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Redazione
Oltre cento cani e poi ovini, suini, bovini e persino testuggini di una specie protetta. Questi gli abitanti di un'improbabile fattoria scoperta a Bacoli dagli agenti del Commissariato di Pozzuoli, in provincia di Napoli, grazie alla denuncia di un cittadino. Non un'autorizzazione era stata chiesta dal proprietario del fondo, che aveva stipato i cani dentro delle conigliere invase dagli escrementi dei cani stessi; gli animali da allevamento erano chiusi dentro piccoli box di cemento armato.
Le condizioni igieniche erano spaventose: il cibo avariato o scaduto, la pulizia inesistente; le cure erano prestate dallo stesso proprietario che nascondeva in una busta i medicinali, alcuni scaduti è ovvio, e che, all'occorrenza, si improvvisava chirurgo usando, sulle povere creature, ago e filo di sutura. Alcuni cani sono stati trovati feriti e ciechi.
Nemmeno con le autorizzazioni di polizia è andata meglio: l'uomo, infatti, titolare di porto d'armi e proprietario di cinque fucili ed una pistola, da anni non aveva regolarizzato la detenzione della armi stesse. Basterà? No, non basta, perché nel fondo i poliziotti hanno anche scoperto trappole per gli animali selvatici. Il finale, fortunatamente, è quasi lieto: il proprietario è stato denunciato per ricettazione, maltrattamento di animali, allevamento abusivo, commercializzazione, detenzione di fauna protetta, violazione delle norme igienico sanitarie, somministrazione e detenzione di farmaci scaduti. Gli animali, invece, sono stati curati e dati in affido a strutture in grado di ospitarli.
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