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Claudio Iannilli – dirigente CGIL iscritto PD
Pomezia (RM) – Sbagliare è sicuramente una componente umana, guai a chi ha la pretesa di non sbagliare mai, ma continuare a sbagliare non è solo diabolico, ma dimostra uno scarso senso della realtà, e quanto sta continuando a succedere a Pomezia, nel PD.
Non rendersi conto che il risultato elettorale di Pomezia è figlio degli errori commessi dal PD di Pomezia, aver scelto la linea della continuità, aver sbagliato il concetto di continuità, la continuità andava interpretata, come elemento d' innovazione politico, dentro la strategia del PD, costruita al Lingotto di Torino, e non come strumento di rendita, stessi dirigenti Politici, stessa politica, non tenendo conto di quanto stava succedendo nel mondo , di quanto i cittadini stavano chiedendo alla Politica, lasciando al movimento cinque stelle campo libero alle elezioni, fin qui la pura cronaca di quanto sia successo, ma il dramma non è stato il risultato elettorale, si sa in politica il gioco delle parti e cosi, il dramma sta nel non riconoscere i propri errori, e perseverarli.
Come se nulla fosse accaduto il PD decide di dar vita ad un coordinamento che accompagna lo stesso al congresso, si presume che il coordinamento debba vedere una sua neutralità, rispetto alle dinamiche, che sono state la causa della sconfitta, ma come se nulla fosse successo,il coordinamento e composto dagli stessi dirigenti che ne hanno determinato la sconfitta, ma come si può pensare di venirne fuori se nulla cambia, come è pesabile di riconquistare il consenso dei cittadini se il gruppi dirigenti sono gli stessi dal 2001 che hanno attraversato mille peripezie, amministrative e non solo. AUGURI di certo il mio impegno, sarà rivolto in altri territori per costruire un PD nuovo, senza i trasformismi, che stanno avvenendo a pomezia.
Sono profondamente convinto che la Politica sia una cosa seria e necessaria dare le giuste rappresentanze alla cittadinanza, dare il giusto equilibrio al diritto collettivo, dare ad ognuno la possibilità di poter esprimere il proprio pensiero, nella libera rappresentanza, ( come descritto da Antonio Gramsci nel nuovo principe) la politica e amore, cosa diversa sono gli uomini,che non hanno saputo interpretare questo pensiero, piegandolo alle loro aspettative, ai loro bisogni.
Ma altrettanto pericolosi sono i soggetti che non riconoscono le rappresentanze di massa liberamente elette, avendo la presunzione di essere si soli detentori della verità, forse un po' di umiltà potrebbe aiutare ad dare risposte ai cittadini, in maniera diversa da come sono state date, le assemblea pubbliche non sono partecipazione alle scelte, ma solo conoscenza di scelte già prese. Altri sono gli strumenti di coinvolgimento dei cittadini, consulte sul modello delle giurie popolari,referendum,bilanci sociali.
Siamo dentro la più grande area industriale del Lazio, con una difficoltà occupazionale che si aggira intorno al 11% e tra i giovani al 50% forse meriterebbe un attenzione particolare, da parte dell'amministrazione, nel cercare di attirare risorse europee, che mirano a dare una identità industriale, perso a quanto si possa fare per un polo di ricerca e trasformazione ambientale, il mondo va verso le free zone come strumento di attrazione, e noi andiamo in senso contrario, alla necessita di poter costruire le condizioni che risolvono il problema dei rifiuti urbani, con una nuova visione, costruendo le sinergie giuste per dargli mercato, e trasformarli in risorsa cittadina, e tante altre iniziative possibili.
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