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Pd spaccato in due? Si, ancora una volta. E qual'è la novità? Dopo l'intervento del segretario che ha detto ok al congresso ma in tempi rapidi (aprile) è scontro con la road map per le elezioni con la minoranza che chiede tempi più lunghi (settembre-ottobre). La direzione del Pd, a questo punto, a quanto si apprende, si chiuderà con il voto su due mozioni contrapposte: da un lato quella di maggioranza che convocherà l'assemblea per indire subito il congresso, dall'altro quella della minoranza che chiede tempi più lunghi, settembre-ottobre, per il congresso.
"Credo che sia buon senso da parte di chi ha responsabilità di conduzione di una comunità accettare l'invito a fare il congresso prima delle elezioni". Lo ha detto Matteo Renzi parlando alla cruciale direzione del Pd sul futuro del partito e sul voto dopo il referendum e la sentenza della Consulta sull'Italicum.
"Non possiamo più prendere in giro la nostra gente – ha detto in un altro passaggio – potete prendere in giro me ma non la nostra gente. Nel pieno rispetto dello statuto, con le stesse regole dell'ultima volta" si faccia il congresso. "Così che non si discuta da domani sulle regole. Ma torni la politica".
"Io non sarò mai il custode dei caminetti, preferisco il mare aperto della sfida che la palude. Facciamo il congresso e chi perde il giorno dopo dia una mano, non scappi con il pallone, non lasci da solo chi vince le primarie, non faccia quanto avvenuto a Roma".
Intanto Michele Emilianoi ufficializza la sua discesa in campo per il congresso: "Quella di candidarmi alla segreteria è una cosa che sento di fare, necessaria". Ma, sottolinea Emiliano: "Un congresso ad aprile senza conoscere la legge elettorale, senza sapere quante sezioni sono commissariate e con la Pasqua in mezzo è una di quelle cose è una di quelle cose che fa rischiare la scissione". No al congresso in favore di una conferenza programmatica da Andrea Orlando. "Il nostro statuto e il modo in cui si celebrerà il congresso non è adeguato ad una vera discussione perché è stato pensato in una fase diversa e serviva solo alla legittimazione del leader mentre noi dobbiamo costruire una piattaforma politica. Sarebbe come fare le tagliatelle con la macchina da scrivere e non credo che a fine percorso si sarà esaltata la partecipazione popolare". In questi termini Andrea Orlando esprime in direzione i suoi dubbi sul congresso anticipato proponendo una conferenza programmatica.
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