Costume e Società
Pasqua, tra pietanze tipiche e prelibatezze: ecco i consigli del nutrizionista
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E’ oramai primavera anche se il tempo sta facendo qualche scherzo, fra non molto avremo tutti la famigerata prova costume, ma nel frattempo di mezzo ci sono le prelibatezze di Pasquali che nessuno vuole rinunciare, ma in genere ci fanno restare a bocca aperta quando passato il periodo pasquale ci mettiamo sulla bilancia e vediamo l’ago che ci dice che siamo ingrassati di qualche chiletto. Ma quante calorie ha un pezzetto di uova di cioccolata? Oppure le costolette d’agnello che fanno parte del tipico pranzo pasquale quante calorie hanno? Quanto ne possiamo mangiare per non far impazzire l’ago della bilancia? La Pastiera dolce tipico campano insieme al Casatiello dolce o salto conosciuti e apprezzati in tutta Italia qual è la porzione giusta da poter mangiare e vivere l’esperienza pasquale senza troppi pentimenti?
L’Osservatore d’Italia ha voluto porre queste domanda al nutrizionista Stefano Scafuri, laurea conseguita presso l’Università Federico II di Napoli, attualmente collabora con vari studi in tutta la Campania tra cui a Monte di Procida al “Centro Diagnostica Medica”.
Dottore come dobbiamo comportarci di fronte alle pietanze tipiche del pranzo pasquale?
Attore principale, neanche a dirlo, il Cibo; l’odore inconfondibile della “Pastiera” o il fascino del “Casatiello” hanno il sopravvento su qualsiasi senso religioso o familiare. Naturalmente nessuno rinuncia a gustare le meravigliose specialità gastronomiche normalmente proposte durante il pranzo pasquale o il picnic della Pasquetta, così come sarebbe assurdo vietarsi il classico pezzo di cioccolata dell’Uovo.
Quale sarà il menù di Pasqua?
Ogni famiglia ha le sue tradizioni, ma una cosa è certa – proprio come accade a Natale – con la scusa dei festeggiamenti si tende a mangiare decisamente troppo. E’ difficile stimare con precisione il numero di calorie che si assumeranno, intanto perché ognuno di noi raggiunge la sazietà in modo diverso e in quanto non esiste un menù prestabilito. Iniziamo però dal cioccolato, grande protagonista della tavola di Pasqua. Avrete tutti comprato delle uova? Un pezzetto di cioccolato al latte, il corrispettivo di 50 grammi, equivale in calorie ad un piatto di pasta e fagioli (ovvero quasi 279 calorie), mentre se è fondente a tre cannelloni ( ovvero 250 calorie). La differenza, oltre ai grassi e ai valori nutrizionali, risiede nella proprietà saziante, davvero minima nel caso del dolcetto. Non è tutto. Passiamo poi altri dolci della tradizione, tipici in particolare della regione Campania. La pastiera, una porzione corrisponderebbe a 1\8 di una torta di 25 cm di diametro apporta circa 400 kcal ( il 60% da carboidrati per lo più semplici come saccarosio e lattosio; il 35% da grassi tra cui una modesta quantità di gassi saturi e monoinsaturi). Capirete bene che si tratta di un vero e proprio attentato al benessere e quindi se ne raccomanda un apporto limitato. Il Casatiello nelle sue due forme: dolce e salato, il secondo in particolare da evitare o quantomeno limitarne il consumo in quanto ripieno di formaggio, salame e pancetta e può apportare fino a 600 kcal (45% provengono da carboidrati e il 30 % da grassi per lo più saturi e di origine animale). Il formato dolce, se proprio è consigliabile in quanto una leggera modifica, sostituzione del burro con olio extravergine di oliva, rende più salubre e meno calorico, ma ugualmente buono al palato l’alimento. Pasqua e Pasquetta non sono fatte solo di dolci e spumante. Esistono dei piatti tradizionali, davvero buonissimi, ma molto calorici come per esempio una porzione di lasagne al ragù. Ma, non è tutto!?Le classiche costolette d’agnello, che se fatte semplicemente alla griglia sono abbastanza leggere da digerire, valgono 360 calorie cotte ogni 100 grammi. Consiglio a tutti di non esagerare ed eventualmente, in caso contrario, di smaltire quanto prima le calorie in eccesso partendo sin dal martedì che segue le feste, evitando di ricadere nella trappola rappresentata dall’avanza del menù di festa. Potrebbe essere molto utile nei giorni seguenti aumentare il dispendio energetico praticando un bel po’ di attività ludica all’aria aperta sfruttando l’arrivo delle giornate primaverili. Per quanto riguarda invece i soggetti che presentano patologie tipo diabete, cardiopatie, ipertensione e le persone recentemente operate e o affette da insufficienza renale il mio consiglio è di concedersi solamente piccole e saltuarie deroghe alimentari rispetto al pieno alimentare seguito quotidianamente. Godetevi le vacanze senza esagerare. Buona Pasqua a tutti!!!
Giuseppina Ercole
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Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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