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Roma

PARCO CASTELLI ROMANI, DEGRADO: LA LETTERA E IL VIDEO DI UN CITTADINO

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Tempo di lettura 3 minuti "Sarebbe cosi' assurdo organizzare una "giornata del parco" dove la gente vi viene a dare una mano per liberare il bosco dalle immondizie?"

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Redazione

Castelli Romani (RM) – Un cittadino con la passione per la mountain bike percorre abitualmente i sentieri all'interno del Parco dei Castelli Romani. Stanco di assistere allo scenario di degrado decide di scrivere una lettera aperta all'Ente Parco dei Castelli recapitandola al gruppo Cantiere Ecologia. Il cittadino, a testimonianza di quanto descritto nella lettera ha inviato anche un video visionabile in fondo a questo articolo.

Di seguito la lettera aperta, di un cittadino, all'Ente Parco dei Castelli Romani

Buongiorno,
Mi chiamo Carlo e sono un cittadino indignato

La mia passione per la Mountain Bike mi porta con frequenza almeno bisettimanale a percorrere i numerosi sentieri nel comprensorio Monte Cavo, Tuscolo, Monte Artemisio … all'interno del parco che voi, come Ente, dovreste tutelare.

Brevemente vi elenco tutta una serie di situazioni inquietanti a cui dovreste e potreste porre rimedio:

Manutenzione sentieri
Sui sentieri si trovano con assidua frequenza immondizia, pietre smosse, vegetazione che invade i tracciati, pericoli anche mortali quali baratri o pareti instabili, non segnalati. I tracciati profondamente erosi dall'acqua sono una consuetudine a cui , noi mtbikers e fruitori del bosco, abbiamo fatto l'abitudine….

Alcune situazioni nell'ultimo disboscamento fatto a Colle Iano, l'anno scorso, hanno prodotto situazioni di potenziale pericolo che soltanto il caso non ha fatto verificare. Quando le pendenze della montagna sono molto elevate non si può disboscare … lasciando una pianta per 40 metri quadrati…

Nonostante io percorra 2500-3000 km/anno all'interno del parco, si contano sulle dita di una mano le occasioni di incontri con i guardiaparco , peraltro sempre visti a bordo di pick-up fuoristrada con cassoni vuoti ed immacolati (a cosa serve un cassone se non per riporre qualche attrezzo, raccogliere immondizie o altro?)

Tutte le banchine delle strade asfaltate all'interno del parco sono disseminate di immondizia quali buste e bottiglie di plastica, che vanno ad intasare caditoie e trappole per l'acqua, causando allagamenti quando piove.

Ovunque, nel bosco, sono abbandonati rifiuti ingombranti di ogni genere: lavatrici, tazze del bagno, secchi di plastica o lamiera, migliaia di sacchetti contenenti calcinacci, laster di eternit… rifiuti di cui la gente evidentemente si libera, nottetempo, senza che nessuno di voi faccia nulla per prevenirlo o porne rimedio. Il colmo si è raggiunto un paio di anni fa alla Madonnetta di Rocca di Papa (sotto MonteCavo) , in cui sono state abbandonate alcune carcasse di automobili , evidentemente rubate o …"smaltite" da qualche "sfasciacarrozze" criminale.

Sarebbe cosi' assurdo organizzare una "giornata del parco" dove la gente vi viene a dare una mano per liberare il bosco dalle immondizie? Sarebbe una occasione utile per riempire quei cassoni dei vostri fuoristrada, cosi' grandi e cosi' … puliti. Potreste avere l'appoggio della politica, in quanto qualsiasi amministratore dei tanti Comuni interessati trarrebbe vantaggio da un territorio piu' attento alle tematiche ambientali … appoggio da parte dell'impresa locale, semplicemente dandogli la possibilità di finanziare parte della spesa ricevendo in cambio pubblicità. Ma soprattutto avremmo la possibilità come cittadini di andare fieri nel nostro parco … se per voi conta ancora qualcosa.

L'altro giorno sulla Via Sacra, poco prima del Belvedere di Monte Antenne, mi chiedo se i nomi che cito hanno un senso per voi e se li abbiate mai visti, ho visto un cestino (!), mi sono avvicinato e poi ho capito che qualche altro cittadino indignato l'aveva posto li' con una scritta che piu' o meno diceva cosi': "… se proprio non avete la possibilità di riportare indietro i vostri rifiuti, penseremo noi a svuotarlo…" (seguiva una email ed un numero di telefono) un gesto di estrema civiltà che mi ha fatto sentire un pò meno solo e che mi ha fatto decidere di scrivervi, nel tentativo di farvi vergognare un pò.

Scommetto che nessuno di voi ha mai notato, …adesso che ci penso, forse qualcuno di voi lo ha già notato, ma magari ha già chiuso un occhio, un fuoristrada Suzuki rosso che percorre sempre gli stradelli del parco dei dintorni di Rocca di Papa, con una finta catasta di legna fissata sul portabagagli, finta nel senso che è sempre la stessa, in qualsiasi stagione, … Intanto, chi è questo signore che circola con veicolo a motore in un parco che dovrebbe essere protetto? Nessuno di voi ha mai pensato che potrebbe essere qualcuno che va seminando trappole per animali?

Il Parco dei Castelli Romani è un luogo meraviglioso
che potrebbe essere visitato da tanti turisti , se solo lo si volesse. Qualche timido tentativo fatto evidentemente in passato ponendo cartelli lungo la Via Sacra che davano informazioni circa fauna e flora , è fallito sempre a causa dell'incuria e perchè nessuno è stato capace di valorizzare quella singola iniziativa, come attrativa turistica …

Luoghi molto meno belli , meno suggestivi, meno ricchi di storia del nostro Parco dei Castelli Romani fanno la fortuna di località che rimarrebbero altrimenti sconosciute, in Italia. Mi chiedo se è mai possibile che voi come Ente siate così poco attenti a quella che dovrebbe, invece, essere la vostra preoccupazione quotidiana.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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