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Cronaca

PORDENONE VIOLENZA SESSUALE E PEDOPORNOGRAFIA: TROVATO UN "FAKE" CHE ADESCAVA MINORI SU FACEBOOK

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Tempo di lettura 2 minuti Effettuata una perquisizione domiciliare nel corso della quale è stato sequestrato numeroso materiale informatico (pc, pen drive, hard disk) il cui contenuto è tuttora al vaglio.

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Redazione

Pordenone -Nello scorso mese di ottobre un genitore residente in un comune della Provincia si è rivolto a questa Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni segnalando di avere scoperto, casualmente, che il figlio minore degli anni 14 intratteneva su facebook una chat con un altro "ragazzo".
Il contenuto delle conversazioni era piuttosto "eloquente" in quanto, quest'ultimo, gli richiedeva informazioni sulle sue attitudini sessuali nonché di inviargli foto e video (sempre di contenuto sessuale) promettendo in cambio soldi, ricariche telefoniche ed altri accessori quali braccialetti e collanine; l'offerta di danaro arrivava anche a 500 euro per foto "particolari".
 

 L'attività investigativa posta in essere dal personale di questa sezione ha permesso di stabilire che il profilo FB utilizzato era un "fake" e che in realtà, il "ragazzo", era una persona di circa quarantanni, residente in Lombardia che fingendosi un adolescente era riuscito ad accattivarsi le simpatie di molti ragazzi (quasi tutti di sesso maschile) arrivando ad avere più di 200 "amici".
D'intesa con il Sostituto Procuratore dottor De Bortoli della D.D.A. di Trieste è stata, pertanto, effettuata una perquisizione domiciliare nel corso della quale è stato sequestrato numeroso materiale informatico (pc, pen drive, hard disk) il cui contenuto è tuttora al vaglio.

Il soggetto in argomento è stato deferito in stato di libertà per il reato di adescamento di minorenni (ai sensi dell'art. 609-undecies della L.172/2012 meglio conosciuta come "Convenzione di Lanzarote") oltre che per violenza sessuale pornografia minorile, detenzione di materiale pornografico e pornografia virtuale. Non si esclude che dall'esame del materiale sequestrato possono emergere ulteriori sviluppi delle indagini pertanto si omettono ulteriori indicazioni anche in considerazione della minor età della vittima.

La notizia è stata divulgata d'intesa con il Sostituto Procuratore dottor De Bortoli della D.D.A. di Trieste al fine di sensibilizzare i ragazzi in special modo i minorenni sui "rischi" in cui possono incorrere quando non vi è un corretto utilizzo di internet nonché per richiamare l'attenzione dei genitori sull'importanza del loro ruolo di "controllo" che devono esercitare nei confronti dei minori quando utilizzano il P.C. ed hanno libero accesso alla rete.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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