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Politica

Il Pd alla resa dei conti, Renzi: “Cercano di mettermi da parte ma non ci riusciranno”

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Il Pd ora deve tirare le somme di una sconfitta elettorale che brucia. “Sono mesi che cercano di mettermi da parte, ma non ci riusciranno nemmeno stavolta”, assicura Matteo Renzi nell’e-news che, rispondendo alla domanda sul fatto che deve “andarsene per sistemare i problemi”, dice che “questa non è una novità, visto che hanno studiato vari modi per dirmelo: le prove false di Consip, la polemiche sulle banche, le accuse sulla mancata crescita”, le elezioni in Sicilia, cioè “utilizzare ogni mezzo per togliere di mezzo l’avversario scomodo. Che poi è l’obiettivo di chi è contro di noi”.

“Abbiamo Paolo Gentiloni che oggi è a Palazzo Chigi ed è un nome spendibile – sostiene Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera –  Ce ne sono tanti di nomi spendibili e Renzi lo ha detto chiaramente a Napoli: lavoro per portare il Pd a Palazzo Chigi e non per portare Matteo Renzi. Abbiamo bisogno dell’alleanza più ampia possibile, con un programma concordato. Nel nostro partito – prosegue Rosato – ci sono per fortuna più personalità capaci di assumersi grandi responsabilità. Gentiloni è sicuramente una di queste, lo dimostra con il suo lavoro. Il candidato del Pd resta Renzi, legittimato dalle primarie.  Poi – aggiunge – siamo per costruire squadra ampia e programma condiviso. Per questo resta un invito aperto, sincero e pressante a tutta la sinistra a lavorare insieme per non lasciare il paese in balia di Salvini e Grillo”.

“Renzi – sottolinea il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano – deve prendere atto che il suo piano di perdere le elezioni in modo controllato, per non perdere il ruolo, non funziona. Perché rischia di essere una tale debacle dal punto di vista elettorale da non consentirgli neanche la difesa dei suoi, come li ha in qualche occasione chiamati”. Per Emiliano, “se uno fa il segretario del più grande partito della sinistra europea con lo spirito di salvaguardare i suoi e se stesso, fa un peccato ancora più grave di quelli che ho contestato a Renzi finora, perché sta distruggendo l’unica speranza di cambiamento reale di questo Paese”. Per il governatore pugliese, “il ragionamento che forse” Renzi “sta facendo”, è che “se dovessimo perdere le elezioni, anche se dovessi avere distrutto tutto il fronte del centrosinistra, io porto a casa come minimo il 15-20%, mi porto un po’ di deputati amici miei e in qualche maniera mi sono difeso”. “Come se – ha sottolineato Emiliano – stessimo giocando a Risiko”.

Cerca di smorzare i toni il ministro della Cultura, Dario Franceschini: “Non avrebbe senso intestare la sconfitta in Sicilia a Matteo Renzi”, “non avrebbe senso usare strumentalmente il risultato per fini interni”, “non avrebbe senso una resa dei conti nel Pd, che infatti non ci sarà” afferma. “In due settimane – spiega – si deve raggioungere un’alleanza tra le forze che stanno oggi nel campo del centrosinistra, da costruire in vista delle elezioni politiche”. “L’onda populista che ha colpito l’Europa – spiega Franceschini – ha investito anche l’Italia. E il voto siciliano, che precede di qualche mese il voto nazionale, deve farci capire quale rischio stiamo facendo correre al Paese: consegnarlo alle forze antisistema. Ora, a fronte dei dati economici che ci descrivono in crescita, e a fronte della prospettiva di partecipare l’anno prossimo al processo di rilancio dell’Unione con un governo europeista, chiedo: davvero l’area di centrosinistra non ha interesse a reagire?”. “Lo so – aggiunge -, le lacerazioni sono fresche e i rapporti complicati. Ma si può avere per una volta un approccio pragmatico? Il nuovo sistema di voto porta a costruire delle alleanze. Nei trecento collegi uninominali, dove vince chi prende un voto in più degli altri, questo campo non sarebbe competitivo se si presentasse diviso. Eppure questo campo esiste. Perciò rivolgo un appello a chi di questo campo è parte: per quanto sia attraversata da forti divisioni, è un’area che ha sostenuto i governi Letta, Renzi e Gentiloni, amministra insieme regioni e comuni”. “Non penso all’Ulivo né all’Unione – precisa – ma ognuno potrebbe collaborare col suo simbolo e leader”.

