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Redazione
Prato – Nei giorni scorsi, nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della manodopera straniera irregolare, personale del Comando Provinciale Carabinieri di Prato, della Tenenza CC. di Montemurlo, della Polizia Municipale, del Nucleo CC. Ispettorato del Lavoro di Prato e di altri enti deputati al controllo, ha eseguito l’ispezione di tre capannoni posti a Prato e Montemurlo (PO), gestiti da cittadini di nazionalità cinese, a seguito del quale sono stati deferiti in stato di libertà – per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina al fine di trarne ingiusto profitto – L.L., 40enne residente a Prato, X.Z. 49enne residente a Signa (FI) e Y.G., 45enne residente a Montemurlo.
Inoltre, i titolari dei due opifici posti in Prato sono stati altresì deferiti per violazioni urbanistiche, avendo creato – senza autorizzazione – opere infrastrutturali all’interno degli opifici che sono stati sottoposti a sequestro preventivo e contestate numerose violazioni – ai sensi del D.Lvo 81/2008 – relativo alla destinazione d’uso degli immobili e la normativa sulla sicurezza sul lavoro.
Si è proceduto al complessivo sequestro amministrativo di 26 macchinari ed alla rimozione di 3 bombole di GPL. Infine il Nucleo CC Ispettorato del Lavoro, in ossequio al c.d. Decreto “Bersani”, in relazione alla percentuale di lavoro sommerso riscontrato sul totale della forza lavoro, ha disposto la sospensione dell’attività lavorativa nei confronti di due delle tre aziende controllate. Nel contesto sono stati anche rintracciati sette stranieri irregolari che sono stati deferiti in stato di libertà per la violazione della normativa relativa al soggiorno dello straniero sul territorio nazionale (D.Lvo 286/1998). I clandestini, al termine delle operazioni di
identificazione e riscontri dattiloscopici, sono stati avviati all’Ufficio Immigrazione della Questura di Prato per il successivo provvedimento di espulsione.
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