Pontida 2024: Salvini e Orban infiammano il raduno della Lega tra autonomia e confini

Matteo Salvini rilancia l’autonomia regionale come futuro dell’Italia e difende la revoca della cittadinanza per i criminali. Viktor Orban, ospite d’onore, promette: “Porteremo i migranti a Bruxelles”. Sul pratone dominano i cori pro-Salvini, con slogan in difesa del segretario sotto processo



A Pontida è iniziata la 36ª edizione del raduno della Lega, segnata da un omaggio ai volontari scomparsi e una forte partecipazione di ospiti internazionali. Al centro, il primo ministro ungherese Viktor Orban, che ha infiammato la folla con il suo messaggio contro l’immigrazione irregolare, ribadendo che i migranti saranno portati a Bruxelles se non verranno gestiti meglio. Salvini ha rilanciato l’autonomia regionale, ormai legge, e ha sottolineato la compattezza del governo, ma ha duramente attaccato chi tradisce la cittadinanza italiana con crimini, invocando la revoca per chi delinque.

Nel suo discorso, Salvini ha celebrato l’autonomia differenziata come il futuro del Paese, lodando il merito e l’efficienza. Ha ribadito che dopo trent’anni di battaglie, questa legge è una realtà consolidata e non ci saranno passi indietro. L’autonomia, afferma il leader leghista, non è solo una questione amministrativa, ma di giustizia sociale.

In vista della nuova legge di bilancio, Salvini ha lanciato un appello a far pagare i banchieri piuttosto che gli operai, sottolineando l’importanza di proteggere le classi lavoratrici italiane. Ha anche minimizzato le divisioni interne alla coalizione, definendole normali discussioni tra amici e non alleati.

Il discorso di Viktor Orban ha puntato sui valori tradizionali della famiglia e sul rigore nella gestione dei confini, sostenendo che l’Ungheria è il paese più sicuro d’Europa. Orban ha chiarito che non permetterà l’ingresso di migranti illegali e che, se necessario, li porterà direttamente a Bruxelles per farli gestire dall’Unione Europea.

Sul prato di Pontida, le bandiere dell’autonomia regionale e i messaggi di sostegno per Matteo Salvini sono stati protagonisti. Il segretario della Lega è sotto processo per il caso dei migranti bloccati a Lampedusa, ma la base leghista lo difende con lo slogan “Difendere i confini non è reato”. In molti, compresi i militanti più accesi, indossavano t-shirt e cartelli che criticavano il processo, manifestando il proprio supporto in maniera creativa.

Un altro ospite di rilievo è stato il generale Roberto Vannacci, eletto al Parlamento europeo con il sostegno della Lega, che ha fatto il suo debutto ufficiale a Pontida, confermando l’apertura del partito verso nuove figure legate a temi di sicurezza e patriottismo.

Il raduno di Pontida ha evidenziato la linea dura della Lega su sicurezza, immigrazione e difesa dei confini, ma anche una forte attenzione all’autonomia e al rilancio delle regioni. L’evento ha consolidato il legame tra il partito di Salvini e movimenti europei affini, come quello guidato da Orban, mentre la base leghista ha mostrato unità e sostegno al proprio leader in un momento delicato.