PERCHÉ INCORAGGIARE QUANDO NON C'É NULLA SU CUI SPERARE?

DI CHRISTIAN MONTAGNA

"La consapevolezza della gravità e dell'acutezza dei problemi che il sud Italia, più del resto del Paese, si trova ad affrontare, non deve indurre ad atteggiamenti di rinuncia e sfiducia." Sono queste le parole che il nostro caro Presidente della Repubblica ha inviato al convegno "Con il Sud sostenibile, la nuova linea del cambiamento." Ma su quali basi si chiede al popolo di avere speranza nel futuro? In una nazione alla deriva, con un tasso di disoccupazione alle stelle ci chiedono di essere fiduciosi. Ma purtroppo a noi avete lasciato soltanto la speranza; il potere di cambiare le cose l'abbiamo affidato a voi. E ripeto, purtroppo! Il sud Italia che da sempre ha risentito maggiormente della crisi nazionale, abbandonato a se stesso, é il cosiddetto "figlio di nessuno". Lei, dall'alto del suo bel Quirinale, come Zeus dall' Olimpo, ci incita a non assumere atteggiamenti di rinuncia. Ma Lei lo sa che al Sud c'é gente che rinuncerebbe addirittura ad essere italiano pur di non vivere questa tremenda precarietà? Non se ne può più di frasi fatte e promesse da marinai, c'è bisogno di concretezza. I giovani che rappresentano il futuro del paese, preferiscono lasciare affetti e famiglie pur di non omologarsi alla massa di nullafacenti o arruolarsi nell'esercito criminale. E se i giovani continuano questo esodo di massa, chi penserà al futuro del nostro Paese? C'è la camorra, c'è la mafia, c'è la disoccupazione ma nulla di tutto ciò si riesce a debellare.Ma perché mio caro Presidente? Forse a qualcuno tutto ciò fa comodo o semplicemente non interessa trovare una soluzione? É facile essere fiduciosi quando a fine mese gli accrediti degli stipendi fioccano puntuali come orologi svizzeri. Ma si pensi invece a chi lavora per anni e anni a nero, senza potersi assicurare una pensione e con uno stipendio che nemmeno nell' antico Medioevo si percepiva. Con quale coraggio possiamo dire a queste persone di essere fiduciosi? Forse nessuno sa che intere famiglie del meridione vivono la fame, quella vera. Le immense file d'attesa per accaparrarsi l'ultima novità della tecnologia, sono una vera e propria offesa per tutte quelle famiglie che arrancano ad accaparrarsi il pezzo di pane. D'altronde, l'assurda disparità tra le classi sociali è sempre stato il vero cancro di questo paese. Ma lei caro presidente forse tutto questo non lo sa. Ben venga l'ottimismo ma perché continuare ad incoraggiare quando non c'è nulla su cui sperare?