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PENSARE DI "PENSARE" NON E' SEMPRE CIO' CHE SI CREDE VERAMENTE

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Tempo di lettura 3 minutiQuando una convinzione diventa un automatismo smettiamo di provare a cambiare la nostra realtà.

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Sara Galea

La vita ‘’dell’uomo’’  è decisa dalle convinzioni che sono scritte, e radicate, nella sua mente. Queste nascono da tre cause: le persone che si frequentano, i libri che si leggono e le proprie esperienze.

Ognuno di noi, vivendo in un determinato ambiente, in maniera involontaria acquisisce tutte le buone, e le cattive, abitudini diventando il prodotto di un’opera involontaria/volontaria dell’ambiente. Ogni persona, secondo la propria natura, infatti cerca di assecondare il piacere degli altri per favorire i propri bisogni di socializzazione, di affetto, stima,  etc.  , assecondando,  quindi, il prossimo con la propria vita  per stare bene con se stesso.

"Le convinzioni più delle bugie sono nemiche pericolose della verità."

F. Nietzsche

Dal sito convinizioni.it ho estratto una curiosità per mostrare il funzionamento delle convinzioni,  perché tutti noi, come abbiamo compreso,  siamo un sistema di convinzioni, e viviamo secondo questo sistema. Non esiste un pensiero, una parola o un’azione che possa prescindere da questo tessuto interiore di credenze, e lo esprimiamo in ogni nostra manifestazione.
Il problema è che non scegliamo consapevolmente le convinzioni secondo cui vivere, poiché la maggior parte di queste sono inconsce e derivano dall'educazione ricevuta, quindi da credenze dei nostri genitori (ed educatori in generale) che, a loro volta, le hanno apprese dai loro predecessori. In altre parole, la maggior parte delle credenze che abbiamo, e secondo cui viviamo, non sono neppure nostre, ma ora veniamo a questo  curioso racconto: In India, quando catturano elefanti ancora piccoli, per trattenerli, li legano a un paletto sufficientemente robusto. Nonostante ci provino, gli elefantini non riescono a liberarsi. Passano gli anni, gli elefanti diventano adulti e forti, eppure rimangono attaccati allo stesso paletto. Potrebbero facilmente sradicarlo con una sola zampata, ma non sanno di poterlo fare…
Anche noi abbiamo lo stesso comportamento degli elefanti, perché quando una convinzione diventa un automatismo smettiamo di provare a cambiare la nostra realtà.

Le nostre convinzioni sono frutto di una vita in cui siamo stati plasmati e forgiati da ambienti, genitori, istituzioni etc,  assorbendo un’enorme quantità di idee che ad un certo punto fanno parte di noi, e che diamo per scontate senza   dubitare che scontate non lo sono affatto.
Non siamo consapevoli che qualsiasi schema mentale rappresenti un limite per noi, e che possa essere rimesso in discussione e spazzato via con una sola «zampata»,  perché non sappiamo di avere il potere di liberarci di tutti i paletti che ci tengono incatenati a quella che crediamo essere l’unica realtà possibile.

Le realtà possibili sono infinite così come illimitato è il  nostro potere di crearle.
Il segreto è dunque comprendere che non esiste una realtà oggettiva:  è il nostro personale modo di percepire il mondo che crea la realtà che viviamo. Quando ci accorgiamo che non c’è un destino ostile che ci impedisce di essere felici, ma il nostro atteggiamento verso la vita, smettiamo di sentirci indifesi e ci riappropriamo del potere personale.

Quindi il potere di essere felici lo abbiamo soltanto noi, con le nostre convinzioni positive, auto potenzianti, e che ci stimolino infinite emozioni, e input di crescita e creazione.

Al dunque: vai con chi è meglio di te e fanne le spese, perché se si  frequentano persone che hanno già realizzato nella vita degli  obiettivi,  la mente farà di tutto per simulare gli stessi risultati, e schemi, cercando  così la stima  di quell’ambiente e azionandosi per brillare in cultura, velocità, logica, strategia, etc.

Importante poi leggere almeno un libro al mese, magari riguardante le attività che si svolgono nella  vita, questo  darà la possibilità di informare, e  addestrare, la mente in maniera da renderla, e predisporla, al meglio  di se: nelle scelte, nell’organizzazione, nelle decisioni, nelle idee, ed altro, modificando in positivo le sue credenze. Se poi si leggesse un libro a settimana, magari sulle attività che si svolgono nella vita,  si diventerebbe degli eccellenti, e si potrebbe  gestire dei rapporti in maniera imprescindibile. Insomma, la cosa più importante per raggiungere la felicità è, 1 prendere coscienza, e consapevolezza, di chi siamo e cosa vogliamo; 2 allenarci, organizzarci, predisporci, e prepararci per il grande cammino della vita; 3 frequentare l’ambiente coerente con ciò che vogliamo essere e fare; 4 ricordarci sempre che per realizzare la vita per come la vogliamo dobbiamo accogliere l’idea che riceviamo tutto dalle  nostre ‘’ idee’’ ,o archetipi; dalla volontà, dalla costanza, dalle competenze che mettiamo in campo e, oltretutto, 5 calcolando i limiti per superarli, e immaginando eventuali  blocchi si potrebbero trovare sul cammino  per realizzare, in maniera anticipata, possibili strategie per superarli.

In conclusione la felicità è uno stato dell’essere, mentale, che si realizza con un lavoro certosino, e  laborioso, calcolando e pianificando la vita, quantificando ogni virgola,  punto e punto e virgola servano per realizzare la propria felicità…