Palombara Sabina scoperta shock: rifiuti speciali vicino la Casa della Salute. Una montagna di tamponi Covid con nomi e cognomi

Righini (FdI): “Asl Rm 5 sempre più allo sbando”

PALOMBARA SABINA (RM) – Tamponi Covid usati gettati in un parcheggio insieme ad altri rifiuti speciali di carattere sanitario. E’ la sconvolgente scoperta fatta da alcuni agenti della polizia locale di Palombara in Sabina.

Secondo quanto riferisce un lancio dell’Agi i tamponi Covid con tanto di nomi e cognomi dei pazienti sono abbandonati in un parcheggio privato situato in prossimità della casa della salute “Santissimo Salvatore”, insieme a materiale sanitario di ogni tipo, dai cerotti usati ai cateteri ancora pieni di urina.

Righini (FdI): “Asl Rm 5 sempre più allo sbando”

“Asl Rm 5 sempre più allo sbando, ora Zingaretti e D’Amato dovranno sollevare dall’incarico il direttore generale. – commenta il Consigliere regionale del Lazio di FdI Giancarlo Righini- Da mesi nel parcheggio della Casa della Salute di Palombara – prosegue – si ammucchiano sacchi di rifiuti sanitari speciali anche pericolosi come di residui dei “tamponi covid” con i nomi dei pazienti in vista”. 

“La responsabilità di questa vergognosa situazione di degrado – prosegue il Consigliere regionale – è attribuibile alla ASL che non ha provveduto ad incaricare una ditta specializzata, dal momento che l’impresa appaltatrice della raccolta differenziata non ritira rifiuti speciali, come segnalato già a gennaio dal Comune di Palombara. Niente è stato fatto, e adesso dopo il sequestro dell’area da parte della Polizia Municipale, il direttore Santonocito faticherà a trovare giustificazioni. Fin dal suo insediamento il completamento della Casa della Salute di Palombara, che doveva potenziare l’offerta sanitaria del territorio è rimasto un miraggio. Ma peggio ancora, quello che dovrebbe essere un luogo igienicamente controllato riserva una pessima accoglienza con il parcheggio sommerso da buste di rifiuti sanitari in putrefazione e cassonetti stracolmi, non svuotati da mesi. Non si è neanche tenuto conto della presenza di una scuola nelle immediate vicinanze, soggetta come tutta l’area alle emissioni di odori nauseabonde, cosa che avrebbe dovuto indurre l’Azienda Sanitaria ad agire. Questo autentico scempio – conclude Righini – è l’ennesimo duro colpo all’immagine della sanità del Lazio”.