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Redazione
Pozzuoli – Il giudice per le indagini preliminari di Cassino, Angelo Lanna, ha convalidato il fermo per tentato di Paolo Pietropaolo, il 40enne che a Pozzuoli ha dato fuoco a Carla Caiazzo, che adesso lotta tra la vita e la morte all'ospedale Cardarelli di Napoli. "Ho fatto una sciocchezza e ho perso la testa. Non tolleravo che lei avesse una relazione con un altro. Voglio pagare con il carcere per quello che ho fatto e sono pentito. Adesso penso solo a lei", sono state le sue parole al gip. Assistito dall'avvocato Gennaro Razzino, Pietropaolo resta in carcere perche' il giudice ha convalidato il fermo pur se ha inviato gli atti a Napoli dichiarandosi incompetente territorialmente. Il reato e' infatti stato commesso a Pozzuoli due giorni fa. Pietropaolo ha spiegato che la bottiglietta di alcool usata per dare fuoco alla sua compagna, che ha ustioni al volto, al collo e al torace, era tra gli attrezzi del garage e non era stata comprata il giorno prima. Questo dettaglio e' stato dichiarato per dimostrare la mancanza di premeditazione del gesto. Circostanza invece per la quale il pm ha chiesto l'arresto. La procura di Cassino aveva anche contestato il tentato procurato aborto che pero' non e' stato ravvisato dal gip. Al momento Pietropaolo resta detenuto a Cassino, in isolamento e guardato a vista.
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