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Cronaca

PESCARA: SU INQUINAMENTO DELL'ACQUA FOSCHI (FDI-AN) PRESENTA UN ESPOSTO IN PROCURA

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Tempo di lettura < 1 minutoCasi di gastroenterite che avrebbero colpito molte persone, in particolare bambini, dopo aver fatto il bagno al mare

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Redazione

Pescara – Se davvero le acque adriatiche fossero inquinate allora ci sarebe un allarme per la salute pubblica. "Attivare ogni forma di tutela al fine di prevenire e reprimere qualsivoglia comportamento foriero di inquinamento che provochi nocumento al territorio ed ai cittadini che lo abitano". E' quanto si legge in un esposto che il portavoce provinciale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Armando Foschi, ha presentato alla Procura della Repubblica di Pescara relativamente al presunto inquinamento delle acque della costa del capoluogo adriatico. La denuncia e' stata inviata, per conoscenza, anche al prefetto. "Da alcuni giorni – scrive l'esponente politico – la stampa riporta notizie in merito a casi di gastroenterite che avrebbero colpito molte persone, in particolare bambini, dopo aver fatto il bagno al mare. Tanti sembrano essere anche i casi di dermatiti, causati sempre dall'acqua marina. Sempre secondo gli organi di informazione, una segnalazione evidenzia la presenza di 'Impetigine': una infezione contagiosa dovuta a germi piogeni che colpisce specialmente i bambini piccoli aggredendo gli strati superficiali della cute, volto e arti. Per alcuni pediatri – viene rilevato nell'esposto – la causa e' lo stafilococco, probabilmente presente nell'acqua del mare e in parte anche sulla sabbia". Foschi, inoltre, rileva che "negli ultimi tempi, alcune condotte fognarie, a seguito di guasti e/o rotture, pare abbiano sversato liquami non depurati nel fiume Pescara, ossia in mare". Il portavoce provinciale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale chiede pertanto nell'esposto "che venga avviata un'indagine sui fatti" narrati "per accertare se vi siano responsabilita' sulle conseguenze di quanto accaduto e se vi siano state azioni omissive e/o dolose da parte delle autorita' e istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica, chiedendo provvedimenti, ai sensi di legge, per coloro che dovessero risultarne responsabili"

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