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POLICLINICO GEMELLI, NEONATO CONTAGIATO DALLA TURBERCOLOSI: VIA AL PROCESSO PROBATORIO PER IL MAXI RISARCIMENTO

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Si aggravano le condizioni di un bambino di 4 anni nato presso il policlinico e contagiato da un’infermiera che poi fu ricoverata allo Spallazzani per Tubercolosi. Il Policlinico nega responsabilità e risarcimento

Roma – Il 13 ottobre dinanzi al Tribunale di Roma l’incidente probatorio nell’ambito di un nuovo procedimento legato al caso della Tbc al Gemelli.
Il Gip Costantino De Robbio, infatti, ha deciso di vederci chiaro su una denuncia-querela presentata dai genitori di un bambino, rappresentati dal Codacons, contro il noto ospedale della capitale, e relativa a gravi danni subiti dal minore, partorito presso il reparto di Neonatologia del Policlinico Gemelli.

Malasanità e accertamenti. I neonati erano risultati positivi ai test disposti dal Policlinico Gemelli dopo il caso dell'infermiera che si scopri essere affetta da tubercolosi, la stessa fu poi ricoverata allo Spallanzani.

Codacons si era costituito parte civile. Il Codacons, che rappresenta le famiglie di 5 bambini coinvolti nella nota vicenda sanitaria, aveva scelto la strada della costituzione di parte civile allo scopo di far ottenere ai soggetti danneggiati dallo scandalo sanitario, il giusto risarcimento, finora negato sia dall’ospedale, che non ha mai offerto un indennizzo alle famiglie nonostante una class action avviata dal Codacons e attualmente pendente in Tribunale, sia dal Vaticano, cui i genitori dei bimbi coinvolti si erano rivolti interpellando direttamente il Pontefice.

Depositate cinque costituzioni. Lo scorso 6 maggio 2105 erano state depositate dinanzi al Tribunale penale di Roma le prime cinque costituzioni di parte civile nell’ambito del processo per lo scandalo Tubercolosi al Gemelli..
Ora altre 180 famiglie i cui bimbi erano risultati positivi ai test sulla Tbc subendo per questo una profilassi pesantissima, attraverso i legali dell’associazione (Avv.ti Antonio Castiello, Alessia Stabile, Nicola Sanitate, Giuliano Leuzzi e Vincenzo Rienzi) annunciava lo stesso Codancos, dovevano decidere se aggiungersi a coloro che già hanno depositato le costituzioni di parte civile nel processo che vede gli imputati – dirigenti del nosocomio e medici – chiamati a rispondere del reato di lesioni personali colpose e relative aggravanti.

Il giudice della decima sezione del Tribunale penale di Roma si era riservato di decidere nella prossima udienza del 9 luglio 2015.

Ora l’indagine non si ferma, importanti le analisi radiografiche sul bambino risultato positivo al test della TBC. Il Gip De Robbio ha deciso di procedere, e ha deciso di vederci chiaro su una denuncia-querela presentata dai genitori di un bambino, rappresentati dal Codacons, contro il noto ospedale della capitale, e relativa a gravi danni subiti dal minore, partorito presso il reparto di Neonatologia del Policlinico Gemelli.
A seguito di analisi radiografiche condotte sul bimbo, infatti, è emersa una “grossolana calcificazione” al polmone senza dubbio riconducibile, si legge nella perizia redatta dai periti nominati dal Codacons, ad un contatto con un malato di tubercolosi. Il bambino era nato al Policlinico Gemelli proprio nei giorni dello scandalo Tbc, e rientrava tra i soggetti risultati positivi ai test sulla tubercolosi. 

Il Gip nomima due consulenti tecnici d’ufficio che accerteranno le responsabilità del Policlinico Gemelli. Il Gip del Tribunale di Roma ha deciso di andare a fondo sulla vicenda, nominando due consulenti tecnici d’ufficio che avranno il compito di svolgere tutte le perizie utili ad accertare le responsabilità dell’ospedale.

Dichiarazioni Codacons. Danni emergono dalle analisi di un bambino, chiesto maxi risarcimemento. “Ci avevano garantito che i bambini sarebbero stati bene, e che nessuna conseguenza sul fronte della salute si sarebbe registrata dopo lo scandalo Tbc – dichiara il Codacons – Oggi si scopre che per quello stesso episodio, un bambino di soli 4 anni presenta una grave forma di calcificazione al polmone, che potrebbe compromettere i suoi anni futuri e comportare terapie ed interventi anche invasivi. Per tale motivo abbiamo presentato una maxi-richiesta risarcitoria nei confronti del Policlinico Gemelli, che continua a negare qualsiasi responsabilità nonostante i referti delle radiografie non lascino spazio a dubbi, e rivolgiamo un appello a Papa Francesco, affinché nell’anno del Giubileo straordinario ponga fine a cause legali costose e alla sofferenza delle famiglie coinvolte nello scandalo sanitario”.
 

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Metropoli

Valmontone, grave incidente sull’A1: un morto e tre feriti

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Tragico incidente quello avvenuto questa mattina poco prima delle 10 sull’autostrada A1 dove sono state inviate due squadre dei Vigili del Fuoco all’altezza dell’uscita di Valmontone in direzione di Roma. L’incidente ha coinvolto tre autovetture e un van, provocando la morte di una persona e il ferimento grave di altre tre.

La vittima è una donna di 62 anni di nazionalità tedesca

I tre feriti sono stati soccorsi dal personale del 118, che è intervenuto sul posto con diverse ambulanze e un elisoccorso. Per permettere le operazioni di soccorso, la carreggiata in direzione Roma è stata temporaneamente chiusa.

Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la polizia stradale, incaricata di gestire la viabilità e condurre i rilievi necessari per chiarire la dinamica dello schianto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
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