PRATO: OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA CONTRO IMMIGRAZIONE CLANDESTINA CINESE

di Angelo Barraco
 
Prato – È stata eseguita a Prato l’operazione “Passepartout” della guardia di finanza creata per bloccare l’immigrazione clandestina. Grazie a questa operazione si è interrotta una catena criminale costituita da italo-cinesi che, con la complicità di consulenti del lavoro italiani, creavano falsi documenti che attestavano il rapporto di lavoro in favore dei cinesi. Il problema è che questi documenti erano falsi.

Queste carte erano necessarie per i cinesi per potere rinnovare il loro permesso di soggiorno. Grazie all’operazione “Passepartout” è venuto alla luce che esisteva un vero e proprio gruppo criminale composto da circa 15 persone, tra cui imprenditori cinesi e consulenti del lavoro italiani. I consulenti italiani avevano il compito di mettere a disposizione per i cinesi documenti come buste paga, cud e anche dichiarazioni di ospitalità.

Tutti i documenti erano falsificati ma allo stesso tempo erano indispensabili per l’ottenimento del permesso di soggiorno nel nostro paese. I documenti avevano però un costo: la busta paga veniva fatta pagare 100 euro, il cud 400 euro e la dichiarazione di ospitalità 200 euro.

Inoltre gli inquirenti, guidati dal sostituto procuratore Antonio Sangermano, hanno scoperto che i consulenti creavano delle società, che però erano totalmente inesistenti. L’operazione ha visto mobilitarsi un centinaio di militari del comando regionale della Toscana e del territorio. Ricordiamo che l’esito di queste indagini si è avuto da elementi acquisiti durante le indagini del 2013 denominate “false residenze” dove è stato scoperto che un pubblico ufficiale iscriveva, sotto tangenti, cittadini cinesi nelle liste anagrafiche del Comune di Prato.