossero clandestini e senza alcuna stabile attività lavorativa, peraltro riscontrando sui loro telefoni cellulari numerosissime chiamate, ad alcune delle quali rispondeva il personale di polizia, provenienti senza alcun dubbio da potenziali clienti della droga.

Condotti entrambi in Questura, si è appurato che il trentottenne, pluripregiudicato per numerosissimi reati di varia natura, tra cui lo spaccio di stupefacenti, annoverante nei trascorsi dieci anni in Italia più di venti alias identificativi, fosse anche destinatario di un Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura Generale di Torino nel maggio del 2009, dovendo il medesimo scontare una pena cumulativa di 4 anni, 3 mesi e 27 giorni di reclusione, venendo pertanto definitivamente tratto in arresto in esecuzione del citato Ordine di Cattura, mentre il diciassettenne con cui si accompagnava, nonostante la minore età, tenuto conto della condotta delinquenziale assunta e della consistenza dello stupefacente movimentato, è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

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