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Redazione
E' caccia al nuovo Capo dello Stato. Un politico che non indossi la 'casacca' del Pd, 'low profile' ma affidabile e allo stesso tempo autorevole, preferibilmente che abbia smesso l'attivita' parlamentare.E' questo l'identikit che, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe fornito il premier Matteo Renzi ai suoi per il futuro Capo dello Stato, e sul quale si sarebbe raggiunto un accordo di massima anche con Forza Italia. Regge per ora l'asse tra largo del Nazareno e il partito azzurro.La premessa e' l'intesa sull'Italicum 2: domani la legge elettorale sara' incardinata nell'Aula del Senato senza il voto della commissione, non comincera' neanche la discussione, se ne riparlera' il 7 gennaio. Ma nella legge elettorale verra' inserita la 'condizione' chiesta dagli azzurri, entrera' in vigore a settembre 2016. Su questo punto e' d'accordo anche l'ala rappresentata da Raffaele Fitto. L'europarlamentare azzurro che 'controlla' circa 40 parlamentari ieri sera a cena ha visto il plenipotenziario azzurro Denis Verdini. C'e' l'ok alla riforma del sistema di voto, se conterra' nero su bianco la certezza che la finestra elettorale in primavera sara' 'chiusa'.
Per quanto riguarda l'elezione del successore di Giorgio Napolitano l'obiettivo e', spiegano dalla maggioranza dem, allargare lo 'schema' a tutte le forze politiche, anche se gia' si mette in conto che il Movimento cinque stelle non si siedera' neanche al tavolo. Al momento nomi non sono stati fatti, Silvio Berlusconi nei suoi ragionamenti privati avrebbe avanzato il nome di Sergio Mattarella, ma in campo c'e' anche l'ipotesi Sabino Cassese, una figura che – viene spiegato – sarebbe gradita anche all'attuale Capo dello Stato.
"A Renzi – sottolinea un parlamentare vicino all'ex sindaco di Firenze – serve una personalita' di garanzia e verra' individuata una persona che corrisponda a questo profilo".
La convinzione e' che anche la minoranza del Pd difficilmente potrebbe sfilarsi.
In realta' i 'desiderata' della minoranza dem sono noti: il profilo e' quello di un politico autorevole che provenga proprio dall'area di sinistra.
Una condizione non dirimente, sottolineano sempre fonti parlamentari, per il premier. "Serve – questo l'identikit che viene suggerito dalle stesse fonti – un presidente che sappia gestire le forze politiche e i passaggi parlamentari, che firmi l'Italicum e possa sciogliere le Camere all'accorrenza".Non prima del 2016 in ogni caso, su questo punto Fi e' netta.
In realta' il partito azzurro punta ad un altro scopo: Berlusconi a febbraio – lo ha annunciato lui stesso in diverse occasioni – riavra' la sua 'liberta'', ma si starebbe studiando la possibilita' di ridare al Cavaliere la piena agibilita' politica, ovvero la possibilita' di candidarsi.
Lunedi' Fitto incontrera' Berlusconi: l'obiettivo dell'ex ministro e' quello di chiudere un accordo sul partito, ma la partita sul Quirinale pesa, visto che l'europarlamentare ha dalla sua parte quasi un terzo dei parlamentari. L'ex premier avrebbe riallacciato i contatti anche con Angelino Alfano.
Il 'dossier' Colle e' comunque ancora da aprire, visto che Renzi aspettera' fino all'ultimo minuto prima di scoprire le carte per poi provare a mettere in pratica il 'metodo Ciampi'.
La minoranza del Pd ha gia' fatto sapere che non fara' alcun nome prima della prevista Assemblea, proprio per aspettare le mosse del Capo dell'esecutivo e non bruciare alcuna candidatura. L'identikit fornito da Renzi – un politico, non Pd – difficilmente sara' 'appoggiato' da tutto il partito. Ma senza un accordo interno, spiega un altro renziano, non e' escluso che si possa puntare su un 'piano B', su un nome vicino al presidente del Consiglio, tipoGraziano Delrio o Paolo Gentiloni.
Scenari assolutamente prematuri, ma che si 'rincorrono' in Transatlantico dopo che il presidente della Repubblica ha ufficializzato che il suo addio e' ormai imminente.
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