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Redazione Lazio

PD E M5S DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

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Tempo di lettura 3 minuti Questa è la nostra linea politica.” Qual è la somiglianza tra PD e Movimento Cinque Stelle?

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Emanuel Galea

Il 13 maggio 1940, alla Camera dei Comuni, Winston Churchill ha indirizzato ai membri del Parlamento uno dei suoi più celebri discorsi, trovandosi l’Inghilterra davanti “ la più terribile delle ordalie” .

Sono rimaste nella storia le sue  sofferte ma decise parole:  “Dico al Parlamento come ho detto ai ministri di questo governo, che non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore”.  Simili parole, nella situazione critica nel quale si trova il nostro Paese non le si aspettano di certo  da Grillo, ma da Bersani sì. Venerdì 10 maggio 1940 Winston Churchill riceveva da Sua Maestà l’incarico di formare un nuovo governo. Essendo l’Inghilterra,  in quel frangente, nella fase preliminare di una delle più grandi battaglie della storia, c'era “l'evidente volontà del Parlamento e della nazione che questo fosse concepito sulle basi più larghe possibili e che includesse tutti i partiti”***

Il saggio leader inglese non perse tempo. Riporto ancora, parola per parola, dal discorso di Churchill: “E’ stato  formato un gabinetto di guerra di cinque membri rappresentanti, con il Partito laburista, l'opposizione, e i Liberali, l'unità della nazione. Era necessario che questo venisse fatto in un solo giorno in considerazione dell'estrema urgenza e durezza degli eventi”

Il 22 marzo scorso il Presidente Napolitano dà un pre – incarico a Bersani per verificare  una eventuale maggioranza sicura a sostegno di un governo PD. Proprio in questa fase critica, essendo Bersani già da tempo consapevole di non avere maggioranze assolute, ci si aspettava da lui un sussulto di amore per il paese e magari, pronunciando un mezzo discorso, non uguale ma simile a quello del grande statista inglese, che avvicinasse le forze in campo per avviare una qualche forma di un governo condiviso per il bene della nazione. Il Primo Ministro inglese non lesinava raccomandazioni ai suoi parlamentari : “Ritengo,nel pubblico interesse, di chiedere allo Speaker che il Parlamento sia convocato oggi. ”Questo tipo di discorso non ha sfiorato affatto la mente di Bersani. Lo Statista insisteva  nell’ incitare i parlamentari ad andare avanti : “Voi chiedete: qual è la nostra linea politica? Io rispondo: fare la guerra per terra, mare, aria. Guerra con tutta la nostra potenza e tutta la forza che Dio ci ha dato, e fare la guerra contro una, nell'oscuro mostruosa, tirannia insuperata e doloroso catalogo del crimine umano.

Questa è la nostra linea politica.” Qual è la somiglianza tra PD e Movimento Cinque Stelle? Il primo, con la voce di Bersani,  va avanti come un disco rotto, insistendo che solamente loro e nessun altro possa salvare l’Italia e pertanto non accettano alleanze con il Pdl. Il M5s , l’altra faccia della stessa medaglia, ribadisce che non da la fiducia a nessuno perché tutti, all’infuori di loro stessi, sono corrotti, collusi. Lo stesso movimento che già ha rimangiato le sue certezze sulle diarie. Ora si capisce perché non insiste sull’abolizione dei rimborsi ai partiti. Sono bastati pochi  giorni e già gli fa gola uno stipendio “onorevole” e fra poco c’è da scommettere che daranno battaglia per la conservazione di tutti i privilegi acquisiti.

Ritornando al discorso dello Statista, appassionato della sua patria, egli, insisteva col :“fare la guerra per terra, mare, aria. Guerra con tutta la nostra potenza e tutta la forza che Dio ci ha dato, e fare la guerra contro una nell'oscuro mostruosa tirannia insuperata e doloroso catalogo del crimine umano. Questa è la nostra linea politica”. Bersani, se avesse voluto essere credibile nel predicare quel cambiamento che solamente lui e nessuno fuori di lui potrebbe fare, sarebbe ancora in tempo per intavolare quel discorso nobile stringendo un patto con le altre forze , sostituendo il termine “crisi”al posto di “crimine” e “ lavoro, equità, giustizia” a posto di  “terra, mare, area”. Il Movimento Cinque Stelle, per sua scelta non intende partecipare alla soluzione della crisi e fino ad ora non ha avanzato alcuna proposta degna di questo nome. Bersani, l’altro rovescio della medaglia, fino ad ora si è limitato a corrergli dietro.

Tutto questo mentre lo Stivale affonda. Bersani pretende di avere l’incarico pieno. Ebbene sia. Prenda l’esempio di chi si era trovato nei guai prima di noi. Che metta da parte il suo falso orgoglio, per l’Italia e per la sua gente, affronti la piazza e faccia un discorso come fece Churchill a suo tempo: “Assumo il mio incarico con slancio e speranza. In questo frangente, in questo momento, mi sento in diritto di chiedere l'aiuto di tutti e di dire: "venite dunque, andiamo avanti assieme con le nostre forze unite". Sappia Bersani che un passo del genere non lo umilierebbe ma  sarebbe la sua forza, dentro e fuori il partito.
 
***Traduzione libera dal discorso di Winston Churchill
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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