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Cronaca

PAPA A NAPOLI: "LA CORRUZIONE PUZZA" – GUARDA LA DIRETTA ALL'INTERNO

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Tempo di lettura 3 minuti Secondo il Papa, "corruzione è una tentazione, è uno scivolare verso gli affari facili, verso la delinquenza".

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Redazione

La sua meravigliosa e forte presenza in una terra massacrata dalla corruzione potrà forse dare uno scossone alla malavita e corruzione che comunque ormai dilaga da nord a sud e corrode la società sana. Papa Francesco nella terra dei fuochi. Il pontefice ha visitato il santuario della Vergine di Pompei e poi e' andato a Scampia dove e' stato accolto da una folla in festa. Francesco ha chiesto: "I migranti sono persone di seconda classe?". "Vorrei rispondere – ha detto – a chi ha parlato a nome degli immigrati e dei senza fissa dimora ed ha chiesto una parola che assicuri loro che sono figli di Dio".
"Ma e' necessario – ha gridato il Papa – arrivare a questo? I migranti sono di seconda classe? Dobbiamo far sentire loro che sono come noi, cittadini. Tutti siamo migranti in questa terra". Quindi la veemente condanna della piaga della corruzione. "Un cristiano che lascia entrare dentro di se' la corruzione 'spuzza'", ha gridato Papa Francesco a Scampia. "La corruzione 'spuzza', la societa' corrotta 'spuzza'", ha spiegato. "Togliere lavoro – ha aggiunto – e' corruzione". Secondo il Papa, "corruzione e' una tentazione, e' uno scivolare verso gli affari facili, verso la delinquenza". "Corruzione e' una parola brutta. Quanta corruzione – ha lamentato – c'e' nel mondo". "Una ragazza ha trovato lavoro in una ditta turistica: 11 ore di lavoro a 600 euro. 'E' poco', ha lamentato. 'Se non ti piace c'e' la coda', le hanno risposto. Questa si chiama schiavitu' non e' umano non e' cristiano e se quello che fa questo si dice cristiano dice una falsita'". Con queste parole Papa Francesco ha condannato oggi il "lavoro nero", nel discorso in gran parte a braccio pronunciato a Scampia. Nei giorni scorsi ci sono state polemiche riguardo a lavoratori che a Napoli hanno fatto causa ad enti ecclesiastici perche' erano assunti senza contratto. E Francesco ha dedicato buona paret del suo primo discorso del viaggio napoletano allo "sfruttamento del lavoro in nero". "Tu – ha detto – lavori senza contratto senza niente e ti pago quello che voglio, questo e' sfruttamenti delle persone, senza apporto della pensione, per la salute". "Io ti capisco bene", ha risposto al lavoratore che aveva denunciato il fatto che ci sono sempre meno contratti di lavoro in citta'." Dobbiamo riprendere – ha scandito – la lotta per la nostra dignita' che e' la lotta per trovare ritorovare la possibilita' di lavorare per portare il pane a casa". "Quando non si guadagna il pane – ha osservato Bergoglio – si perde la dignuta', questa mancanza di lavoro ci ruba la dignita'".

ECCO LA DIRETTA

A Napoli "la speranza e' esposta ad assalti e ruberie". Lo ha denunciato Papa Francesco nel discorso pronunciato a Scampia, il primo di questa giornata a Napoli.
"Chi prende volontariamente la via del male ruba un pezzo di speranza, guadagna qualcosina ma ruba la speranza, ruba a se' stesso e a tutti, a tanta gente onesta e laboriosa, e anche alla buona fama della citta', alla sua economia", ha detto il Papa, ricordando che la speranza e' "un grande patrimonio, una leva dell'anima, tanto preziosa".
Quindi un elogio allo spirito dei napoletani: il cammino in questa citta' e' spesso irto di "difficolta' e disagi e talvolta di dure prove", ma anche se "non e' mai stata facile, la vita a Napoli non e' mai stata triste!". Papa Francesco ha sottolineato questo aspetto del carattere dei napoletani salutando i fedeli di Scampia. "E' questa – ha detto – la vostra grande risorsa". "Il cammino quotidiano in questa citta', produce – infatti – una cultura di vita che aiuta sempre a rialzarsi dopo ogni caduta, e a fare in modo che il male non abbia mai l'ultima parola".

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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