E uno dei padri nobili del Pd, Walter Veltroni,  ribadisce ‘il sogno della mia vita, che si è interrotto e va ripreso: è il sogno di un partito riformista che potesse conquistare il consenso della maggioranza degli italiani. Nel 2008 prendemmo 12 milioni di voti. La sinistra è portata ad avere in sogno, se non c’è questo la partita è perduta”

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Castelli Romani

Frascati, Emanuela Bruni: “Un’estate Tuscolana da dimenticare”

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“La stagione estiva volge al termine ed è tempo di riflessioni sull’estate appena trascorsa, in altri paesi del circondario la stagione turistica e culturale è ancora promettente con un settembre scoppiettante, Frascati invece mostra un andamento in totale regressione. Incapace ancora una volta di un pensiero di ampia visione e proposta”. È molto duro il commento del consigliere comunale Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città di Frascati, sulle dichiarazioni del delegato all’estate Tuscolana, Fabrizio Federici, che ha parlato di “un miracolo” in quanto “abbiamo organizzato l’Estate Tuscolana con un budget di circa 12 mila euro”.
La consigliere Bruni evidenzia subito un dato oggettivo che discosta immediatamente dai numeri forniti da Federici:

la consigliera comunale di Frascati, Emanuela Bruni

“Dopo un avvio di stagione, prosegue nel suo comunicato, con l’ organizzazione della Festa della musica di fine giugno per cui l’ Amministrazione tuscolana ha avuto circa 24 mila euro che non ha dato i frutti, l’estate tuscolana si è svolta presso il cortile delle Scuderie Aldobrandini con il sempre esaurito, delle manifestazioni in gran parte organizzate e sostenute da alcune realtà economiche e dalle Associazioni del territorio.
Il sempre esaurito, che in realtà non è servito neppure a soddisfare la domanda dei residenti, considerando l’esiguità dei posti disponibili, un centinaio o poco più.
Era prevedibile il sold out ma non soddisfacente per una cittadina che in estate la sera diventa meta di svago della Capitale.
Encomiabili le Associazioni che hanno dato il meglio che potevano, ma langue la capacità programmatica dell’ Amministrazione”
.
In effetti se si guarda con attenzione il cartellone dell’Estate Frascatana si ci accorge che sono state le associazioni a tenere banco riuscendo a produrre eventi anche se limitati dal punto di vista delle location e dei posti a disposizione.
La Bruni, che in passato, ha già gestito direttamente da assessore alla Cultura la macchina dell’Estate Tuscolana ribadisce con forza e con senno il fatto che “non è solo una questione di fondi. La Regione Lazio ha sempre stanziato tra i 10 mila e i 14 mila euro annui, come quest’anno, e come alcuni cittadini ben ricordano, i fondi venivano stanziati, negli anni pre-covid, con grandissima difficoltà e con il contagocce rispetto all’attuale erogazione.
Non ci si può sempre far scudo della carenza di risorse economiche e lamentarsi dell’esiguità, raccontando favole a chi non è del mestiere!”

Un attacco nella sostanza delle azioni che, stando alle parole del consigliere Bruni potevano essere diverse e, di sicuro, proficue.
“Frascati, – aggiunge Bruni – ha scarsità di fondi, è noto, ma organizzare eventi estivi coinvolgenti e aperti a tutti (turisti e cittadini) dovrebbe essere l’obbiettivo di ogni amministratore, eletto o delegato, perché il buon andamento della stagione significa innescare un processo virtuoso di rilancio delle attività commerciali del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e dei visitatori nonché dare slancio al turismo sul territorio che scivola ogni giorno sempre più in basso. Inoltre le estati tuscolane per molto tempo, nei decenni passati, sono state realizzate grazie all’oculata ricerca di sponsor a fronte di cartelloni coinvolgenti su cui investire che hanno spesso portato a fare manifestazioni a costo zero per l’ Amministrazione.
Questa estate invece abbiamo visto una città vuota, in continuo degrado e soprattutto incapace di progettare a breve e medio termine”
.
Un “j’accuse” di tutto rispetto che si completa nella finale del comunicato:
“Per questo non ci si può neppure improvvisare come organizzatori di eventi!”
L’auspicio che Emanuela Bruni fa per la città di Frascati si lega all’imminente inizio del Giubileo 2025 che potrebbe, ci si augura, risollevare le sorti della città tuscolana
“In questi giorni la Regione Lazio, chiude il suo comunicato, sta predisponendo bandi straordinari per gli eventi culturali in visione del Giubileo 2025, l’auspicio è che l’amministrazione ne sappia usufruire per ridare dignità ad una cittadina che ha sempre fatto del turismo culturale un suo fiore all’ occhiello, evitando così a fine anno, di trovare la scusa che è sempre una questione di scarsità di fondi!”
Un auspicio nel quale confidiamo tutti noi che vorremmo ritornare a vedere, ogni giorno, la straordinaria bellezza della città di Frascati.

