ROMA – L’Ugl ha manifestato per contestare la bozza sul riordino delle carriere all’interno della Polizia di Stato. L’evento è stato denominato dal sindacato “Vittime di fuoco amico”. Secondo il sindacato Ugl Polizia di Stato, questo provvedimento “umilia ancora una volta la dignità personale e professionale delle donne e degli uomini in divisa” che mettono a rischio la propria vita per garantire la sicurezza ai cittadini.
Delegazioni di sindacalisti dell’Ugl polizia di Stato hanno manifestato questo venerdì 10 marzo 2017 davanti alle questure di molte città italiane e, in gran numero, a Roma dove i dirigenti nazionali del sindacato hanno protestato di fronte al Ministero dell’Interno, la Questura, alla di Castro Pretorio, Polo Anticrimine Tuscolano e Anagnina. Di fronte al Ministero dell’Interno è stato presente il segretario generale del sindacato di polizia, Valter Mazzetti che il giorno prima, giovedì 9 febbraio, è stato ospite della trasmissione Officina Stampa condotta dalla giornalista Chiara Rai.
Per l’Ugl, la Pubblica Amministrazione, nel redigere questo riordino, si è mostrata “lontana dai veri bisogni del personale dimostrandosi incapace di cogliere i tanti e i forti segnali di malessere lanciati a più riprese proprio dagli stessi. Il riordino delle carriere, per definizione, dovrebbe riordinare e riorganizzare i ruoli secondo i più moderni principi di efficienza ed efficacia, restituendo maggiore dignità professionale al personale”.
Tanti i punti fondamentali della protesta dell’Ugl che sono stati ben spiegati da Mazzetti in trasmissione: Per il ripianamento degli organici, che dovrebbe avvenire subito, è intollerabile una fase transitoria di dieci anni: “Per farvi capire l’assurdità – ha detto Mazzetti – ci saranno molti Assistenti capo, Sovrintendenti capo e Sostituti commissari che andranno in pensione prima di poter ottenere il minimo beneficio da questo riordino”. Ma le “falle” di questa bozza che miete “Vittime di fuoco amico” non si esauriscono: “Serve che vengano ampliati gli organici con riferimento ai ruoli dei Sovrintendenti, Ispettori e del Ruolo direttivo ad esaurimento, perlomeno che sia al pari delle altre forze di polizia”. Di fatti ha spiegato Mazzetti che i ruoli intermedi della Polizia di Stato sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Gli ispettori prima del riordino del ’95 hanno dovuto subire anni e anni di inerzia e adesso gli si chiede di frequentare ancora un corso di sei mesi, anziché 15 giorni previsti per i Carabinieri ad esempio, per tornare al pari dei Marescialli dei Carabinieri e Finanzieri, ignorando qualsiasi principio di “par condicio”. Questo per 300 posti all’anno probabilmente per i prossimi cinque anni. Molti di dipendenti non faranno neppure in tempo a cogliere questa possibilità di partecipare e accedere a un ruolo che per legge era loro.
Inoltre, tutte le vacanze organiche che si sono accumulate a seguito dei mancati concorsi oltre alle opportunità offerte dal Riordino, nella fase transitoria, devono restare esclusiva prerogativa dei soli dipendenti attraverso concorsi interni, con eliminazione dei limite dell’età anagrafica. Molteplici altre sono le ragioni per cui l’Ugl manifesta contro questa bozza di riordino. Le iniziative del sindacato non si fermeranno qui, c’è ancora tempo che fa auspicare in consapevoli e sostanziose modifiche prima dell’approvazione definitiva.
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