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Cronaca

Pisa, Ancri sempre in campo per promuovere la cultura del rispetto del Tricolore

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L’ANCRI (Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana) di Pisa ha reso omaggio al Tricolore anche donando due Bandiere al Polo scolastico “Dino Carlesi” di Pontedera. La manifestazione di onore e rispetto verso il Simbolo delle Repubblica richiamato tra i principi fondamentali dalla nostra Costituzione è avvenuta in occasione della inaugurazione del Polo Scolastico “Dino Carlesi” a Pontedera. È stata la Vice Presidente della sezione ANCRI di Pisa Sabrina Chiellini, in rappresentanza del presidente Mario Cerrai e del consiglio dell’Associazione, a rappresentare gli insigniti al Merito della Repubblica.

Alla cerimonia, oltre alla rappresentante dell’ANCRI e al sindaco di Pontedera Matteo Franconi, sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, l’Assessora regionale all’Istruzione Alessandra Nardini e il Consigliere regionale Andrea Pieroni, il Presidente della Provincia Massimiliano Angori, tutta la giunta di Pontedera, Rappresentati istituzioni scolastiche e delle Forze e Corpi di Polizia oltre all’architetto Alberto Bartalini, il progettista della Scuola e ideatore del Teatro del silenzio di Andrea Bocelli.

Da anni l’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito Italiano (ANCRI) porta avanti programmi di promozione della cultura del rispetto delle bandiere. L’obiettivo prefisso dal Presidente dell’ANCRI Tommaso Bove è quello di coinvolgere il maggior numero di politici, Istituzioni, Enti territoriali, Associazioni, mondo della scuola e cittadini, per assicurare al Tricolore il massimo rispetto e decoro che gli spetta.

Una attività, di promozione della cultura condivisa , che inizia a dare risposte significative se si considera che, come scrive oggi il Prefetto Francesco Tagliente sul Giornale di Pistoia, sono sempre di più i cittadini che segnalano rappresentanti di Uffici pubblici e privati irriguardosi verso i Simboli della Repubblica; Rappresentanti dei Comuni, che indossano la Fascia Tricolore con tenute non consone alla dignità e al decoro di un’insegna di funzione di così alto valore simbolico; Istituti scolastici con Bandiere in uno stato di degrado inaccettabile; organismi di diritto pubblico che abbandonano il Tricolore sui pennoni a brandelli.Come spesso accade – scrive Tagliente – quando il livello di degrado scende al di sotto la soglia di normale tollerabilità, i primi a reagire sono proprio i cittadini. E nei tre casi segnalati sono stati i cittadini che con mail, messaggi o post sui social hanno manifestato il disappunto chiedendo di rispettare il decoro delle Bandiere.“Dobbiamo tenere tutti presente – aggiunge Tagliente che è anche delegato alle relazioni istituzionali dell’ANCRI – che il Tricolore è il simbolo della nostra patria, della nazione, del popolo italiano e delle libertà conquistate. È il simbolo dei sentimenti più nobili e rappresenta l’unità nella Nazione. È il simbolo che ha accompagnato il cammino del nostro Paese nei momenti luminosi e in quelli bui. Anche se non ce ne accorgiamo, anche senza vederlo, il nostro Tricolore lo abbiamo cucito sulla pelle fin dalla nascita. Emerge e si manifesta in circostanze particolari per darci forza, passione e coraggio, specie quando la comunità si trova a vivere momenti d’incontenibile euforia (un grande successo sportivo) o un’emergenza dai risvolti drammatici, in cui i legami sociali si riscoprono più solidi. Quel Tricolore che nel 2006 ha portato l’Italia al centro del mondo sventolando a Berlino, che ha fatto il giro del mondo dopo la vittoria degli Europei, che abbiamo visto sventolare dal podio di Tokyo e dagli altri contesti internazionali, toccando le corde più profonde di milioni di italiani, purtroppo su molti nostri edifici, soprattutto scolastici, pende in condizioni avvilenti”.