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Cronaca

Municipio VI delle Torri di Roma, la denuncia del Presidente Nicola Franco: “Vent’anni di silenzio sui Benefit Ambientali”

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Un grido di protesta che risuona non solo nelle strade del Municipio VI, ma anche nei palazzi del potere romano

Il Presidente del Municipio VI delle Torri di Roma, Nicola Franco, ha lanciato una dura critica nei confronti della gestione dei benefit ambientali che, da oltre vent’anni, non sono mai stati destinati al suo territorio nonostante la presenza di impianti di trattamento rifiuti che servono non solo Roma, ma decine di comuni della regione. Le sue dichiarazioni, contenute in un comunicato stampa, hanno scosso il dibattito politico romano, mettendo in luce una problematica che, secondo Franco, ha troppo a lungo penalizzato i cittadini del Municipio VI.

“Il nostro territorio è stato trattato come la pattumiera del Centro Italia”, ha affermato Franco, riferendosi agli impianti Ama e Porcarelli che, da anni, operano nel versante prenestino-casilino del municipio. Questi impianti non solo gestiscono i rifiuti di Roma, ma anche quelli provenienti da oltre 50 comuni dell’area metropolitana. Eppure, nonostante l’impatto ambientale devastante che queste strutture hanno sul territorio, con miasmi, inquinamento e un’alta incidenza di malattie, i cittadini del Municipio VI non hanno mai beneficiato dei fondi ambientali previsti dal Decreto Commissariale n. 15 del 2005.

Secondo quanto riportato dal presidente del municipio, la Regione Lazio ha finalmente risposto alle numerose richieste di chiarimento solo lo scorso 31 luglio, spiegando che i benefit ambientali dovrebbero essere utilizzati per interventi a favore delle comunità che ospitano tali impianti. Tuttavia, nonostante il decentramento amministrativo esistente da più di dieci anni, nessuno di questi fondi è stato mai speso per migliorare il territorio del Municipio VI. “Parliamo di almeno 20 milioni di euro”, sottolinea Franco, “che non sono mai stati utilizzati per il nostro territorio.”

La rabbia del presidente è evidente quando chiede spiegazioni al Comune di Roma riguardo l’uso di questi fondi: “Quanti e quali interventi sono stati fatti sul nostro territorio con i benefit ambientali dovuti?” La sua proposta è chiara: aprire un centro di credito dedicato, in modo che i fondi destinati al territorio possano essere direttamente gestiti dal Municipio VI. Questo permetterebbe di realizzare interventi urgenti e necessari, come la bonifica dei terreni inquinati, la mitigazione degli odori nocivi e la costruzione di infrastrutture cruciali per ridurre l’impatto dei mezzi pesanti che attraversano quotidianamente la zona.

La denuncia di Franco è anche un appello alle istituzioni comunali, in particolare al Sindaco Roberto Gualtieri e agli assessori competenti, affinché prendano immediati provvedimenti per correggere questa ingiustizia. “Non possiamo più ignorare la sofferenza dei nostri cittadini”, conclude Franco, esprimendo la speranza che questa situazione, definita “la Terra dei fuochi di Roma est”, possa finalmente trovare una soluzione.

Il comunicato di Nicola Franco rappresenta un grido di protesta che risuona non solo nelle strade del Municipio VI, ma anche nei palazzi del potere romano. La questione sollevata mette in luce la necessità di un’azione rapida e decisa per riparare a un’ingiustizia che ha pesantemente gravato su una comunità già afflitta da numerose problematiche. Ora la palla passa alle autorità comunali, chiamate a rispondere delle proprie responsabilità e a garantire che i fondi destinati alla salvaguardia ambientale vengano finalmente utilizzati per il benessere di chi vive quotidianamente le conseguenze di una gestione dei rifiuti poco attenta e rispettosa.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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