Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
“Sono stata costretta a fare il test di paternità per mio figlio di soli tre mesi.
E il padre è proprio Fabio, il mio compagno. Naturalmente, non avevo dubbi. Perché, quindi, l’ho fatto?. E, soprattutto, perché chiedo che venga riportata la notizia sui giornali? Se la fantasia (o la curiosità) vi sta portando chissà dove, leggete, e poi, mi auguro, vi indignerete insieme a me. Perché, delle volte, la becera realtà arriva a superare anche la più fervida fantasia”. Lo scrive Rachele Silvestri, deputata di FdI, ex M5S, in una lettera inviata al Corriere della Sera. “Nel 2019 sono uscita dal Movimento e, dopo un periodo nel gruppo Misto, ho aderito a Fratelli d’Italia. È stata una scelta di cuore e di ragione, perché col partito di Giorgia Meloni condividevo da tempo le idee e il coraggio – ricorda Silvestri -. Circa un mese fa, una persona amica mi racconta che gira la voce che il mio bambino non sarebbe figlio del mio compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d’Italia, a sua volta sposato. Mio figlio sarebbe, quindi, nato da una relazione clandestina, grazie alla quale io avrei anche ottenuto la mia candidatura”, racconta la deputata. “Riuscite soltanto a immaginare come mi sono sentita? Non bisogna essere una donna per capire lo schifo, la violenza, l’umiliazione”, aggiunge Silvestri. “Mi chiedo: ma in quanti modi il corpo di una donna può essere violato, calpestato, abusato? Quante volte il dono della procreazione può essere strumentalizzato e degradato? In nome di cosa è giustificabile la violenza su un bambino appena nato? Non so chi sia stato. Molti, però, hanno scelto di condividere una evidente calunnia, di telefono in telefono, di chat in chat, rendendosi complici di questo schifo – afferma -. E anche chi sa ma ha deciso di non parlare lo è”. “Ho scelto di rendere pubblica questa storia per tutelare mio figlio e Fabio, legittimo papà e mio amato compagno.Il mio augurio è che nessuno sia indulgente con l’autore della calunnia e con chi contribuisce a diffonderla”, conclude nella lettera.Solidarietà è stata espressa a Silvestri dalla la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase, su Twitter. “Vorrei dire a Rachele Silvestri, deputata di Fratelli d’Italia che oggi sul Corriere della Sera racconta la sua storia, che sì, ci siamo indignate con lei. Tutta la mia solidarietà”. Solidarietà anche dalla deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli. “Solidarietà alla collega e deputata Rachele Silvestri vittima di un danno esistenziale enorme che l’ha colpita come donna, madre e politica in modo vergognoso. Si parla bene di difesa delle donne ma l’8 marzo regnava ovunque lo spettegolezzo, il chiacchiericcio, la diffamazione, l’infamia, come io stessa ho dovuto denunciare nel mio intervento in aula contro accuse sessiste peraltro prive di fondamento. Oggi dalle pagine del Corriere, Rachele è stata costretta a difendersi da quella spazzatura, inchiodando i professionisti della menzogna ma nessuno potrà restituire a lei e alle persone colpite il torto subito. Ciò nonostante c’è chi non si ferma e continua nell’opera di fango e denigrazione. Frustrati autori della disinformazione che inventano fake news probabilmente perché ciò che è finto nelle nostre vite è vero nelle loro, tanto da fargli dimenticare la linea di demarcazione. Qualcuno li avvisi che a forza di guardare dal buco della serratura si rimane piegati per sempre”.
Correlati