Tagliente ricorda il caso di “Una passeggera che ha scritto alla Direzione dell’Aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino lamentando che, ritornata a Roma dopo un viaggio all’estero, all’uscita del Terminal 3 di Roma Fiumicino, non ha potuto fare a meno di osservare le due Bandiere, italiana e europea, presenti in corrispondenza del parcheggio in condizioni a dir poco, vergognose: colori sbiaditi, tessuto liso e stracciato. Ha anche illustrato con delle foto il degrado delle Bandiere domandandosi se sia possibile presentare così il Simbolo per eccellenza del nostro Paese e se è mai possibile che chi arriva in Italia possa vedere, come prima immagine, la nostra Bandiera in quelle condizioni. Con la sua accorata segnalazione ha precisato di essere ritornata in Italia da un Paese dove all’uscita dall’Aeroporto ha visto numerose Bandiere del Paese, belle, integre e con i colori accesi che sventolavano ovunque. Ha concluso la sua segnalazione chiedendo alla direzione dell’Aeroporto quando è prevista la sostituzione.Come è sempre un cittadino – scrive Tagliente – a denunciare il degrado del Tricolore a Cascina (PI). Fa molto male leggere sulla pagina Facebook “Sei di Cascina” il disappunto di un cittadino che il 2 settembre scrive “A distanza di nove mesi dalla segnalazione … le condizioni della Bandiera esposta sull’edificio dell’istituto scolastico omnicomprensivo Borsellino di Navacchio sono peggiorate. Ora è uno straccio. Quella Bandiera è il simbolo del nostro paese, tenerla in queste condizioni significa privarla di ogni valore ma anche violare una legge dello stato che disciplina la sua affissione. Il preside non avrebbe dovuto permettere un tale irrispettoso scempio del Tricolore. Inutile pretendere di insegnare educazione civica, e poi dare un esempio pessimo ai ragazzi”.

Dalla stessa pagina FB, da un post del 14 settembre – precisa Tagliente – apprendiamo con grande gioia che la segnalazione è stata accolta e le Bandiere sostituite. Tagliente cita anche la segnalazione di rappresentanti dei Comuni, che indossano la fascia tricolore con tenute non consone alla dignità e al decoro di un’insegna di funzione di così alto valore simbolico. “Le immagini di alcuni rappresentanti dei Comuni, che indossano la Fascia Tricolore con tenute non consone alla dignità e al decoro di un’insegna di funzione di così alto valore simbolico, evidenziano – sebbene in buona fede – una sensibilità istituzionale molto approssimativa. Con una franchezza che è, anzitutto, segno di stima personale e di profonda considerazione per il mondo delle municipalità italiane – scrive il delegato alle relazioni istituzionali dell’ANCRI – ho sentito il bisogno di sottoporre all’attenzione del presidente dell’ANCI la diffusa tendenza a sottovalutare il ruolo della forma esteriore nelle occasioni ufficiali, snaturandone la rilevanza e riducendo la Fascia Tricolore alla stregua di un mero distintivo di qualifica. Nel giudicare le persone, ho sempre diffidato delle apparenze, a meno che tali persone rivestano una carica elettiva, la più nobile espressione, a mio avviso, della partecipazione di un cittadino alla vita del Paese”. “Ritenendo che mancanza di rispetto per il decoro del Tricolore può essere collegata anche al fatto che le prescrizioni di legge (D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121) sono prive di sanzione – conclude Tagliente – il 4 dicembre 2021, come Delegato ai rapporti istituzionali dell’ANCRI, ho scritto anche ai Presidenti dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato chiedendo una norma sanzionatoria per il mancato rispetto delle disposizioni sul decoro delle Bandiere. Con l’occasione ha rivolto un appello anche a tutti i parlamentari. Nell’immediato il riscontro è andato oltre le previsioni e le aspettative con la risposta favorevole di quasi tutti gli schieramenti politici, ma di fatto non risulta assunta alcuna iniziativa parlamentare. Ho chiesto il soccorso dei parlamentari convinto che la mancanza di rispetto per il decoro del Tricolore accade – lo voglio ripetere – anche perché le prescrizioni di legge (D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121) sono prive di sanzione, diversamente da quelle sulla dignità del Tricolore (vilipendio, danneggiamento, disprezzo, dileggio, distruzione, imbrattamento ecc.), tutelate dalla legge penale.

Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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