Connect with us

Roma

POPOLO ITALIANO, DOPO LA GRANDE TOSATURA SI ATTENDE LA MACELLAZIONE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato i dati dei costi della politica: 36,7 miliardi di euro all'anno

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Francesco Tarallo

Uso uno slogan tanto caro al “popolo viola”negli anni del governo Berlusconi, ma solo con l'intenzione di essere sintetico. La Stampa dell’11 ottobre titolava: circa 10.000 giovani laureati, inclusi il 5% di giovane coppie, hanno lasciato il paese per emigrare in Australia e Canada. E' ripresa l'emigrazione, questa volta aggiungo io, quella di alta qualificazione e professionalità, mentre noi importiamo immigrazione per niente qualificata (nulla di personale contro gli immigrati) quei giovani che ancora resistono, sono appesi ai rami degli alberi in attesa di un miracolo economico di là da venire. Per oltre un anno, i media, carta stampata e televisioni, hanno bombardato gli italiani su i seguenti titoli: abolizione delle Province, taglio dei parlamentari, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Il popolo, che di questi argomenti si è abbuffato nei vari talk show, si domanda: E’ successo qualcosa? Niente, anzi c'è immobilità assoluta. Giorni fa, la Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato i dati dei costi della politica 36,7 miliardi di euro all'anno, risultato? Un dato cosi sconvolgente per le casse dello Stato avrebbe dovuto muovere sic le coscienze degli italiani, invece è passato sotto silenzio da tutti i media.(popolo viola dove siete)  Meno di una settimana fa nell’ultimo Consiglio dei Ministri, questi professori, hanno dovuto fare una nuova manovra finanziaria chiamata “legge di stabilità,” ulteriori tasse per circa 12,6 miliardi di euro. Monti si è presentato al forum di Milano per l'Expò e ha detto: per l'anno 2013 l'Italia raggiungerà il pareggio di bilancio, ma la strada per la ripresa è ancora lunga e irta di gravi ostacoli, quali non è dato sapere. L'altra sorpresa è stata quella di venerdì, dove il ministro dell'economia Grilli, ha comunicato urbi et orbi che i 12,6 miliardi stabiliti nell'ultimo Consiglio dei Ministri non erano sufficienti a coprire il pareggio di bilancio, e cosi per evitare altre sorprese per il paese, bisogna aggiustare ulteriormente i conti e giù un’altra stangata del fisco. I nuovi limiti alle deduzioni e alle detrazioni fiscali previsti dalla legge di stabilità si applicheranno ai redditi 2012, un’ulteriore stangata per le famiglie di oltre 1.450 euro, in quando tutte le detrazioni, hanno un tetto. Ci dicono che, però hanno abbassato di un punto l'Irpef, benefici in busta paga, media pro-capite 18 euro al mese, però non dicono che un punto di Iva, costa mediamente 48 euro con un aggravio di oltre 500 euro sul carrello della spesa. L'Istat certifica che a settembre questo costo è stato del 4,7 contro il il 4,2 del mese di agosto. Bugiardi al cubo, d'altronde questo istituto è al servizio dei governi e non del paese, perché il costo della spesa nel mese di settembre è stato di oltre il 6,1 con un differenziale di circa 2 punti, per smentirli basta guardare il solo dato del costo dei carburanti per capire quanto hanno inciso sui trasporti della merce e delle stesse aziende produttrici. Quindi possiamo dire con franchezza che la pecora è stata interamente tosata, ma le cose per i partiti, per la politica, per l'alta burocrazia è rimasta inalterata, anzi è leggermente migliorata, visto gli scandali che stanno venendo alla luce.Facciamo un po' di conti della mostruosa e gigantesca presa per i fondelli nei confronti del paese. Niente abolizione delle province (bisogna fare una modifica costituzionale tempi 2 anni) Niente taglio dei parlamentari, niente abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, niente taglio alle retribuzioni oltre i 90/150 mila euro, cosi come deciso dalla Consulta pochi giorni fa, quindi niente tagli ai stipendi dei parlamentari (capito la furbizia della sentenza della Consulta) e degli stessi consiglieri regionali, niente tagli ai consigli d'amministrazione delle municipalizzare, insomma nessuno del milione e duecentomila persone che si occupano di politica sarà lasciato solo. Intanto il nostro debito pubblico continua a salire e tutti i furbi e i ladri restano al loro posto. I nostri migliori cervelli emigrano, le pecore sono state tosate, resta solo da macellarle, aspettiamo ancora pochi mesi e anche questo succederà. Non ha forse detto il Presidente della Repubblica che l'Italia deve cedere una buona parte della sua sovranità all'Europa se vuole iniziare la ripresa? Se non ora quando, questo appello lo rivolgo al popolo viola.

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti