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Al momento il Parlamento é rallentato, ma non fermo. È chiaro che chi sta legiferando con i decreti legge e i dpcm, procedura inevitabile per far presto, ma i decreti legge sono tutti calendarizzati, prima al Senato e poi alla Camera. Certo, a causa della carenza di dispositivi di protezione, di parlamentari in quarantena e di obbligo di osservanza delle distanze, le presenze saranno ridimensionate, ma ci saranno. Ci basta questo?
Premesso che siamo in un regime di guerra dove ciò che conta é ora prioritariamente l’esecutivo (che ci piaccia o meno quello che abbiamo), ci stiamo chiedendo se é giusto o meno che il parlamento abbia ridotto il lavoro.
Lo abbiamo chiesto all’on Francesco Zicchieri (Lega Salvini premier), vicepresidente del gruppo alla Camera.
“Penso che il Parlamento – ha dichiarato l’on. Zicchieri – debba tornare a lavorare a maggior ragione in questo momento particolare per il Paese. Noi siamo pagati dagli italiani per lavorare e come stanno lavorando molte altre categorie è giusto che lavorino i parlamentari”. E alla domanda sui rischi di movimento e di contagio risponde: “Mantenendo fede ai protocolli, usando tutte le dovute precauzioni”.
On.Zicchieri qualcuno propone il Palaeur per le dovute distanze che ne pensa?:
“Usiamo i protocolli qualunque essi siamo ma andiamo a lavorare. Il Paese e gli italiani hanno bisogno di un parlamentare che lavori”.
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