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di Eleonora Belfiore
Napoli – E' stato presentato presso la libreria “Iocisto”al Vomero, “Polvere di Las Tunas”, opera prima del giornalista Marco Martone, edita da Graus. Suggestiva, interessante e ricca di spunti di riflessione, la presentazione è stata arricchita grazie ai preziosi interventi di Angela Procaccini, Fabio Capomazza e di Diego Sommaripa, che ha letto alcuni tra i più intensi passaggi del libro.
“Polvere di Las Tunas” è il racconto della scoperta, da parte di Martone, di Las Tunas, capoluogo di una delle province più importanti di Cuba che, per casualità, è anche la città natale di sua moglie. Una città che resiste ai cambiamenti, quasi mai positivi, della nostra frenetica società, che mantiene, con fierezza, il proprio carattere.
Come scrive l'autore: "Las Tunas è un luogo che fatichi ad amare da subito, ma che poi non dimentichi più". Un racconto di viaggio, frutto di emozioni contrastanti: vento, polvere, strade chiassose, solcate da carretti trainati da cavalli o da enormi camion, al cui interno decine di persone viaggiano pazienti verso il lavoro nei campi. Con rapidi tocchi incisivi, l'opera diventa, anche, l'occasione per creare una sorta di ponte ideale tra la Campania e Cuba, attraverso il racconto dei vari viaggi compiuti dall'autore nell'isola caraibica ed attraverso l'excursus storico di alcune figure emblematiche, ma ancora poco note, che dalla Campania sono giunte a Cuba, per combattere con il popolo cubano in nome della libertà e della giustizia.
E' questa la vera essenza di "Polvere di Las Tunas". La polvere diviene, allora, metafora di un mondo antico, ma anche elemento squisitamente "pragmatico" .
Marco Martone firma, così, un'opera autentica, genuina, scritta con il piglio del giornalista di razza. Originale, inoltre, la scelta di creare un parallelismo fra il mondo cristallizzato di Las Tunas e la Napoli di un tempo, fatta di sensazioni genuine e di grandi speranze. Un modo, forse, per ritrovare ricordi che si credevano ormai perduti… Con sguardo attento, scevro da inutili e logori stereotipi, l’autore offre ai lettori il resoconto, affascinante e sentito, di una Cuba inedita.
Come ha scritto Lino Zaccaria nella prefazione del libro: “Sulla polverosa Las Tunas, Martone scatta con l’occhio curioso e indagatore del cronista di razza mirabili flash di vita quotidiana, descrive il rito natalizio del maialino, il clima dominato dai rimi musicali cubani, l’esuberanza de las chicas. Lo fa con quell’aria disincantata, che mostra a sprazzi persino ingenuo stupore e che si traduce in ardente vena di giudizio”. Un libro da leggere tutto d'un fiato.
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