Costume e Società
Papa Francesco: “Su pedofilia la Chiesa è arrivata in ritardo”
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“Chi viene condannato per abusi sessuali sui minori può rivolgersi al Papa per avere la grazia” ma “io mai ho firmato una di queste e mai la firmerò”. Lo ha annunciato papa Francesco parlando ‘a braccio’ alla Commissione Pontificia per la protezione dei minori. “Spero che sia chiaro e questo lo potere dire”, ha aggiunto.
Il Papa ha ancora una volta espresso il suo “profondo dolore” difronte alla Commissione Pontificia per la protezione dei minori: “L’abuso sessuale è un peccato orribile, completamente opposto e in contraddizione con quanto Cristo e la Chiesa ci insegnano”.
E ancora Papa Bergoglio: “La Chiesa ha affrontato questi crimini in ritardo e anche un solo abuso basta a condanna senza appello”. Poi aggiunge: “Chi viene condannato per abusi sessuali sui minori può rivolgersi al Papa per avere la grazia” ma “io mai ho firmato una di queste e mai la firmerò”. Il Papa ha ammonito sulla necessità che “tutta la Chiesa prenda coscienza del problema. Ci sono tanti casi che non avanzano, non vanno avanti: questo è vero”. Per questo ha spiegato che nel dicastero pontificio “si sta cercando di prendere più gente che lavori nella classificazione dei processi, persone che studiano i dossier”.
Nei giorni scorsi Papa Francesco aveva incontrato alla casa di Santa Marta, in Vaticano, i genitori di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra (Bergamo), scomparsa il 26 novembre del 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo. Per il suo omicidio è in carcere Massimo Bossetti. Dell’incontro ne parla oggi L’Eco di Bergamo, sul quale si legge che è avvenuto in una giornata di settembre, un colloquio mantenuto riservato, mai annunciato o divulgato.
Dalla “mostruosità” per usare le sue parole, della pedofilia, ai guasti della corruzione, “terreno fertile nel quale le mafie attecchiscono e si sviluppano”, il Papa ha poi dato udienza ai rappresentanti della commissione parlamentare Antimafia. “Diventa decisivo opporsi in ogni modo al grave problema della corruzione che, nel disprezzo dell’interesse generale, rappresenta il terreno fertile per le mafie. La corruzione trova sempre il modo di giustificare se stessa, presentandosi come la condizione “normale”, la soluzione di chi è “furbo, la via percorribile per conseguire i propri obiettivi. Ha una natura contagiosa e parassitaria, perché non si nutre di ciò che di buono produce, ma di quanto sottrae e rapina. È una radice velenosa che altera la sana concorrenza e allontana gli investimenti. In fondo, la corruzione è un habitus costruito sull’idolatria del denaro e la mercificazione della dignità umana, per cui va combattuta con misure non meno incisive di quelle previste nella lotta alle mafie”, ha aggiunto il pontefice.
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Costume e Società
Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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